summer in LA || Nate Maloley

Scusa, ma è veramente comodo.

Io e Lu guardammo ovunque, non c'era traccia né di Sammy né di Samantha. Notai che Lucille stava impazzendo e tempestava di chiamate e messaggi l'amica. Si stava preoccupando, ma allora un po' di cuore lo aveva anche lei! Dal canto mio, poco mi interessava dove si fossero cacciati, Sammy era responsabile e Sam sembrava una coi piedi per terra, probabilmente erano tornati a casa perché si erano stufati.
"Andiamo a casa Lu, magari stanno lì."
Sospirò, "va bene, ma se non stanno lì faranno meglio a tornarci presto! Devono avvertire prima di scomparire."
"Calmati, non è successo nulla!"
Era agitatissima, ma che cavolo aveva?
"No, tu non capisci. Sam ha 16 anni, è ancora minorenne, è sotto la mia responsabilità qui a Los Angeles. Non può prendere e scappare chissà dove senza che io lo sappia, quando torniamo a Toronto può fare tutto quel che vuole ma qui no!"
16 anni? Io ospitavo una ragazzina in casa mia? Una ragazzina che tra l'altro mi aveva anche battuto a FIFA... Strabuzzai gli occhi.
"Come 16? Sembra più grande!"
Lucille sospirò. "Lo so, è molto più responsabile di quello che dovrebbe essere, è per questo che le voglio bene."
"Ah, quindi tu sai anche voler bene?!"
Mi diede una botta sul braccio "vaffanculo Nate" scherzò.
Camminammo ancora per circa cinque minuti e arrivammo a casa. Entrando notai che le luci erano accese e tutto sembrava normale, così insieme a Lucille andammo di sopra per vedere se i ragazzi erano lì dato che di sotto non c'era traccia di nessuno. La strega controllò nella sua stanza e io andai nella mia, appena entrai vidi Sammy disteso a dormire sul suo letto mentre nel mio c'era Sam. Che cavolo ci faceva nel mio letto?! Non me ne andava bene una, Dio. Uscii e chiusi la porta, non volevo svegliarli.
"Lu" la chiamai, "stanno dormendo in camera mia" lei fece un sospiro di sollievo.
"Allora vado a riposare anch'io, sono stanca." Annuii. E io? Non potevo riposare perché il mio letto era già stato preso a quanto pare.
Decisi di uscire in balcone a fumarmi una sigaretta ma per farlo dovevo passare dalla mia stanza e così feci. Stetti attento a non svegliare nessuno e raggiunsi la porta finestra. Quando girai la maniglia, cigolò. Maledizione. Controllai che nessuno si fosse svegliato, ma sembravano dormire entrambi. Una volta uscito in balcone tirai fuori il pacchetto di Marlboro e me ne accesi una, poi un'altra e un'altra ancora. Stavo guardando il tramonto, ormai era sera, Los Angeles sembrava più bella che mai. Un cigolio familiare mi fece risvegliare dai miei pensieri e mi girai per vedere chi fosse uscito. Davanti a me trovai una Samantha che sembrava abbastanza assonnata. Era buffa con tutti i capelli in disordine, così iniziai a ridacchiare tra me e me.
"Sono così divertente?" Disse abbastanza seccata.
"Un po'" si mise a ridere anche lei.
"Me ne dai una?" Indicò la sigaretta tra le mie dita.
"No, sei piccola." Le feci la linguaccia.
"Taci va, abbiamo solo un paio d'anni di differenza!"
"Mh... E va bene, basta che non lo dici alla tua amica che mi stacca la testa."
Le passai la sigaretta e l'accendino.
"Lucille si preoccupa per me." Alzò le spalle.
"Mi spieghi come fai a sopportarla?"
Non rispose, così decisi di evitare l'argomento. La sentii tossire, penso per la sigaretta.
"È la prima volta che fumo, Nate. Non mi guardare così!"
Cosa...?
"Bene, adesso sono anche il responsabile della tua prima sigaretta!"
"Taci va." Sorrisi.
"Bene, io vado a dormire dato che il mio letto si è liberato."
Era arrossita, evidentemente in imbarazzo.
"Non pensavo che fosse il tuo!" Sì giustificò, "poi sembrava così comodo!"
Mi misi a ridere e rientrai in camera. Dopo essermi accucciato nelle coperte sentii una presenza dall'altro lato del letto e notai che la piccola Sam era accanto a me. La guardai con fare interrogativo.
"Scusa, ma è veramente comodo, io oggi dormo qui." Sospirai.
"Fai come ti pare, basta che dormi, perché ho sonno!" Si sistemò vicino a me e caddi in un sonno profondo.