Capitolo 1

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Lilac era seduta su una panchina che sembrava quasi gelata. Mentre i capelli corvini venivano smossi dal vento, giocava con un filo delle calze ormai rotte.

Odiava il caos, e quindi si rifugiava in quel parco nella sua amata Londra da almeno una decina d'anni.

Non era una di quelle ragazze totalmente sprezzanti del mondo attorno a loro; aveva un ragazzo che l'amava, una casa, un lavoro. Ma sentiva che qualcosa non andava.

Come se ormai, tutta quella perfezione nella sua vita, fosse anche troppo per lei.

Aveva deciso già da molto tempo di trasferirsi, ma da poco stava concretizzando il suo sogno. Sotto gli occhi di tutti, ma senza mai farsi scoprire, era riuscita a raccogliere un bel po' di soldi, che avrebbe poi unito ai suoi risparmi.

Sarebbe a breve partita per Roma.

Non voleva vivere nei pressi di Piazza Venezia, o in un altro luogo così affollato. Si sarebbe accontentata di una piccola casetta in periferia.

La mora guardò l'orologio, e vide che si erano fatte già le sette e mezzo di sera.
Si alzò, forse un po' a malincuore, e trascinò il suo corpo minuto verso quella che sarebbe stata ancora per poco la sua casa.

Non ci mise molto ad arrivare, quindi tirò fuori il mazzo di chiavi ed aprì la porta.
Subito le sue narici furono pervase da un forte odore di curry. Alec doveva aver cucinato.

«Amore..» Quasi sussurrò Lilac, quando il ragazzo le venne incontro.

«Amore, ho preparato il pollo.» Si fermò per scrutare il viso della piccola donna che aveva di fronte. «Com'è andata la giornata?» Domandò poi.

I due cominciarono a parlare, sedendosi poi di fronte ad un ricco piatto.
Lilac adorava mangiare, e forse, la cucina di Alec un po' le sarebbe mancata.

Per le nove, i due finirono e sparecchiarono la tavola.

Era loro abitudine, dopo cena, stendersi assieme sul divano, magari per guardarsi un bel film. Quella sera, però, lei rifiutò l'invito del fidanzato e corse in camera da letto.

Probabilmente, si sentiva in colpa per ciò che stava per fare.

I pensieri le assillarono la mente per quasi tutta la notte, fin quando il sonno non prese il sopravvento su di lei, e si addormentò.

La mattina seguente, Lilac avrebbe dovuto dare l'anticipo per il mutuo della casa, quindi si svegliò presto.
Non voleva far capire nulla ad Alec.

In quanto ai suoi genitori, sapevano qualcosa che lei stessa gli aveva accennato, ma niente di più.

La ragazza si mise subito all'opera, andando sullo stesso sito che aveva utilizzato per trovare la casa. Cliccò il contatto del venditore, quindi trascrisse il numero sul suo telefonino e chiamò.

Uno, due, tre squilli.
Al quarto si sentì una voce profonda dall'altro capo del dispositivo. «Salve, mi sta contattando per la casa nei pressi della stazione Battistini?» Disse l'uomo con un inglese alquanto strano.

Lilac rispose con un «Sì,» e aggiunse «vorrei versare l'anticipo.»

Gianluca, il venditore, avviò subito le pratiche e permise alla giovane di pagare quasi la metà del mutuo della sua futura casa.

Ora non le restava che aspettare.

Proprio nel momento in cui chiuse la chiamata, Alec le si piazzò dietro, abbracciandola.

«Buongiorno amore..» Sussurrò.
Lilac ricambiò, ma sentiva come una forte stretta allo stomaco.

Sapeva che stava per tradire la persona che era rimasta al suo fianco per quasi quattro anni. Era un salto nel vuoto, il suo.

Sarebbe potuta atterrare su dei grandi cuscini morbidi, come sarebbe potuta atterrare sopra a dei chiodi aguzzi e lunghi.
Aveva paura, ma ormai era tutto pronto.

«Volevo portarti fuori per pranzo.» Disse il ragazzo, girando verso di sé la propria fidanzata.

Lei si limitò ad annuire fiaccamente.
La testa che faceva su e giù, ormai, era diventata la sua risposta a tutto.

Anche se non era d'accordo con ciò che gli altri dicevano, sforzava un sorriso e annuiva.

«Quindi,» il ragazzo esitò un attimo «vado a vestirmi...»
Sembrava più una domanda che un'affermazione, ma la mora ignorò quel tono di voce abbastanza strano e andò a prepararsi anche lei.

***

Il fast food era mezzo vuoto, e il silenzio era spezzato dalla voce gracchiante di una stazione radio che mandava solo canzoni abbastanza datate.

Lilac stava cominciato ad avere dei dubbi.
Avrebbe dovuto dire tutto ad Alec, o no?
Come avrebbe reagito?

I suoi pensieri furono interrotti dal trillo del telefonino del ragazzo. Questo si alzò senza dire una parola, affrettandosi verso il bagno.

Era un comportamento abbastanza strano per uno come lui.

Dopo non appena dieci minuti, fece ritorno al tavolo. Sembrava più allegro di prima, e questo rallegrò anche la fidanzata.

«Chi era?» Domandò lei.
«Una chiamata di lavoro...sai, forse hanno deciso finalmente di promuovermi a capufficio!»

Lilac abbozzò un sorriso, ma le sembrò una circostanza alquanto strana.
Fece finta di niente e addentò il suo panino.

La situazione stava diventando pesante.
Più tempo passava, meno aveva il controllo della sua mente e del suo corpo.

Aveva bisogno di parlare con qualcuno di ciò che stava per fare, ma non se lo poteva permettere.
Non aveva nessuno di cui fidarsi così ciecamente.

Finirono di pranzare e si alzarono dal tavolo. Lo sguardo della ragazza vagò per la sala, e l'unica cosa che vide fu una testa piena di capelli color blu notte, con degli accenni di viola.

Incrociò per un attimo lo sguardo della ragazza, che le sorrise leggermente.

La coppia uscì dal locale ed entrò velocemente in macchina.
«Sono davvero pieno.» Disse Alec posando le mani sul volante.

Lilac era assolta nei suoi pensieri, quando rispose con una frase che non c'entrava nulla in quel contesto: «L'hai vista la ragazza con i capelli tinti?»

«Si, e allora? Hai intenzione di tingerti i capelli?» Domandò scherzoso il ragazzo.

«Forse...»

Lui mise in moto la macchina e partirono verso casa. Quella casa che stava per diventare solo un vecchio ricordo.

Spazio autrice:

CIAO RAGAZZI, SONO RESUSCITATA PER LA VOSTRA "GIOIA"!

Era da tempo che volevo portare sul mio profilo Wattpad una storia simile, quindi mi sono decisa a farlo...e niente, eccola qui!
Fatemi sapere cosa ne pensate con qualche stellina e dei commenti

(A partire dal terzo capitolo, la storia si svolgerà in prima persona, alternando i punti di vista)

Just for fun.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora