Il weekend mi sembrò molto confuso, come se lo stessi vivendo terribilmente ubriaca.
Sabato pomeriggio ero collassata sul divano sulle gambe di Dimitri.
-Cos'hai?- mi domandò.
-Mhm. Non lo so- sussurrai.
Aveva chiamato papà allarmato, ma l'latro aveva deciso che non avevo nulla, tutto a posto. Polso (leggermente accelerato), temperatura corporea (più alta della media di un umano ma po' più bassa di un lupo purosangue) e respiro, tutto nella norma.
Nella notte tra sabato e domenica sognai Logan che mi dava un panino avvelenato e quando mi svegliai sudata e agitata, con Dimitri di fianco a me che dormiva, mi tornò in mente quadno mi aveva detto di non mangiare nulla.
Mi sforzai di ricordare cosa avessi mangiato per stare male. Ma cosa c'entrava Logan e il suo avvertimento con un'intolleranza?
Sotto costrizione, passai domenica a bere tè verde per depurare l'organismo (da non si sa cosa e con conseguenti visite al bagno) e a stare a letto. Riuscii a convincere i maschi di portarmi almeno sul divano davanti alla tv, ero stanca delle pareti della camera, ma Dimka fu costretto a portarmi in braccio perché mi sembrava di camminare su un doppio strato di cuscini.
Mi rigirai nel letto.
-Yuki?-.
-Ame- balbettai.
La sua voce era più addormentata della mia.
-Stai bene?- sentii che si stiracchiava.
Mi girai verso di lui. -Non lo so-.
-Alziamoci- disse con un filo di voce e gli occhi chiusi.
Sorrisi e feci leva sulle mani e le ginocchia per alzarmi. Poi saltai sul suo letto e sopra di lui.
Lanciò un piccolo urlo e tentò di nascondersi sotto le coperte.
La porta della nostra camera si aprì, lasciando filtrare la luce e facendo comparire papà.
-Cuccioli. Ma che fate...?-.
Dimitri tolse lo strato protettivo di coperte e alzò la testa per guardarlo. -Sembra che Yuki stia meglio- sorrise, poi mi guardò e fece un sorriso furbo -e ora me la paga-.
Strinsi i denti e spalancai gli occhi. Maledizione.
Veloce, scesi dal letto e corsi via. Dimitri riuscì quasi a prendermi nel corridoio, mentre mi correva dietro.
Mi rifugiai in cucina, dove papà era seduto a tavola a bere caffè (un'abitudine presa e mantenuta dopo essere stati in Italia). Lo vidi alzare gli occhi al cielo e fare finta di nulla.
Fissai Dimka dall'altra parte del tavolo. Poi cominciammo a prendere una direzione e cambiarla, anticipando le mosse dell'altro e girando intorno al tavolo come idioti.
Papà mise fine al nostro gioco quando ci azzuffammo per terra e io sbattei la testa contro la sedia.
Trattenendo una risata, Dimka mi aiutò a rialzarmi. -Ti sei fatta male?-.
Mi toccai il punto dolorante e poi sbuffai. -Non sono fatta di cristallo-.
Papà sorrise.
Passai la mattinata con uno strano ronzio in testa: la botta contro la sedia oppure postumi del weekend?
Mary, all'intervallo, scese alle macchinette e tornò reggendo un pacchetto di taralli e un bicchiere di cioccolata che mi mise sul banco. Io non ero riuscita al alzarmi.
-Ecco- disse con un sorriso.
La guardai: sembrava molto preoccupata e agitata.
-Tranquilla, sto bene- la rassicurai.
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Cuccioli di Alfa
Werewolf(¡Incompleto!) Anoushka e Dimitri sono lupi. Ma non sono semplici lupi purosangue, hanno del sangue e dei geni umani ereditati dalla madre: questo permettere loro di essere più forti rispetto agli altri lupi, ma non riescono a eguagliare i loro simi...