7 CAPITOLO-L'IMBARAZZO

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Gli scritti finirono prima de previsto, pensavo fossero andati anche piuttosto bene e in quel momento esser ottimisti voleva dire tanto.

La sera così decisi di festeggiare con Marco, purtroppo non si è potuto liberare dal bar per cui mi invitò a stare con lui comprandomi con qualche drink, non m'importava se dovevo anche stare solo a fissarlo guardandolo fare qualsiasi tipo di movimento, volevo starli vicino.

Mi piaceva pensare che tutta quella perfezione fosse solo un bellissimo sogno e che dopo un po' la mamma sarebbe venuta a svegliarmi, ma fino ad allora volevo godermelo.

Restai a fissare il mio armadio per circa mezz'ora sperando di trovare qualcosa da dire "sono la ragazza sexy del barista sexy" ma nulla mi convinceva di ciò che avevo.



"Ei piccola, che cerchi?" disse la mamma passando lì davanti col cesto di panni lavati "mamma non so che mettere sta sera, è la prima volta che esco con un ragazzo dopo Luca, non ho un vestito adatto" gli dissi sbattendo i piedi a terra demoralizzata "guarda piccola, sono solo le 18:30, se vuoi andiamo al centro commerciale e vediamo di trovarti qualcosa di abbastanza sexy da dire 'sono la ragazza sexy del barista sexy'" "ma mi leggi nel pensiero per caso?" gli chiesi ridendo "no ma son sempre tua madre ricordi?" disse anche lei ridendo spostandosi nell'altra stanza da letto.

Una volta dentro, i negozi da visitare erano tanti, cominciammo con quello più economico.

Come primo tentativo mi conciai come un confetto: un vestito rosa, voluminoso e con le spalline; direi che era da bocciare. Il secondo era un vestito giallo paragonabile a un canarino ma direi che pure il canarino se mi avesse visto si sarebbe sentito offeso.

Optammo per un altro negozio, con i prezzi leggermente piu alti, ma i vestiti erano una favola.

Entrando incrociai lo sguardo di questo vestito molto semplice, di colore nero e il busto Bordò aveva qualche brillantino sparso qua e la, senza la considerazione del prezzo decisi di provarlo, entrai in camerino "allora mamma come mi sta?" gli dissi abbassando la gonna con le mani, non era corto ma non si avvicinava minimamente alle mie tipiche misure di lunghezza "mamma mia sei bellissima Eli" i suoi occhi si trasformarono in due brillanti.

Avevo trovato cosa mettere ma c'era ancora un particolare da non trascurar: il prezzo. Girai il cartellino e costava 120 euro "mio dio mamma costa un sacco" nell'ultimo periodo il negozio non dava i suoi frutti come al principio, andava al rilento per la concorrenza aperta a sette negozi dopo il suo "ma non lo dire nemmeno per scherzo, ti sta da Dio consideralo un regalo di maturità va bene?" gli sorrisi e mi guardai una seconda volta allo specchio rendendomi conto di avere una mamma con un cuore grande, l'abbracciai ringraziandola " si va bene, ora promettimi che ti truccherai da femmina e sciogliti quei capelli per favore" in realtà del tutto torto non aveva, non mi ricordavo nemmeno quanto fossero lunghi, sperando che Marco mi riconoscesse.

Tornata a casa mamma e papà prepararono la cena, io mi feci la doccia e mangiai qualcosa di veloce, mi asciugai i capelli sistemandoli con la piastra, mi misi un filo di eyeliner, il vestito e gli stivaletti neri di mamma; il prototipo di ragazza tipicamente femminile.

La mamma mi accompagnò al bar lasciandomi all'entrata. Come al suo solito, Marco, la bellezza non la creava, non li serviva.

Mi avvicinai sperando mi notasse ma si girò di spalle, il bancone era a decisamente grande, in legno lucido e l'atmosfera era molto soft, mi sedetti sullo sgabello "ei splendore, cosa mi consigli da bere? sta sera ho voglia di lasciarmi andare" gli chiesi "guardi, le faccio quello che vuole ma prima deve pagare in cassa e poi.." si girò guardandomi "ma eli" disse fissandomi, "wow ma sei uno splendore, sul serio quasi non ti riconoscevo" aggiunse ridendo "grazie ma ho messo la prima cosa che ho trovato " si avvicinò a me stampandomi un bacio sulle labbra " allora che ne penso nella mia versione 'femmina di sera'?" gli chiesi alzandomi in piedi e girando su me stessa "beh devo ridire che sei fantastica, ma a me piace la ragazza semplice, quella che sei tutti i giorni " mi disse sorridendo e preparando un cocktail "lo sapevo, volevo solo far sapere che sono la ragazza sexy del barista sexy. Ok forse nella mia testa risultava meno ridicolo" specificai ridendo "sei molto speciale, non hai bisogno di tutto ciò per far capire agli altri che sei sexy, mi faresti solo diventare geloso piu di quanto ora io non lo sia" esclamò accarezzandomi la guancia. "Eli, che drink vuoi che ti preparo? Dimmi tutto quello che vuoi" "oh no Marco grazie, ma sono astemia, non bevo" gli dissi balbettando guardandomi intorno, sperando che l'immagine di quella notte non riaffiori "una ragazza di diciott'anni che non beve, questa mi è nuova, mi sto sentendo molto fortunato in questo momento, e poi il perfetto sarei io" disse increspando lievemente le labbra "una limonata però va bene grazie" gli risposi.

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