CAPITOLO 32

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(Capitolo corto di passaggio.)
((Vi prego, leggete le note a fine capitolino))

Inutile dire che dopo la cena, dopo essere rimasti soli a casa, Harry e Louis avevano portato a termine quel che avevano lasciato in macchina.
Inutile dire che si erano trovati a letto in men che non si dica, inutile dire che Harry aveva tolto i vestiti a Louis con una velocità impressionante, inutile dire che Louis aveva preso in mano il comando subito dopo, inutile dire che avevano passato la prima mezz'ora a scambiarsi coccole decisamente oscene per quel che si potevano definire, inutile dire che Harry aveva sentito Louis fin dentro le viscere, inutile dire che avevano consumato le loro forze solo in quel modo.

-Amore, stavo pensando a una cosa..- disse Louis dopo aver passato i successivi 20 minuti, dopo aver distrutto Harry, a farsi coccolare.
-Che cosa?- rispose Harry, smettendo per un attimo di accarezzare i capelli di Louis.
-Lo so che non è una mia decisione o, almeno, non aspetta a me dirlo, ma ne ho già parlato con Lottie e per lei va benissimo, anzi, ne sarebbe onorata-
-Louis, di che cosa stai parlando?-
-Ecco..saresti disposto a venire al matrimonio di Lottie?-
Harry spalancò gli occhi dalla sorpresa.
Certo, non gli aveva chiesto di sposarlo, ma era un passo importante.
Quello significava che era ormai ritenuto importante per la famiglia di Louis. Partecipare al matrimonio di Lottie voleva dire che lo ritenevano uno di famiglia ormai.
-Stai dicendo sul serio?- esclamò per la sopresa, tirandosi su a sedere portando Louis con se.
-Certo. Ovviamente solo se a te va bene, non sentirti obbligato a farlo, ma ci farebbe molto piacere-
-Louis..certo che accetto! È..fantastico. Sei sicuro che ai tuoi vadi bene? Insomma, non ci conosciamo da chissà quanto tempo per invitarmi ad un evento così importante, non conosco nemmeno lo sposo!-
Louis si trattenne dal ridere e gli baciò la punta del naso.
-Ai miei fa molto piacere e, anche per questo dettaglio, non preoccuparti, Lottie ha già parlato con Alberto, gli ha raccontato tutto e gli ha parlato di te.-
Harry a quel punto non poté fare altro che sigillare la bocca di Louis con la propria, piazzandogli poi baci in tutto il viso.
-Lo prendo come un sì?-
-Sì!- esultò Harry con una luce particolare negli occhi.
-Molto bene, allora confermo il posto a mia sorella.- disse contento Louis, lasciandosi cadere all'indietro in quel letto ormai sfatto.

-Ora dovrei andare Lou- disse ad un certo punto Harry con un tono di delusione, ma non aspettó la risposta di Louis.
Si alzò e recuperò i vestiti che erano stati lanciati da qualche parte della stanza, sotto gli occhi di Louis che non si perse nemmeno un'istante la panoramica.
-Va bene. Tra poco i miei dovrebbero tornare, ti accompagno- disse solamente, aspettando che Harry si vestisse.

-A domani- esalò appena Louis, passando le mani nella zip della giacca di Harry.
E poi si baciarono. Si baciarono per un tempo definitivamente lungo ma ehy, non potevano essere biasimati, infondo si sarebbero visti il giorno dopo.
-a domani, ragazzo- fu la risposta di Harry dopo aver consumato per l'ennesima volta le labbra di Louis.
Louis sorrise per come lo aveva chiamato, ragazzo.
Si salutarono un'ultima volta e poi ognuno per la sua strada, come già sapevano fin dall'inizio.

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Il giorno dopo, nulla di quello che era programmato andò per il verso giusto.
Harry era dovuto correre da suo cugino Carter per aiutarlo ad orientarsi nella nuova città e Louis era stato costretto da sua madre e le sue sorelle a seguirle.

-Ora tocca a te!- era stata Lottie a parlare, riferendosi naturalmente al suo abito da matrimonio.
-Ma già ce l'ho lo smoking, dai, lasciatemi- aveva provato ad insistere fino la fine, invano.
Non si era nemmeno accorto di essere nel negozio apposito, quando -Ma è di 5 anni fa, non ti va più! Dai, ora lasciati prendere le misure-
E così Louis era stato sfiorato in più parti, era stato costretto a indossare uno smoking più grande di lui di due taglie, poi uno più piccolo e alla fine ce l'aveva fatta, a trovare quello adatto a lui.
Se non fosse stato per l'ironia di Lottie e le piccole, non ne sarebbe uscito vivo.
Ahh le donne.
Così era tornato a casa con una busta contenente quel maledetto smoking, così si era rilasciato cadere nel divano con un grande sospiro sotto gli occhi divertiti delle donne di casa.
-Su Louis, ci sono cose peggiori. Ah, hai detto a Harry che è invitato al matrimonio?-
Lottie ebbe l'improvviso potere di saper attirare la sua attenzione, così si alzò e si mise seduto passandosi le mani nel viso.
-Sì, ci ho voluto un po' a convincerlo ma alla fine ha accettato.-
-Non vedo l'ora di vederlo vestito elegante. Attento a non commettere atti osceni in pubblico però!- lo prese in giro, cercando di farlo ridere un po'.
Le piccole non capirono ma sua madre capì eccome, si lasciò, infatti, trasportare da una fragorosa risata che mise in imbarazzo Louis più del dovuto.
-Sì sì, tranquilla. A proposito, ora lo chiamo..aspetta! Domani è il 29?-
La sorella annuì, quasi spaventata per quel suo cambio di parole.
-Cazzo. Fra 2 giorni devo andare da James! È già passato un mese!- si ricordò improvvisamente Louis.
Nella sua testa passarono le immagini di quei bei due giorni che aveva trascorso a casa si James, con Harry.
Ancora non stavano ufficialmente insieme, e si erano dovuti limitare, ma ora sarebbe stato diverso.
Louis corse di sopra, dimenticandosi di portare con se la busta dell abito, e si precipitò a chiamare Harry.
Una chiamata che durò il resto della serata, una chiamata di circa due ore.
Fu un miracolo se non si addormentarono con il cellulare in mano con ancora la chiamata in corso.
Beh, almeno avevano parlato di James, oltre a parlare di cose inutili come era solito fare ad entrambi al cellulare.

****

"Ti prego, chiama James e chiediglelo! Non voglio autoinvitarmi, non è carino!"
Era la centesina volta che Harry implorava Louis a chiamare James e dirgli se sarebbe potuto andare con lui.
Louis sbuffò pesantemente e "E va be bene, basta che la smetti!"
Harry cacciò un sorriso soddisfatto e si occupò dei suoi fiori, nel loro angolo.
"Apposto, ha detto che non ci sono problemi e che..nah, lascia stare"
Harry si girò curioso e "Dimmi!"
Louis si nascose il viso fra le mani e "E..è imbarazzante Harry, lascia perdere."
Harry insistette e alla fine scoprì che James aveva detto- testuali parole- "Basta che non facciate troppo casino di notte."
Scoppiò a ridere, contagiando Louis che era diventato rosso in viso.
"La prima volta che ci siamo andati insieme non stavamo ancora...insieme.." osservò Louis, ricordando quel giorno mentalmente, trovandosi a sorridere a quel ricordo delizioso.
"È vero, ma per me stavamo già insieme già dal primo appuntamento." ammise Harry, sedendosi vicino a Louis il quale stava strappando dell'erba lanciandola poi più avanti a lui.
"Davvero?"
"Davvero. È stato un colpo di fulmine per me. Ti ho visto e boom, è successo...Solo che ancora non lo sapevi"
Louis trattenne una risatina.
Harry era sicuro di se stesso, amava questa sua caratteristica.
"Beh, pensa un po', ora stiamo insieme, chi l'avrebbe mai detto" rispose Louis, guardando dritto davanti a sé, facendo sorridere Harry con quelle parole.
Posò due dita sotto il mento di Louis e lo costrinse a guardarlo.
Appena l'azzurro finì del verde, Harry sussurrò quelle due paroline capace di stendere qualsiasi essere umano "Ti amo", poi lo baciò.
Lo baciò come nei film, come nei libri, come due protagonisti di un telefilm.
Lo baciò come se da quel gesto né dipendesse la loro vita, ma forse era così per loro due, protagonisti di quella che poteva essere una trama per il loro film.





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Hello. ("It's me" tra 3..2..1..)
Allora, so che mi odierete perchè sono 85 anni che non aggiorno.
Ora che avete visto questo capitolo avrete pensato "SÌ FINALMENTE" ma poi vi siete trovati con 1.000 parole che potevano benissimo non essere scritte.
Questo è un capitolo di passaggio, l'ho scritto di fretta, e sarà sicuramente pieno di errori (correggerò appena posso).
Dovete sapere che ora che il lavoro mi tiene molto occupata, e sé non è per quello è sicuramente per qualcos'altro che non scrivo/ aggiorno.
Vi chiedo di pazientare un po' finché non mi levi di torno tutto questo casino.
Appena posso ricomincieró a scrivere capitoli decenti, lunghi e con un senso.
Per ora dovrete accontentarvi di questo, mi dispiace.

||Tell me with a flower||- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora