Francesco

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Arrivo a scuola un'ora dopo, con la giustificazione dell'autobus in ritardo. Mi siedo in fondo alla classe, vicino a Michele, il mio migliore amico. Decido di togliermi la sciarpa, dato che era zuppa. Vedo Michele che strappa un pezzettino di carta dal quaderno di Inglese, ci scrive qualcosa e me lo passa
"Emozionata per la gara di oggi pomeriggio?"
"Abbastanza" gli rispondo. Non ho seriamente voglia di parlare con lui, non capisco neanche io il perché.
"Come mai sei arrivata tardi?" Chissà perché lo voleva sapere
"C'era molto traffico, con l'autobus ho fatto tardi."
Glielo ripassai. Decisi di ascoltare la lezione, dato che a breve avremmo avuto una verifica. La Campanella suona e decido di andare in bagno per vedere in che condizioni sono i miei capelli. Arruffati, come al solito. Non avendo la mia spazzola li raccolgo in uno chigton (scusate non so come si scriva) e torno in classe. Alla terza ora bussano alla porta dalla quale entra la prof Strozzi, la vice preside. Ci annuncia il nuovo ragazzo, Francesco. Era un ragazzo niente male. Ciuffo moro, occhi marroni, abbastanza alto. La prof di Greco lo accolse e ordinò a Michele di spostarsi vicino a Barbara, così che Francesco sarebbe stato di fianco a me, che ho il massimo dei voti in greco, lo avrei potuto aiutare. Noto che Michele è molto irritato da questa cosa. Francesco si siede e mi porge la mano. Una scossa mi percorre la schiena e sento le mie guance avvampare improvvisamente. Mi giro verso la finestra e guardo il temporale che non ha ancora terminato la sua furia. Quando sento che le mie guance sono tornate del mio solito colorito roseo, mostro gli appunti a Francesco che, molto diligentemente,li copia sul quaderno. Quando si gira, mi perdo nei suoi occhi. Giuro, saremmo rimasti almeno 3 minuti a guardarci. Io mi persi nei suoi occhi, e lui nei miei. Ne ero certa. Lo avevo già visto quello sguardo, e poi mi venne in mente Massimo. È il mio ex, che mi fece soffrire tantissimo, piansi molto per lui, volevo lasciare la scuola per non vederlo. Alla fine lui si trasferì in Inghilterra. Una scossa mi percorse la schiena fino ad arrivare a tutto il mio corpo. Mi si gelarono le mani, e al solo pensiero di Massimo, mi si fecero gl'occhi gonfi e lucidi. Li vidi riflessi in quelli di Francesco. Poi lo guardai meglio, e forse lui era diverso. Forse non tutti sono come Massimo. Forse c'è qualcuno che mi può salvare. E forse quel qualcuno era Francesco.

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