12 TUTTO È UN INCUBO...

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Il buio occupava la mia visuale come un nero manto di velluto.
C'era il nulla.
Il vuoto mi circonda, nemmeno l'ombra di un gatto o di un oggetto riuscivo ad intravedere... nemmeno bipedi!
Solamente dopo qualche attimo iniziai a percepire la gelida superficie rugosa su cui posavo le zampe.
Quello era un incubo, non poteva essere altro...

Improvvisamente udii un rombo in avvicinamento, era il  rombo di un mostro. Impiegai pochi istanti per afferrare il concetto.
Mi lanciai in una corsa sfrenata verso la direzione opposta al rombo. Iniziai a correre, poi più veloce, e in seguito ancora più veloce... ma il sentiero non finiva mai. Ormai il rombo era vicino, nulla avrei potuto fare, tutt'alpiù continuare a correre, era tutto inutilmente inutile.
Un flashback attraversò il mio cervello ancora immaturo, veloce come un fulmine. Proprio quando da una curva spuntarono gli accecanti fanali, io mi buttai verso sinistra, e caddi sopra un soffice manto d'erba fresca di rugiada.

*

Mi svegliai. Era mattina. I pungenti raggi di sole che trapelavano dal soffitto di more mi accecavano.
Mi alzai. Com' ero finita là?  Non era nemmeno arrivata la sera che era di nuovo mattina?
Avevo ricordi confusi del sogno. Non riuscivo a collegare gli eventi dell'ultima giornata. Non ho mai avuto così tanti vuoti di memoria...
Decisi di uscire dal campo. Non conoscevo nessun gatto, non avevo amici, eppure sentivo il bisogno di confidarmi con qualcuno, con un gatto che riuscisse a capirmi...
Iniziai a camminare. Mi ero già lasciata alle spalle il tetto di more, quando, un gatto color della sabbia mi aggredì.

《ZampaGialla! Che cosa ci fai quì?》domando io, impaurita.

Negli occhi del apprendista si legge furore. 《 È tutta la notte che sei in giro... dove vai? Torni per caso dai tuo bipedi? 》sbotta lui.

《I-io... i-io...》inizio a balbettare, cercando di spiegare che io la notte non vado a spasso, perché ho paura.

《Anche adesso cercavi di svignartela... eh? Stavi uscendo di nuovo...》.

《N-non è per quello...》ricomincio a miagolare, tentando di farmi capire anche quando non mi capivo nemmeno io.

《Ti porto da StellaD'Abisso》disse lui, inespressivo, e poco dopo mi prese per la collottola e iniziò a trascinare il mio corpo esamine sul suolo sabbioso...

SPAZIO AUTRICE * * * * * * * * * * *
Nooo! Come fa ZampaGialla ad essere così privo di sentimenti da portarla da StellaD'Abisso!
Ho paura... non so bene nemmeno io cosa accadra!

La nascita di un nuovo Clan/È GIUGNO *_*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora