Suonò il telefono.
"Ciao Elizabeth, auguri anche a te"
Da Ioseph.
Il cuore ha iniziato a martellarmi il petto.
Mi rivuole come amica?
Tutto questo è accaduto sotto lo sguardo severo di Samuel. "Allora?" Mi ha chiesto, impassibile. "Scusa Samuel, devo andare". Così sono scappata, il giorno di Natale, sotto la neve, con il cuore felice. Non m'importava; non ero lontano da casa.
O forse stavo solo cercando una scusa per fuggire dalla proposta di Samuel?
Perché non ho accettato?
La verità, è che essendo un'inguaribile romantica volevo essere certa di avere davanti a me la persona giusta, prima di fare certe cose.
Questo è il motivo per il quale con Alex non avevo dato altro che toccatine veloci e insignificanti.
Ma adesso pensavo a Ioseph. Perché tanta felicità? Beh semplice, è sempre stato un ragazzo molto intelligente, e di questi il mondo manca parecchio, perciò riaverlo non faceva altro che piacere. Ma stavo correndo troppo, non lo "riavevo".
Così nei giorni successivi mi sono distratta disegnando, ignorando gli "Hey" ossessivi di Alex. Ma da lì a poco avrei dovuto comunque rivederlo, dato che eravamo d'accordo per festeggiare Capodanno insieme.
Cominciavo a scegliere un vestito adatto per quella sera, e ribaltai l'armadio fino a trovare l'abito perfetto. Aveva un top bianco che mi cadeva morbido sui fianchi e una gonna (forse troppo corta) nera. Non ho molta autostima, ma devo ammetterlo, vestita così potevo far fare i salti mortali al ragazzo più testardo. Tipo ad Alex.