Capitolo 2

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JUSTIN'S POV

Sono seduto sul divano accanto a mio padre mentre guardo la ragazza che mi ha spezzato il cuore

Sta seduta sullo sgabello mentre parla con sua madre, ogni tanto mi guarda ed io mi giro dall'altra parte

Rebecca ha rifiutato di abbracciarla dicendo che aveva il raffreddore. Ma non è vero, non vuole che sappia..beh.. lo scoprirete dopo

Intanto continuo a guardare la ragazza davanti a me, ha i capelli più lunghi e più scuri, penso si sia fatta la tinta, è cambiata anche di fisico, ha le cosce muscolose, il sedere ben sodo e le tette più grandi, la sua terza ora è una quarta e mezza. Cazzo quei pantaloni di pele non lasciano molto all'immaginazione.

Vorrei prenderla, portarla in camera mia e dimenticare questi 207 giorni d'inferno che ho passato, non gli ho contati i giorni eh, che sia chiaro

Il giorno in cui lei se ne andata, è stato il peggiore della mia vita dopo la morte di mia madre

Mi sono svegliato sorridendo come un'ebete, non l'ho vista nella stanza quindi sono andato in bagno a cercarla, non era neanche lì pensavo fosse di sotto ma qualcosa sul comodino ha attirato la mia attenzione

La luce del sole riffleteva sul brillantino dell'anello che ho pagato una fortuna, l'ho preso e ci ho pensato un po', mi aveva lasciato l'anello ma non la collana.
Beh, quest'ultima era il regalo di l'aurea invece l'anello glielo dato quando le ho chiesto di essere la mia ragazza, era tutto chiaro: mi aveva lasciato

Quella sera mi sono ubriacato e anche drogato, anche le venti serate successive, quel dolore era qualcosa di insopportabile

La notte, a volte avevo le allucinazioni, lei era lì nella mia stanza, parlavo con lei. Ma dopo era sparita nel nulla, proprio come quella mattina

Ho capito che mi stavo distruggendo per lei, da una parte non mi importava perché in fondo nulla avrebbe avuto senso senza di lei, ancora oggi non ne ha. Ma dall'altra parte, ero un dicianovenne, non potevo rovinarmi la vita per una ragazza che mi aveva spezzato il cuore

Ho preso le mie cose e sono andato da mio zio nel North Carolina, è stato duro addattarsi in un nuovo posto, con nuove persone di cui non sai assolutamente nulla. Ma era sempre meglio che continuare a vivere in questa casa dove anche muri i erano testimoni delle nostre notti passionali

Mi ero allontanato da tutto e tutti, anche quel poco di famiglia che mi era rimasto.
Niente messaggi, niente telefonate, niente cartoline volevo sono stare solo.
Marc però veniva ogni tanto a solevarmi il morale

Mio padre si siede accanto a me e mi da una pacca sulla spalla passandomi una birra

"Beh, com'è riaverla a casa?"
Parla a bassa voce così che solo io potessi sentire

Ormai mio padre sapeva tutto di noi, e al contrario di sua madre non era psicopatico

FLASHBACK

Sono seduto sul divano con la bottiglia di scoach in mano, soni passate tre settimane cazzo, tre settimane che se ne andata

Mio padre viene e si siede accanto a me, e mi guarda
Si è anche abbronzzato nella luna di miele

Continuo a guardare l'anello che ho in mano mentre bevo ancora

"Stai così per lei non è vero?"

Lo guardo un po' confuso

"Madison, se ne andata"

"Non dire quel fottuto nome!" Sbotto, sono già un po' brillo

"Lo so Justin, fa male perdere qualcuno che ami" guarda avanti come se stesse pensando

Change Me 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora