Invernale.
Solo così potevo definire il profumo che emanava Evan: invernale.La sua presa su di me si allentò, e a malincuore iniziai a scostarmi. Il ragazzo sorrise, mi prese la mano e mi condusse in casa sua.
Era una piccola abitazione molto accogliente, seppur spartana.-È un po' che non mangi, eh?-
-Suppongo di sì.. Ma ho perso la concezione del tempo da un pezzo. Non ho ancora capito che ore siano.-
-La Dimora fa quest'effetto. Solo certe persone riescono a mantenere la concezione temporale.- mi fece cenno di accomodarmi sul piccolo divano, ed eseguii.
-E tu sei uno di questi?-
-No, a dire il vero. Ma Xena... Lei sì.- quando pronunciò il suo nome, abbassò lo sguardo.
Che rapporto c'era tra i due?-È successo qualcosa, tra voi?- la mia domanda parve coglierlo alla sprovvista. Arrossì, muovendo gli occhi freneticamente.
-Ehm..? No! No, no. Nulla. Come ti è venuto in mente? Vado a prendere da mangiare, eh?- rise nervosamente, dandomi ancora più sospetti.
Cosa mi stava nascondendo?
-Ah, Ctor..- Ctor? Quel soprannome era nuovo. Mi guardò, fissando quegli occhi dolci nei miei. Sembrava una sorta di cucciolo di unicorno con i muscoli. E... Beh, senza il corno. -Se ti interessa, il bagno è di là. Hai un po' di terra... Ehm, ovunque. Sembri la cosplayer di un tumulo!-
-Molto divertente, Evan Tyler. Davvero.- sbuffai, mentre il ragazzo rideva di gusto.
Mi diressi verso il bagno solo per non ascoltare quel suono meraviglioso un'altra volta.
Ormai, la sua risata era diventata come una droga: l'avrei ascoltata ventiquattro ore su ventiquattro.Mi chiusi la porta alle spalle, smorzando il suono di un Evan fin troppo divertito, e alzai gli occhi sul mio riflesso.
Sembravo seriamente un tumulo con le gambe.
La mia amata felpa nera era lacerata e piena di terra: si strappò a metà quando decisi di toglierla.
La maglia era a posto, più o meno. Aveva della terra nella parte bassa, ma nulla di impossibile.
I jeans neri avevano alcuni strappi, ma non facevano che evidenziare la mia anima da metallara. Eccellente.
Ripulii il possibile e disinfettai le ferite, per poi fasciarle. Uscii dal bagno sospirando e attirando l'attenzione di Evan.-Tutto a posto?-
-Insomma... Questa felpa è da buttare, ma ne ho bisogno.- il ragazzo mi squadrò, facendomi segno di aspettare un attimo e dirigendosi in un'altra stanza. Ne uscì fuori con un indumento nero in mano, porgendomelo.
-Provala.- mi esortò. Una sua felpa? Sperai di non essere arrossita. Lo ringraziai con un cenno e la infilai, notando che mi stava addirittura meglio della mia.
Forse era il caso di farsi delle domande, eh?-Grazie, Evan! Te la restituirò quando...-
-Non dire sciocchezze, Wayne! Puoi tenerla quanto vuoi.- mi interruppe, sorridendo. -Ora accomodati, avrai fame.-
Eseguii, sedendomi sul piccolo ma morbido divano.
Il ragazzo si sedette accanto a me, tenendo in grembo un vassoio con del cibo. Lo passò a me e si alzò per scegliere, con mia grande sorpresa, un DVD.-Come mai quella faccia? Mai visto un film?- chiese, ridacchiando. -Forza Ctor, mangia.-
Iniziai ad intaccare la scorta dei biscotti, quando ricordai di Xena.-Evan?-
-Shh. Questa parte è la migliore!-
-...Evan Tyler, è la schermata del titolo.-
-Esatto! No, okay. Dimmi.-
-Xena mi ha chiesto di dirti che ti sta aspettando.-
I suoi occhi persero ogni luce, e si alzò in piedi di scatto.
Mi squadrò, pensieroso, per poi spegnere la tv in fretta e furia.-Ascoltami, so che non ti piace correre, ma dobbiamo farlo per forza. Andiamo.- mi condusse fuori, per poi chiudere la porta di casa.
-Corri, Ctor. Corri!- urlò, iniziando a correre come un forsennato.
I capelli scuri di Evan Tyler erano spinti all'indietro dal vento, potevo vedere i suoi muscoli guizzare anche sotto i vestiti.
Il vento gelido mi sferzava il viso, facendomi quasi male.
Corsi come mai in vita mia, con il pericolo e l'urgenza che mi premevano a ogni passo.
Corsi, mentre il panorama si distorceva.Arrivammo all'ingresso del corridoio sotterraneo, trovandoci di fronte a uno spettacolo orribile.
Devon Lancaster a terra, con la fidata ascia conficcata nel torace.
Devon Lancaster ricoperto da sangue, polvere e fango.
Devon Lancaster a terra, con gli occhi rivoltati.
C'era una scritta, a terra, fatta con il sangue.
"State aspettando la Mezzanotte?"
Spazio autrice
Sì, lo so. In inglese suona meglio, ahaha.Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Grazie a tutti per le visualizzazioni e il sostegno!
Un bacio,
-Reyna.
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Midnight: Death is coming. _Sospesa._
FantasyLa mia vita venne stravolta, quella notte. Ero una ragazza, proprio come te... Proprio come voi. Dovete prepararvi! Dovete sapere! Ascoltate, tacete! Ignorate il resto, questo è molto più importante. Presto anche le vostre vite verranno distrutte...