Missing you

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GENERAL POV

Percy cercò in vano di svegliare il suo amato, ma nulla, sembrava caduto in uno stato vegetativo. Lo prese in braccio e corse all'infermeria dove posò il suo gracile corpo su una brandina. Disse ad un figlio di Apollo di chiamare Chirone e si mise lì ad attendere l'arrivo del centauro.

"Percy, che cos'è successo?!" chiese appena vide il giovane figlio di Poseidone

"Io... io non lo so... mi sono svegliato ed era pallido e il suo cuore batte a malapena. Ho paura che sia una vendetta degli dei!" disse Percy, che pensava seriamente che non potesse essere una malattia normale.

"Potrebbe essere, ma non ne siamo sicuri. Contatta Ade e chiedigli qualche rimedio per i figli delle Ombre." E così dicendo il centauro si avvicinò al figlio di Ade.

Percy mandò un messaggio Iride a suo padre e al padre di Nico, ma in quel preciso momento Nico parlò, ma non con la sua voce:

"Questo è ciò che succede se cercate di far saltare fuori altri figli di Ade, ne ho uccisi molti! E tu figlio del dio del Mare ieri hai scampato la Morte, ma non accadrà altre volte!" Era la voce di Persefone. Quella pazza gelosa moglie di Ade. Di certo non si poteva pensare che il dio della Morte fosse un angioletto! Non era come suo fratello Zeus, ma gli dei non sono mai stati molto fedeli. Però Percy non si dava per vinto, la sua vita era Nico, non avrebbe lasciato che se ne andasse anche lui. E in quel preciso istante una folata di vento dall'odor del mare si presentò davanti al ragazzo con un'espressione davvero molto preoccupata e subito dopo anche quella di Ade che aveva in mano dei semi che di certo non si sarebbero mai potuti trovare sulla terra vivente...

"Okay Nico, cerca di collaborare così sarà tutto finito in un attimo" questo è ciò che disse il Dio prima di mettere i semi nella bocca del figlio. Appena gli chiuse la bocca il ragazzo iniziò a divincolarsi, gridare e scalciare, Percy stava dando di matto:

"NOOO, ma che gli hai fatto?? Sta male non vedi, fallo smettere! NOOO ti prego Nico apri quei cazzo di occhi!" urlava, Percy urlava e piangeva. Sembrava distrutto. Proprio quando il padre lo lasciò andare Nico aprì gli occhi e gli sorrise, sorrise come se fosse tutto ciò di più meraviglioso esistesse su quella terra. Poi disse:

"Verde, nella mia testa c'erano solo i tuoi occhi, volevo rivederli almeno una volta e sei qui, i tuoi occhi verdi mare e il tuo odore di mare e tuo ora sei qui e ti vedo..."

"Amore mio, o miei dei!!! Sei sveglio, sei qui con me – e detto questo lo abbracciò e lo baciò – ti amo, ti amo, ti amo, ti amo..." Era come una cantilena, una supplica e lo diceva piangendo, come se non lo avesse mai detto, come se fosse l'unica cosa che importasse in quel momento, lo disse senza preoccuparsi di nessuno, come se fossero soli ed era una scena da film, di quelli romantici che fanno venire i brividi e non c'era nulla di più bello se non loro.

"Anche io, anche io Perce, ti amo tanto, è finito tutto ora, tranquillo, tutto. Sono qui, sono qui per te, per sposarti e restare con te. Ti amo e questo basta." No, non poteva esistere qualcosa di più bello in quel momento.

"Ehm... scusate se interrompiamo, ma noi dovremmo andare e siamo felici che tu stia bene Nico... cercate di non cacciarvi in altri guai." Questo è ciò che disse Poseidone, con un lieve sorriso. Era felice di vedere suo figlio stare bene, essere solamente felice. Anche Ade era contento e doveva vendicarsi per quello che sua moglie aveva fatto, perciò annuii e sparì in un attimo, come era venuto.

"Allora, tra due settimane ci sposiamo... sei pronto?" chiese Percy guardando il fidanzato negli occhi.

"Io sono pronto se ho te vicino, non vedo l'ora di essere tuo marito." Nico rispose con un tono leggero, non aveva paura, era davvero pronto.

"E poi la bambina... Annabeth ha preparato tutto a suo dire... ci vorrà ancora un po' però." E detto ciò si cullo in quell'abbraccio che sapeva di molte cose, ma soprattutto di amore, perché tra quei due l'amore non mancava di certo.

Electra Aria Greco era stata lì, aveva visto tutto, dall'inizio alla fine ed era spettacolare come quell'amore stesse affrontando di tutto e fosse sempre più forte e sempre più abbagliante. Si girò e si diresse verso i suoi nuovi amici, tra cui Leo e Reyna e in quel preciso momento la dea Afrodite le disse di aspettare, di aspettare ad innamorarsi, perché le avrebbe reso la vita un inferno.

N.d.A. Scusate i sei mesi di ritardo, davvero non ho parole mi dispiace. In questo periodo la mia vita è un gran casino... la malattia e mille altre cose non mi consentono di avere molto tempo per scrivere e occuparmi di molte cose, ma cercherò di rimediare in questi giorni. Questo è solo un capito di passaggio, ma già domenica spero di riuscire a pubblicarne uno più lungo e bello. Se avete idee fatemi sapere. Come sempre una stellina è ben accetta e anche dei commentini su come migliorare, se vi piace e tante altre belle cose.

Un bacio a voi miei Cupcakes

Vi voglio bene, scusatemi ancora.

Multifandomiana.  

la figlia proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora