Non lasciarmi più solo.

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Tre settimane. Tre settimane di tensione, tre settimane facendo finta di non conoscerci, tre settimane a piangere la notte, quando nessuno mi può vedere. Tre settimane con il cuore spezzato.

Non so neanche io come sono finito così, come siamo finiti così. Andava tutto bene, o almeno credevo. Fino a quel giorno di novembre, quel lunedì che non dimenticherò mai. Quel lunedì in cui il mio cuore è stato frantumato e calpestato senza ritegno da te, colui a cui lo avevo donato.

Ricorderò per sempre il tuo viso impassibile, le tue braccia incrociate sul petto, quelle parole che hanno fatto crollare il mio mondo:

-È stato uno sbaglio, tutto uno sbaglio.

E poi ti sei girato e mi hai lasciato lì, solo e con un cuore infranto da riparare. Un cuore che senza di te non riuscirò mai a far tornare a battere, perché sei entrato nella mia vita e l'hai sconvolta e, che io lo voglia o no, rimarrai sempre nei miei pensieri.

Un lacrima scende lungo la mia guancia, senza che io faccia niente per fermarla. Presto è seguita da altre cento, mille, delle sue sorelle, che iniziano a bagnarmi il viso come potrebbero fare delle gocce di pioggia. O di una tempesta, come sembra ricordarmi il mio cuore in balìa del dolore.

Non sono mai venuto a parlarti, non ti ho mai chiesto un chiarimento. Non so perché, credo di avere troppa paura di rivedere il tuo viso così indifferente, come se di me non ti fosse mai importato niente. E forse è davvero così, io ero solo un gioco, forse volevi solo capire definitivamente la tua sessualità, non lo so, so solo che mi hai spezzato il cuore e che ti rivoglio qui con me. E mi rendo conto che non mi importa davvero di rivedere quell'espressione, non mi importa perché ho bisogno di sapere, sapere cosa ho sbagliato, cosa potevo fare per farti rimanere.

Mi alzo dal letto e mi precipito fuori dalla mia cabina, così come sono, con gli occhi arrossati dal pianto e lunghe occhiaie che mi decorano il viso, segno di tutte le notti insonni che ho passato a pensarti. Corro come non ho mai fatto, verso il padiglione di allenamento dove so di poterti trovare, verso di te che sei come un tatuaggio indelebile sul mio cuore. Nel mio cuore.

E tu sei là, come avevo previsto, ad allenarti con la spada su un povero manichino, che hai distrutto a forza di colpi.
Sei solo, con i capelli corvini appiccicati alla fronte dalla pioggia che ha fatto rifugiare tutti gli altri nelle loro cabine. Stai facendo a pezzi quel manichino, e io non posso fare a meno di pensare che sei bellissimo. Perché è così: potresti fare qualsiasi cosa e il mio cuore continuerebbe a perdere decine di battiti guardandoti.

Mi sono fermato, sono alle tue spalle, e ora tu ti stai girando, come se avessi avvertito la mia presenza, ma appena mi vedi inizi a camminare, allontanandoti da me e dal mio cuore spezzato. Prima che possa anche solo pensare di farlo mi sono slanciato in avanti, fino ad afferrare il tuo polso e ti ho fatto girare verso di me.

Ti guardo in viso, finalmente dopo tanto tempo, e noto che anche i tuoi occhi sono arrossati. E prima che possa rendermene conto sono scivolato per terra, inginocchiato ai tuoi piedi, con il viso ricoperto dalle lacrime che si sono risvegliate alla tua vista. Ti vedo, ti vedo mentre indietreggi leggermente, per poi tornare indietro e porgermi una mano.

Non cerco neanche di smettere di piangere, so che sarebbe inutile, però ti lascio aiutarmi ad alzarmi. Ora sono in piedi davanti a te, e quelle parole che ho tenuto per troppo tempo dentro di me mi escono in un sussurro dalla bocca.

-Perché?

Vedo una piccola lacrima farsi strada sul tuo viso, ma potrebbe anche essere solo la pioggia.

-Io... Noi, noi eravamo uno sbaglio, Will.
-P-perché siamo due ragazzi? Nessuno ci dava peso, lo sai anche tu, nessuno...
-No, non per quello.

Ti vedo fare un grosso respiro e poi riapri quelle labbra che non vorrei far altro che baciare e continui la frase.

-Il problema ero, sono io. Tu sei perfetto e io... Io non voglio rovinarti. Chiunque io abbia mai amato ha sofferto o mi ha fatto soffrire, e io non voglio che succeda anche con te. Non sai quanto è stato difficile lasciarti, quando avrei solo voluto stringerti tra la mie braccia...

Sembri pentirti delle tue ultime parole, perché ti vedo sobbalzare leggermente e cercare di evitare il mio sguardo. Ma io non ho più paura, non dopo aver capito cosa ti aveva allontanato, non ora che ho la possibilità di farti tornare da me.

La mia mano si avvicina lentamente al tuo viso, e ora te lo sta girando in modo che tu debba per forza guardarmi negli occhi.

-Nico... Non mi importa se stando con te potrei soffrire, non mi importa perché niente potrà essere peggio di queste settimane passate senza di te. Tu sei il mio raggio di sole, sei l'unico che riesce a mettermi di buon umore anche nelle giornate più grigie. Tu sei l'unica persona per cui il mio cuore batte, tu sei il motivo per cui vivo, tu sei l'unica cosa che ho mai voluto. E quando mi hai lasciato, è stato come se una montagna mi fosse crollata addosso, come se mi fosse crollata sul cuore, con tutto il suo peso e io... Io non sapevo cosa fare, era come trovarsi in una stanza buia, e non avere neanche la forza per cercare un modo di accendere la luce. Mi sono sentito perduto, l'unica cosa che sapevo era che ti volevo con me, ma allo stesso tempo sapevo che non era possibile. Ti prego, non lasciarmi solo, non di nuovo, ti prego.
Ti amo, Nico, e senza di te sono perduto.

I miei occhi sono ancora puntati nei tuoi, ora arrossati dal pianto, e non intendo spostarli per nulla al mondo. Perché anche questo piccolo contatto mi fa sentire più vicino a te, e questa è l'unica cosa che voglio.

Ma ora tu ti stai avvicinando ancora di più, fino a darmi quel contatto che ho tanto bramato in queste settimane. Sento il sapore leggermente amaro delle tue labbra, unito a quello salato delle lacrime di entrambi, e non credo ne esista uno migliore.

IL MIO SPAZIO

Eccomi con una OS solangelo (ma chi l'avrebbe mai detto?!?). Mi è uscita di getto oggi pomeriggio ed è ecco il risultato. Spero vi sia piaciuta e boh, non so che altro dire, perciò...
Ciao, ciao
Giorgia

Non lasciarmi più solo. (solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora