Capitolo 11

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Che giornata ragazzi! Mi ritrovo sfinita, esausta, quasi morta, nel mio letto. Mi sento ancora addosso l'odore di Paul; il suo profumo impregna i miei vestiti. Mi sento uno schifo oggi. Stare in casa loro dopo quello che è successo tra me e lui è come violare ancora di più il loro matrimonio. Ho notato una certa freddezza tra loro, ma non credo sia solo per colpa di quello che abbiamo fatto io e Paul. Lise è strana, distante da lui. Il bacio che gli ha dato quando è arrivata era privo di quel sentimento che dovrebbe esserci tra marito e moglie; era senza amore, vuoto. Ma perché sto pensando a queste cose? Non sono affari miei... O forse lo sono, dal momento che ho preso una gran bella cotta per lui! Meglio lasciar perdere... Mi infilo sotto la doccia, mi lavo i denti e mi infilo sotto le coperte. Nonostante il sonno mi ritrovo a fissare il soffitto con una faccia da ebete: sto sognando ad occhi aperti. La vibrazione del mio cellulare mi riporta alla realtà. Controllo il display: messaggio da Paul.

Che è successo adesso?

"Sharon,scusa se ti disturbo a quest'ora. So che non stai dormendo e che mi risponderai, perciò contatto te.. . Ho appena finito di litigare per l'ennesima volta con Lise e non voglio restare a casa. Posso venire da te?"

Oh miseriaccia! Che sarà successo?? Cosa si saranno detti?

"Certo che puoi venire qui! Nessun disturbo, figurati! Ti aspetto!"

Mi infilo una tuta sopra il pigiama e preparo del caffè... Ho come l'impressione che passeremo la notte a parlare di quanto è successo. Accendo la tv in attesa che arrivi Paul; faccio un po' di zapping nella speranza di trovare qualcosa di decente, ma come al solito, dopo una certa ora, mettono sotto solo puttanate. Mi soffermo a guardare un vecchio telefilm in replica per la cento miliardesima volta e sento il trillo del citofono. Gli apro direttamente e tolgo il chiavistello. Due minuti dopo ed è dietro la porta; bussa e vado ad aprirgli.

"Grazie!", è la prima cosa che mi dice. Entra e mi abbraccia.

"Ma che è successo? La serata è stata tranquillissima..."

"Già, come tutte le sere. Non so cosa le prenda in questo periodo. Sarà stressata per il lavoro, posso capirla, sta fuori praticamente tutto il giorno! Ma non capisco perché se la prenda con me..."

"Le hai fatto o detto qualcosa che possa averla fatta incavolare?"

"No. O meglio, l'ho fatto, ma lei non lo sa."

"Già...E io sono tua complice in questo!"

Si abbandona all'indietro sul divano, facendo aderire il suo corpo al cuscino. Mi rannicchio accanto a lui e gli passo un braccio attorno alle spalle. Non parliamo più. Ce ne stiamo in silenzio per un po'; lui si lascia coccolare come un bambino e sembra tranquillizzarsi.

"Va meglio?"

"Si grazie.", si gira e mi sorride, "Ho bisogno di dormire..."

"Andiamo! Il letto è abbastanza grande per tutti e due!"

Ci alziamo ed entriamo in camera da letto. Ci sdraiamo e mi tira a sé.

"Voglio tenerti tra le mie braccia questa notte." 

Io non dico niente; mi limito a dargli un bacio a fior di labbra e ad abbracciarmi al suo corpo.

Qualcosa di inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora