Capitolo 14

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MERCOLEDI. 

Maledetta sveglia del cavolo! Odio quando inizia a squillare! Ma non posso poltrire nel letto. Devo uscire e andare da mia madre. Ha intenzione di buttare via un po' di roba e le serve una mano. Mi alzo dal letto ancora rincoglionita; infilo le infradito e vado a fare colazione. Ascolto le notizie del telegiornale, non capendo bene quello che dice quel giornalista tanto figo di cui non ricordo mai il nome. Lascio la tv accesa e vado a lavarmi, truccarmi e vestirmi. Mezz'ora dopo sono pronta per uscire di casa. Prendo le chiavi della macchina, la borsa ed eccomi sul pianerottolo. Quando sono al portone del palazzo, mi ricordo improvvisamente di aver dimenticato il cellulare sul tavolo e torno indietro. Faccio le scale, dato che l'ascensore è occupato. Dopo qualche gradino, sento le porte che si aprono e due persone escono. Uno è Jason e l'altra... La sua voce mi è familiare! Mi affaccio un po' e la vedo: Lise è abbracciata a Jason e lo sta baciando!

Oh Signore! Non ci credo! Non voglio crederci!

Salgo di corsa e prendo il cellulare. Quando esco, Jason è appena risalito.

"Ehi!", mi saluta lui.

"Ehi! Scusa ma sono in ritardo!", e in tremendo imbarazzo.

"Vai tranquilla! Parliamo più tardi!"

"Ok! Scappo! Ciao!"

"Ciao! Ah! Prima che me ne dimentichi! Il vino è stato abbondantemente gradito!"

Gli sorrido e lo saluto con la mano, scomparendo dietro le porte dell'ascensore.

Per la miseria! Da quanto andrà avanti questa storia? E' un po' che non parlo con Jason, ma me ne sarei accorta se avesse iniziato a vedere qualcuno! Mah! Non voglio pensarci. Mi metto alla guida e arrivo a casa dei miei.

La casa in cui sono cresciuta non è cambiata per niente. Bellissimo giardino verde, circondato da cespugli di rose rosse, rosa e bianche. Un paio di alberelli regalano d'estate una freschissima ombra e rifugio per gli uccelli. Il vialetto di sassi ti conduce fino all'entrata. Quanti pomeriggi passati a giocare, correre e cadere su quei sassi! Tanti bei ricordi.

"Tesoro! Ciao! Come stai?"

"Bene mamma! Tu?"

"Bene! Ti faccio il caffè?"

"Volentieri!"

Entriamo e parliamo un po',

"Dimmi un po': chi è il ragazzo che ti ha fatto tornare il sorriso?"

"Mamma! Non c'è nessun ragazzo!". Ed è vero! Paul non è un ragazzo: è un uomo!

"Ma dai! Non ci credo!"

"Diciamo che sto frequentando qualcuno da qualche giorno, ma niente di tanto importante."

"Visto? Ho ragione!"

Le sorrido. Vorrei raccontarle tutto, ma non posso! Ho una relazione con un uomo sposato, tradito a sua volta dalla moglie! Che rompicapo! 

Saliamo in soffitta e iniziamo a rispolverare tanti ricordi, tante emozioni del passato. Facciamo un bel ripulisti di tante cose inutili, rimaste in qualche scatolone da anni. Guardo l'orologio...

"Cappero! Devo andare a prendere Sam!"

"Sam? Il figlio di Lise e Paul? E come mai??"

"Gli sto facendo da babysitter da un paio di giorni."

"Ah! Wow! Beh... se devi andare vai! Abbiamo praticamente finito!"

"Ci vediamo sabato mamma ok?"

"Vieni a pranzo?"

"Si, se ci riesco si."

La saluto e me ne vado, portandomi via un vecchio orsacchiotto di quando ero piccola.

Sono davanti alla scuola di Sam dopo una ventina di minuti; parcheggio non molto lontano dal cancello e quando il piccolo esce gli faccio un cenno con la mano. Attraversa la strada e sale in macchina.

"TATAA!!", mi salta quasi in braccio e mi bacia.

"Polpetta! Che succede?"

"Sono contento di vederti!"

"Ma ci siamo visti anche ieri!"

"Si, ma oggi mi porti al luna park! Non vedo l'ora!". Cavolo! Me lo ero dimenticato! Dimentico troppe cose ultimamente!

"Passiamo a casa così ti cambi e lasciamo lo zainetto, poi andiamo, che ne dici??"

"Perfetto!". Si siede per bene e si allaccia la cintura; lascio sfilare lo scuolabus e un paio di macchine, poi mi accodo e andiamo a casa.

Qualcosa di inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora