Bravery

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-Sono un imbecille. Anzi no, peggio ancora: sono un codardo.

God! Io odio i codardi!!-

Era qualche ora che Alex osservava l'amico camminare avanti e indietro per la stanza insultandosi da solo.

Forse avrebbe dovuto dire qualcosa, certamente avrebbe dovuto FARE qualcosa per impedire al ragazzo di consumare il pavimento della SUA stanza, ma la verità era che trovava la scena abbastanza divertente e così aveva deciso che lo avrebbe lasciato fare un altro po'.

Almeno finché non si fosse deciso a raccontargli il motivo di quel comportamento.

Genn era infatti entrato come un tornado in casa sua usando la porta sul retro del giardino e poi aveva bussato insistentemente sulla finestra di camera di Alex fino a quando quest'ultimo non se ne era accorto malgrado le cuffie gigantesche con cui stava ascoltando la musica e gli aveva aperto.

Gennaro era entrato dalla finestra con la sua poca grazia, rotolando sul pavimento dove era rimasto fino a quando non aveva recuperato un po' di fiato.

Era evidente anche dalle guance arrossate e dai muscoli tremanti che fosse arrivato fino a lì correndo.

Quando si era ripreso un minimo aveva controllato che non ci fosse nessuno a casa e poi, giusto per essere più sicuri, aveva chiuso la porta della camera.

In tutto ciò Alex non aveva detto una sola parola, sperando che l'amico si sarebbe spiegato spontaneamente, invece quello aveva solo preso a camminare per la stanza con fare nervoso borbottando frasi che per lui non avevano alcun senso.

-Hai intenzione di dirmi che ti è preso oppure no?-

-Ti devo delle scuse.

Piombo qui in casa tua senza avvisarti, ci chiudo in questa stanza e, dopo un non so quanto tempo ,non sono ancora riuscito a mettere in fila due frasi di senso compiuto-

-Me ne basterebbe una-

-Sei proprio un idiota.

Io....-

-Ehi, non c'è fretta, prenditi il tuo tempo.

E Respira per Dio Genn!-esclamò poi notando come l'amico avesse nuovamente il fiatone.

Genn inspirò profondamente e poi si sedette per terra a gambe incrociate con la schiena appoggiata al letto.

-Ok, va bene. Da dove comincio?-

-che ne dici dell'inizio eh?-

In realtà Genn non sapeva bene quale fosse l'inizio di quella storia.

Forse risaliva a qualche giorno prima, forse addirittura all'estate precedente.





"Quindi tu e il tuo amichetto volete andare ad XFactor eh?"

"Lo dici come se fosse una brutta cosa. E poi smettila di chiamarlo così?"

"Così come? Non è forse il tuo amichetto?"

"Detto così pare che andiamo a letto insieme o qualcosa del genere"

"Andate a letto insieme? Pensavo mi avresti sempre raccontato delle tue conquiste"

"Potresti smetterla di fare l'idiota per 5 minuti?"

"Mi dispiace, è nella mia natura"

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