vecchi dischi e sogni in sospeso

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"Tesoro, faresti meglio a svegliarti se non vuoi arrivare in ritardo a lavoro" la voce di mia madre risuonò per tutta la stanza, dando inizio ad una nuova giornata.

Mi piaceva il mio lavoro qui a Londra. Lavoravo in un piccolo negozio di musica vicino alla caffetteria di Sam, la mia vicina di casa. Ogni settimana alternavo la caffetteria all'angolo con starbucks, che letteralmente amavo. Persa nei miei pensieri mi vestì, indossando i miei soliti skinny neri con una delle tante camicie in fantasia e gli anfibi, anche quelli immancabili. Cominciai a pettinare i miei lunghi capelli castani e feci una treccia di lato, misi un po' i mascara e rossetto, presi occhiali da vista, cappotto e macchinetta e infine uscì. L'aria di Londra era gelida e la temperatura con l'aumentare dei giorni, si abbassava, facendo passare sempre di più la voglia di uscire di casa.

Fortunatamente arrivai puntuale davanti alla caffetteria e appena mi girai trovai la mia amica e collega Mitch , immobile e come sempre bellissima nel suo cappotto bordeux.

"Hei Mitch, pronta per una nuova giornata in mezzo ai dischi?" "ti rispondo dopo il caffè" rispose ridacchiando.

Vidi Sam, con il solito blocchetto in mano e il grembiule rosa che io e Mitch le regalammo l'anno scorso per il compleanno. Senza neanche chiedere cosa volessimo, arrivò con "ll solito" ovvero due brioche calde e due caffè. Finita la colazione rigenerante, pagammo e uscimmo, imbattendoci nuovamente nel gelido inverno inglese che, come il solito, non lasciava tregua neanche un giorno.

Appena vidi l'insegna del negozio sorrisi, ripensando alle vecchie storie che il capo ci raccontava prima di iniziare a lavorare. Entrai accompagnata dal solito rumore del campanello attaccato alla porta e appoggiai il cappotto all'appendiabiti del personale. Era mercoledì e generalmente era uno dei giorni più lunghi e monotoni, data la mancanza di clienti e la lunga lista di cose da sistemare in magazzino. Decisi di andare ad aiutare Mitch con i dischi in vinile nell'angolo "retrò" del negozio, avevo bisogno di passare un po' di tempo con lei.

"sai,Abby,non ho più avuto modo di chiedertelo, hai avuto notizie dall'azienda del concorso di New York?" mi ritrovai un po' spiazzata da questa domanda, erano mesi che non ricevevo risposta dall'agenzia di concorsi e dopo un po' persi speranza nel ricevere una risposta. Mi limitai ad accennare un "no" con la testa e ad andare avanti con il mio lavoro, sospirando ogni tanto, ripensando alla monotona ma tranquilla vita che avevo qui a Londra.

Mi piaceva il mio lavoro ma non era ciò che davvero volevo fare nella mia vita. Amavo la fotografia, più di ogni altra cosa al mondo. Amavo fotografare anche le cose più insignificanti ,i dettagli di ogni oggetto, i paesaggi, la natura e le persone. Le fotografie sono uniche perché ritraggono i momenti più belli della nostra vita, sono ricordi di tutto ciò che abbiamo vissuto nel tempo, fin da quando eravamo piccoli. Non lascio mai a casa la mia macchinetta, con la paura di perdere qualcosa da fotografare durante il giorno, nella mia quotidianità.

Proprio per questo mesi fa decisi di fare domanda ad un agenzia che proponeva alcuni concorsi per andare a lavorare in famosi giornali internazionali come Vogue o Cosmopolitan. Feci domanda ad entrambi, senza mai ricevere risposta. Inviai i miei migliori scatti e un breve curriculum di presentazione, sperando sempre in una risposta positiva. Persino mia madre ci rinunciò e finì col smetterla di alzarsi 5 minuti prima del solito per andare a controllare la posta in giardino con l'idea di trovarsi una lettera dalla "A.G.T. company" di New York.

Dopo una lunga giornata di lavoro, presi le mie cose e tornai a casa, incamminandomi per la solita strada vicino al parco dove mi portava sempre mia zia quando ero piccola, prima di andare a scuola.

Arrivata a casa decisi di fiondarmi subito in doccia, sperando di riuscire a scacciare pensieri e ricordi. Mi insaponai il corpo e mi lavai capelli, canticchiando qualche canzone dei Coldplay. Uscii e mi asciugai i capelli pronta per andare a dormire, misi nella scatola la preziosa macchinetta , infilai il pigiama e mi infilai sotto il caldo piumone del mio letto, resettando la mia mente e chiudendo gli occhi, dando fine a quella giornata.

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ciao a tutti, questa è la mia nuova storia su Harry Styles. il capitolo è corto ma serve per dare una specie di introduzione alla storia. spero sia di vostro gradimento!

se vi piace, votate e commentate! un bacio xoxo

Paca.

Revival  H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora