Ne contai una ventina... era perfetto.
Erano ognuno diverso dall'altro: andavano dal tenero cucciolo che stava per diventare adulto, all'anziano lupo, esperto e saggio; c'era chi più grosso e chi più piccolo; chi all'apparenza sembrava debole ed indifeso e chi terrorizzava già al primo sguardo.
In pochissimo tempo, arrivò l'uomo posseduto, il quale, non appena vide i lupi, si spaventò e mantenne la distanza.
"Bene... sei riuscito di nuovo a stupirmi!" disse ridendo "Lo sai pure tu che io non temo degli stupido lupetti... loro non possono competere... e poi, io ho questa" e tirò fuori una spada lunga e sottile che sembrava essere fatta di ghiaccio.
"Dammela! Lei appartiene a me!" gli urlai contro.
"Prendila" rispose lui, beffardo.
Immediatamente, lupi cominciarono ad assalirlo, ed io li aiutati congelando l'uomo dove riuscivo o curando i caduti.
Alla fine gli cadde lo scudo.
Ora la spada.
Colsi l'attimo e presi la spada.
Conficcati Frost nel terreno ed aspettai.
Ma non successe nulla.
"Ma davvero credi che io sia così stupido da prendere la spada e mostrartela?" chiese lui con un sorriso.
Non la gettati via: era comunque una spada e quindi mi sarebbe potuta essere utile.
Stavo per scagliarmi contro di lui, quando con un'esplosione scomparve...
Mi guardai attorno: il branco era stato quasi sterminato.
Rimanevano solo due lupi.
Allora mi abbasai su uno dei lupi morti e cominciai a dargli carezze, come con il lupo che avevo salvato.
Non accadde nulla.
"Ah, sì, grazie alla mia esplosione non ne sarai capace per molto tempo" sentii in testa.
D'un tratto vidi il povero lupo che avevo salvato morto.
Presi la collanina e cominciai a camminare a vuoto.
"Il lupo... cosa mi aveva detto?" pensai.
D'un tratto ricordai cosa mi aveva pregato di fare il lupo: dovevo trovare quei cuccioli.
Camminai per molto tempo, ma non li trovai e cominciai a pensare che magari fossero morti e che quindi fosse inutile cercarli. Eppure, ogni volta che ci pensavo, mi ritornavano in mente le utime preghiere del lupo che mi spronavano a continuare. Passò così tanto tempo che quando li trovai era mezzogiorno.
Stavo morendo di fame.
Così iniziai a cacciare ed andai alla ricerca del minimo animale di cui essere predatore.
Quando ne trovai uno, lo ghiacciai e corsi a vedere cos'era.
Era un giovane lupo, avrà avuto quasi un'anno, nero, con occhi blu e muso bianco.
Era un cucciolo.
"Oddio...scusa....no, ti prego... ti prego non farlo..." lo scongelati e sentii solo "Non uccida mio fratello: uccida piuttosto me" e dopodiché morì.
Rinvigorito dalla speranza, chiamai telepaticamente il povero cucciolo, finché non sentii"La prego non mi uccida signore... la prego, sarò al suo servizio!".
Andai dove lo sentivo particolarmente con forza e, finalmente, lo trovai.
Era marrone, con macchie nere e bianche sul pelo ed aveva occhi marroni tendenti al rosso.
Quando mi vide, partì a dirmi suppliche.
"Tranquillo... è tuo padre che mi manda" lo tranquillizzati io.
"Dov'è lui?" chiese il cucciolo.
Inventai una bugia al momento:"Mi ha detto che doveva partire per un lungo viaggio e mi ha chiesto di proteggerti".
"Ah grazie... ma non mi mangerai, vero?" disse lui intimidito.
"No, tranquillo, voglio davvero aiutarti" risposi "Hai fame?"
"Hai del cibo?" disse lui speranzoso.
"Purtroppo no... però possiamo cacciarlo; prima non sono riuscito a prendere nulla, ma adesso, essendo in due, abbiamo maggiori possibilità di successo" affermai io.
Annuì.
Dopo poco riuscimmo a prendere un uccello e perfino un cervo.
Stavo accendendo un fuoco, quando mi disse "Ma perché bruci il cibo?!".
"Ah, scusa, me lo ero scordato" risposi io e gli diedi un pezzo grosso del cervo.
"Ti piace la carne bruciata?" chiese disgustato,
"No..." mi ero talmente distratto, che non avevo notato che il mio pezzo di carne era caduto nel fuoco e stava letteralmente bruciando.
Lo spensi con della neve e cercai di recuperarne il più possibile.
Intanto che io facevo tutto ciò, il lupo, che mi aveva detto di chiamarsi Ryan, cominciò a ringhiare.
Mi alzai, spensi il fuoco e andai a controllare cosa fosse.
Ma la cosa se ne accorse: cominciò a correre senza sosta e, nel tentativo di rallentarmi, sradicò degli alberi.
Per me non era niente di che, tuttavia il povero cucciolo mi rallentava troppo, pur cercando di procedere meglio che poteva.
Allora lo misi nello zainetto e continuai a correre.
Ero talmente concentrato su ciò che stavo seguendo, che non me ne accorsi che era sull'orlo di un precipizio.
Si girò a guardarmi.
Finalmente, la luce della luna illuminò il suo viso e riuscii finalmente a vederla.
Stava sorridendo.
I suoi capelli biondo brillavano sotto la luce di quella dolce luna.
Finalmente la riconobbi:
Era Lily.
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L'inverno: Peter Howard
ФэнтезиVi piacerebbe avere poteri... 'speciali'? Be', a Peter Howard no. Lui non ha mai chiesto di far soffrire coloro che gli stanno vicino. Lui non ha mai chiesto di saper congelare chi lui vuole. Lui non ha mai chiesto di distruggere ciò che pensava fos...