Suona la sveglia.
Non ce la faccio psicologicamente ad alzarmi ogni giorno così presto.
È un trauma.Mi faccio una doccia veloce e mi metto un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia e una felpa larga bordeaux. Talmente larga che ci navigo dentro, ma almeno è comoda.
Decido di piastrarmi i capelli rosa e poi mi passo una sottile riga di eyeliner sugli occhi.
Vado in cucina, saluto mia mamma, prendo una brioche alla crema ed esco di casa. Ho dovuto fare colazione per strada perché avevo perso un sacco di tempo a rendere decenti i miei capelli.
Arrivo davanti a scuola giusto quando avevo finito la brioche.
Strano che Theo non mi aveva già assillata di prima mattina.
Al suono della campanella entro in classe e noto che il banco vicino al mio era vuoto.
Lui non c'era.
Io, ovviamente, penso subito al peggio. E se fosse successo qualcosa?
E se fosse successo a causa mia?
Cerco di non pensarci per un po', poi però noto che nemmeno Isaac c'era.
Durante metà della prima ora (matematica) non riesco a non pensare al fatto che siano assenti lo stesso giorno.
Mi alzo e vado verso la cattedra.
"Scusi prof, potrei uscire prima oggi? Tipo.. Adesso..?" Chiedo speranzosa.
La mia domanda viene seguita dalla più grande negazione e proibizione della storia. Grazie tante prof.
Successivamente trascorro la mattinata più ansiosa della mia vita.
Sono preoccupata.La campanella suona.
Metto i libri nello zaino in pelle ed esco dalla scuola correndo. Faccio cadere una ragazza mentre passavo.
"Scusa, mi dispiace tanto!" E riprendo a correre come un fulmine.
Schivo le persone e accellero come posso.
Poi mi rendo conto che non sapevo esattamente dove andare.
Mi fermo in mezzo al traffico per qualche istante, chiudo gli occhi e rifletto. Poi ci arrivo.
Riprendo a correre in direzione di quella vecchia casa vicino al bosco.
Quella con i lampadari pendenti.Dopo una decina di minuti mi ci ritrovo davanti.
Entro dentro. Non sento alcun rumore sospetto.
Poi inciampo su qualcosa.
Abbasso lo sguardo e vedo Isaac ricoperto di sangue, disteso sul pavimento di legno.
Trattengo un conato e mi chino subito ad aiutarlo.
Aveva un enorme squarcio nella parte sinistra della pancia. Non so come comportarmi in queste situazioni, ma ho visto un paio di film.
Quindi prendo la sua felpa e gliela fascio intorno alla ferita cercando di bloccare l'emorragia. Intanto Isaac continua ad ansimare dal dolore.
Sono nel panico più totale. Insomma, non mi è mai capitato di vivere una situazione del genere.Vedo entrare Theo.
"Si vede che devi imparare molte cose." Dice ridendo.
"Che vuoi dire? Sei stato tu a fargli questo?" Dico, e nel mentre mi accorgo che stavo piangendo.
"Oh non ti preoccupare, lui guarirà, è inutile la mossa che hai fatto con la felpa." Dice indicandola.
Non capisco quello che mi sta dicendo.
Mi concede il tempo di elaborare l'informazione, che era ormai ovvia.
"Isaac..? È un licantropo anche lui?" Chiedo alzandomi in piedi e andando verso Theo. Sono sconvolta e le lacrime continuano a farsi strada sul mio viso.
Lui risponde con un mezzo sorriso.
"Perché lo hai ridotto così!?" Urlo.
Isaac è mio amico, e non può sfracellarlo come gli pare e piace.
"Si, beh, si divertiva a provocarmi il bastardo." Dice tornando troppo serio.
Avanza verso di me ed io arretro di un passo.
"Non ti farò del male Alissa. Ma devi stare lontana da lui." Dice.
Sento un rumore dietro di me, mi giro e vedo Isaac in piedi sul piede di guerra. All'improvviso spalanca la bocca mostrando i canini affilati, ed emanando un verso straziante.
Lo stesso fa Theo, ma più forte.
Lui è più potente, quindi.
Mi precipito davanti ad Isaac, cercando in qualche modo di difenderlo.
"Basta!" Urlo piangendo. Piangendo come non mai.
Io non piango facilmente.
Entrambi si calmano. Isaac se ne va sbattendo la porta, e con la maglietta sporca di sangue. Il suo sangue.Mi lascio cadere a terra, sfinita.
"Rivoglio la mia vita" sussurro tra le lacrime. Lo dico talmente piano che nemmeno io lo sento, lui però si.
"Sali in macchina, ti riporto a casa." Mi dice, ma senza incrociare il mio sguardo.
"Non ci vengo con te!" Grido.
Mi alzo, mi asciugo le lacrime e me ne vado.
Corro in mezzo al bosco, liberando la mente da ogni pensiero. Qualche volta mi capita di inciampare ma mi rialzo e riprendo la corsa. Sono piena di tagli ma poco me ne importa.Non sono solo arrabbiata, sono delusa.
Wee, volevo farvi sapere che ultimamente guardo troppo Teen Wolf, e la cosa mi sta sfuggendo di mano:')
Lasciate una stellina se vi sta piacendo la storia o un commento:))
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Lo Sguardo Del Male
WerewolfAlissa Grey, una ragazza trasgressiva, dai capelli rosa, e cresciuta solo dalla madre; si ritrova ad una festa a sorpresa organizzata dai suoi tre migliori amici per il suo diciassettesimo compleanno. Era tutto perfetto, all'inzio. Quando tra la fol...