Okay. Non so a cosa servirà quel che sto per scrivere, ma so che ho voglia di farlo, quindi lo farò senza alcun problema.
Iniziò tutto 3 anni fa, nel 2013, quando la moda le rap iniziò a divulgare tra i miei compaesani coetanei. Io a quei tempi ascoltavo rap già da ormai 2 anni, cioè da quando Walter (un mio amico) mi fece ascoltare nel 2011 la traccia "King Del Rap" di Marracash negli spogliaoi della palestra. Io non capivo nulla ancora di quella cultura, e a dir la verità non capivo ancora nulla nemmeno di quei testi... mi piaceva semplicemente l'idea di esprimere pensieri in rima. Mi documentai sull'autore iniziando a scavare nel suo bagaglio musicale, scaricai l'omonimo album e fui subito preso da quel genere. Ascoltai quell album ogni giorno per 2 mesi senza mai stancarmi. Iniziai a cercare nuovi artisti clickando un pò in giro su Youtube. A poco alla volta scoprì artisti come Salmo, Gemitaiz, Madman, Canesecco, Fibra, Emis Killa, Ensi e Clementino. Rimasi affascinato dal modo in cui questi artisti riuscivano a comporre frasi compiute in rima come se nulla fosse.
Ritornando a noi, era il 2013 quando i miei amici iniziarono a improvvisarsi rappers sfidandosi in battle di freestyle, ed anche se le rime fossero molto scadenti e per lo più preparate, io rimasi quasi incredulo a tutto ciò. Invidiavo loro che riuscivano a fare ciò che a me piaceva, ma del quale ne ero incapace. Col passare del tempo si vedevano sempre più "rappers" nel mio paesino. Qualcuno era realmente bravo, altri se la credevano anche se non sapevano fare nulla.
Arrivò un brutto periodo per me, penso uno dei più brutti che io abbia passato. Ci furono un susseguirsi di eventi devastanti in pochissimo tempo ed io non riuscivo più a sostenerne il peso. No, non erano i semplici problemi adolescenziali, ma bensì problemi molto più grossi. [...]
Oramai ero stremato e non riuscivo più a vivere. Non ne avevo più voglia. Fino a quando una sera preso dalla disperazione mi chiusi in camera mia e presi carta, penna, cuffiette e cercai un beat su Youtube. Misi play al primo che capitò ed iniziai a scrivere in rima tutti i miei problemi, pensieri, delusioni e drammi. In quel momento non so cosa successe. Il mondo si entraneò da me ed io mi estraneai dal mondo. Mi sentivo bene. Non era una sensazione di benessere o felicità, provai qualcosa di molto più forte ed impossibile da descrivere. La musica e la scrittura erano riusciti a farmi stare bene.
Questa situazione andò avanti per giorni, settimane, mesi ed io mi sentivo bene ogni volta sempre di più. Non riuscivo a credere di aver trovato qualcosa che mi avesse liberato totalmente.
STAI LEGGENDO
The Art Of Small Talk.
Teen FictionSemplicemente un racconto autobiografico di un ragazzo come tanti, con il suo sogno nel cassetto.