Salirono in macchina e percorsero la tangenziale ovest dirette a casa Arper.
Rebel non immaginava la sorpresa che stava per ricevere,neanche lontanamente.
Dopo qualche minuto di silenzio interrotto solo dal ronzio del motore frigolante della panda bianca Rebel parlò.
"Posso sapere perchè mia madre viene a prendermi nel bel mezzo delle lezioni senza darmi una spiegazione plausibile per cui io debba uscire?"disse Rebel con un leggero tono di alterazione.
"Non ancora"sentenziò la madre.
"Io esco"fece per aprire il portello dell'auto,ma la signora alla guida la fermò strigendole il braccio.
"Dove credi di andare?"
Aileen riprese a fissare la strada difronte e Rebel si riallacciò la cintura.
"Scendo giù"
"Prima di sapere quello che devo dirti?"chiese la madre.
"Su parla allora"
Svoltarono l'angolo e percorsero il vialetto di casa lentamente prestando attenzione alle aiuole ai margini della stradina in pietra.
"Rimango qui fin quando non mi dirai per cosa io adesso non sono a scuola"
Rebel incrociò le braccia davanti al petto e imbronciò le labbra in una smorfia.
"Fai come credi"rispose la madre.
Aprì la portiera della panda e scese dall'auto.
Con la borsa sotto il braccio suonò alla porta ed entrò una volta aperta dalla domestica.
"Cos..?!"
Rebel infuriata la raggiunse marciando fino in salotto.
"E papá?"chiese
"È all'ospedale"disse la madre.
"Oh mio dio cosa è successo?"
Rebel divenne pallida come il vaso di ceramica sul davanzale dell'ingresso e spalancò gli occhi.
"Nulla,tra un pò arriverà"
Si aggirava per il corridoio misurandolo a grandi passi avanti e indietro pensando a quale potesse essere l'ardua sorpresa amara o dolce che fosse.
"Mamma io non.."
La porta si spalancò e il signor Arper si itravedette.
"Papaaaá"
"Oh mia cara!"
Il signore era perfettamente in salute a quanto pareva.
Sorriso smagliante,solite spalle dritte e composte,sguardo severo ma affettuoso e i capelli ordinati dietro le orecchie.
"Posso sapere cosa succede?"
I signori Arper parvero seri.
Si sedettero sulla poltrona e abbassarono lo sguardo.
Rebel imitò il loro esempio e dopo aver legato i capelli fastidiosi incrociò nuovamente le braccia.
"Bah"
"Rebel"
La ragazza alzò gli occhi azzurri curiosa e sorridente.
Finalmente avevano deciso di parlare.
"Io e tua madre aspettiamo un bambino"
Ci fu una risata fragorosa da parte della ragazza e uno sguardo incrociato ed incredulo da parte dei signori poi Rebel si riprese ed urlò
"Cosaa?!"
Si alzò scattosa dal sofà e si avvicinò alla finestra coperta dalle tende leggere.
"Voi siete matti"mormorò.
"Rebel.
È la veritá"
"Voi siete matti"ripetè.
"Avete intenzione di riportarmi in quel posto?!Ditelo!Ma non farfugliate cose del genere"gridò Rebel.
Aileen si alzò e la raggiunse con estrema calma.
"A dir la veritá qui la matta devi essere tu tesoro"sussurrò dolcemente.
Gli occhi di Rebel si riempirono di lacrime e le sue labbra presero a tremare.
"Io resterò vero?"
"Certo tesoro"disse la madre quasi dubbiosa di quello che aveva sentito "tu sei nostra figlia ormai".
Rebel parve annuire e poi scappò al piano di sopra verso la sua camera.
La porta era chiusa,l'aprì e per un attimo non si smosse dalla soglia accecata dalla troppa oscuritá.
"Uff.."
Aprì la finestra e così le persiane.
In quel momento anche il suo cuore era in preda alla più profonda oscuritá.
Si buttò sul letto e strigendosi il viso sul cuscino a forma di bruco pianse.
Dubitava dell'amore che aveva avuto da parte di quelli che ora chiamava i suoi genitori.
Poteva perdere tutto un'altra volta,e dover ricominciare.
Non era il suo caso però.
Lo sapeva.
Esisteva un confine che non riusciva a superare;quello dell'accettare come quei signori sempre così disponibili potessero armarla come una figlia.
"PERCHÈ?!"soffocò in lacrime ancora con il viso immerso nel cuscino.
Sentì i passi leggeri della madre nel corridoio e si risistemò i capelli e tolse via il viso dal bruco a peluche.
"Tesoro"
"Mamma"
La signora le si sedette accanto e le accarezzò i capelli senza profanare parola.
Aveva un talento nel consolarla.
Poteva definirla una madre,un'amica,una consigliera,una ragazza con la quale litigare perfino una maestra di vita.
"Mamma io non volevo dubitare di quello che tu...io insomma scusami"
Aileen non si mosse,nè parve essere arrabbiata nei suoi confronti.
"Io e tuo padre aspettiamo un bambino,ma nonostante questo tu resterai nostra figlia.
E non altro che sua sorella maggiore"prese un sospirò e continuò dolcemente "devo assicurarmi che questo non comprometterá la tua situazione scolastica Rebel."
"No mamma non lo fará"chiuse gli occhi e le appoggiò la testa sulla spalla.
"Grazie" le sussurrò la donna continuando a sfiorarle appena i riccioli.
"Riposa,domani tornerai a scuola"
"Grazie mamma"
La donna superò la porta e poi le scale.
Pochi secondi dopo qualcuno suonò alla porta.
Rebel non si smosse,come poteva interessarla?
Sentì suo padre avvicinarsi e poi aprirla per poi richiuderla.
Si affacciò per vedere chi fosse,ma non ce la fece e si rimise sul letto.
"Reeebel"suo padre urlava dalla porta.
La ragazza scattò in piedi e corse giù.
"È qualcuno per te" le disse suo padre.
"Grazie papá...ehm...vai"gli fece capire che doveva allontanarsi e così fece l'uomo.
Appoggiò la mano e aprì la porta.
Rimase a bocca aperta e non riuscì a parlare quando il suo sguardo si perse in quello di
"Jason?!"
"Rebel"sorrise il ragazzo "si sono io"
Non potè trattenersi e richiuse la porta sbattendoci contro la schiena.
"Avete prenotato i biglietti per farmi a turno sorprese diverse?"
"Mio dio"bofonchiò tirando un sospirò.
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"Raccontami di lei"
Fanfiction"Una volta mi dissero che per crescere c'e bisogno dell'acqua,come le piante,eppure io non crebbi mai.Vivevo in un deserto.E non trovai mai dell'acqua" La perdita dei due pilastri della sua vita. Quella del suo migliore amico. E poi si rese conto ch...