Capitolo 2.

40 4 1
                                    

Il giorno dopo, ripensai al suo sguardo triste e più che altro spento, ritrovavo il mio sguardo nel suo sapevo che c'era qualcosa. La giornata passò come al solito, mi alzai, mi lavai etc.. La sera,ero intento a leggere i miei 3/4 capitoli del mio libro preferito, quando, ad un certo punto mi tornò quella strana sensazione qualcosa di indescrivibile alla pancia, infatti a chi stavo pensando? A lei!
Presi il mio cellulare e iniziai a cercarla sui sociali la cercai per ore e ore e ore ma niente, tutto inutile... Decisi quindi di arrendermi e al pensiero mi rattristavo un po', ma dentro di me pensavo:-Alan cosa stai pensando di rattristarti?! Non sai nemmeno cosa significa e vuoi rattristarti?- Oltre al fatto che mi ero intristito, cosa che sto anche questa riscoprendo da poco, sto diventando pure pazzo. Tornando alla ricerca... Ero all'ultimo tentativo, ultima speranza, cliccai il bottone di ricerca e non la trovai, decisi che ero troppo stanco e che avrei continuato il giorno dopo e magari chiedere a mamma come si chiamavano visto che lei sa tutto e è meglio che mi metta a dormire visto che sono le 3:30 del mattino. Era mezzogiorno e mi sveglia dalla moltitudine di urla che provenivano da sotto, non ci feci molto caso, a parte che mi avevano svegliato, ma va beh. Mi alzai, mi lavai, mi vestì e scesi vidi mamma con un signore, salutai cordialmente e chiesi chi fosse mi rispose:" Sono il papà di Mia piacere" mi presentai e subito dopo chiesi se per caso Mia era a casa, mi rispose di sì e che se volevo potevo andarla a trovare. Ma come potevo andare non conoscendola, ma il desiderio di vederla, di rivederla era troppo forte spinsi il mio "non volerlo farlo" e decisi di andare lo stesso, trovai la forza. Feci la strada da casa mia a casa sua pensando a cosa potevo dirgli una volta alla porta:-Ehi Mia mi ha mandato tuo padre ti va di un po di compagnia?" Nah troppo patetico. No, no c'è l'ho:-Piccola ti va se ti faccio le coccole?" MA COSA STAI PENSANDO ALAN RIPIGLIATI. Nel frattempo arrivai, bussai mi aprì, era in felpa molto larga e leggins. Mamma mia se era bella. Gli dissi:"Ehi ho sentito che eri da sola e volevo chiederti, visto che sei la mia nuova vicina, se ti va di far due chiacchiere tanto è come se fossi da solo a casa" lei vide che ero molto timido allora, col suo sorriso meraviglioso mi disse:"Entra cosa aspetti dai non ti mangio mica". Si accese una sigaretta e mi chiese se ne volevo una, io gli risposi di no che avevo le mie (Ah sì mi sono dimenticato di dirvi che fumo da 2 anni). Fumammo una sigaretta e intanto parlammo. Parlammo di tutto delle ragazzi/ragazze avute, che scuole frequentammo e cosa del genere fino a che..:" Ehi ma non ho visto tua mamma dov'è" lei da allegra si mise seria, quasi la avessi colpita con un pugno, rimase 3 minuti in silenzio a testa bassa, fece un respiro profondo e mi disse con voce flebile:"È morta due anni fa per colpa di un tumore al cervello" io rimasi sconvolto diventai triste e serio come era mio solito fare. Gli unici momenti in cui riuscivo a piangere e provare qualcosa è quando pensavo a mio padre. Gli disse che io ho perso mio padre in un incidente. La abbracciai istintivamente, non sapevo da quale angolo del mio cervello fosse uscito questo gesto ma la dovevo abbracciare...

La Vecchia StradaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora