01

14 0 0
                                    

Mi trovavo nella vecchia The Hell City dove il famigliare suono del campanellino mi fece sorridere,
Piccoli frammenti di ricordi in cui da piccola aprivo e chiudevo apposta la porta del bar solo per farlo suonare continuamente si fecero spazio nella mia mente, sorrisi spontaneamente e con non curanza della mia faccia malinconica.
Entrai a piccoli passi nel locale quasi impaurita di non trovarlo come anni fa, ma un sorriso spuntò sul mio viso subito dopo averlo guardato attentamente,
Il vecchio bancone in legno era identico, non era cambiato neanche di una virgola come le sedie in vecchio stile,le varie luci davano ancora quell'effetto soft e rilassante di un tempo, la musica era spenta quindi non potei capire se Adam aveva deciso di cambiare stile e mettere qualcosa di più  pop o soltanto più movimentato, ma d'altronde potevo capirlo, se il locale lo aveva chiamato Amnesia ci sarà stato un motivo valido
Una voce mi fece riportare alla realtà, quella voce...
"Ehi ragazza mi scusi ma il locale è chiuso a quest'ora, se vuole un drink deve passare stasera" disse Adam dietro di me, sorrisi sotto i baffi prima di girarmi e guardarlo con un sorriso a trentadue denti sul volto, lui sembrò confuso e abbastanza paziente visto che io non mi decisi a parlare
"Signorina si sente bene?" Disse avvicinandosi a me, lo guardai e feci la finta offesa, la sua espressione divenne confusa
"Signorina? Dici sul serio Adam? Si-gno-rina-?" Scoppiai a ridere pesantemente, la sua espressione passò da rilassata a sorpresa, si avvicinò a me scrutandomi meglio
"Aaliyha?!" Chiese con un cipiglio in viso,
Risi, annuendo alla sua espressione buffa, mi era mancato...
" Oddio ditemi che è uno scherzo, Aaliyha Jordan è nel mio locale, anzi dovrei dire quella peste di Aaliyha è nel mio locale" , Risi di gusto prima di essere avvolta in un caloroso abbraccio
" Mi eri mancato Adam" dissi sincera, lui si staccò un po da me e mi guardò
"Anche tu, e pensare che eri così piccola e adesso sei cosi grande", non aveva molto senso, ma era tipico di Adam, si staccò dal l'abbraccio e spettinandomi i capelli sempre con un sorriso, delle piccole e sottili risate uscirono dalle mie labbra
" eh già, e pensare che tu eri così giovane
e adesso sei così vecchio con tutti i capelli grigi" dissi sedendomi su uno sgabello mentre Adam andava dietro al bancone forse per offrirmi un drink che probabile avrei rifiutato
"Rimani sempre la peste di una volta vero?" Disse riferendosi alla mia battuta di confidenza nei suoi confronti
"Ovvio, è bello essere una peste" Risi, scosse il capo prima di alzare una bottigliata di limoncino da offrirmi ma che rifiutai, chiesi un bicchiere d'acqua
"Allora ragazza, dimmi come mai sei tornata qui, in questo posto?"
Alzai le spalle
"Volevo cambiare aria" dissi semplicemente portandomi il bicchiere alle labbra
"Può essere, ma nessuna ragazza viene in questo posto per cambiare aria" disse guardandomi
" Invece si, insomma che cosa ha che non va questo posto?"
" Ragazza l'unica cosa che hai visto di questo posto è il mio locale ed è già abbastanza"
" Eh esagerato, comunque Ad ti devo chiedere una cosa"
La mia espressione era trattenuta, avevo paura delle sua risposta e se fosse stata No allora probabilmente mi sarei ritrovata in mezzo a una strada,
"Il tuo appartamento, insomma quello sopra che tu usavi poco, è ancora libero?" 
Le sue sopracciglia si sollevarono capendo le mie intenzioni
" No no no no ragazza, non è quello che penso vero? Non vorrai fottutamente venire a vivere qui! Sei impazzita? Pensavo che fossi passata per fare una chiacchierata dopo tanti anni, un saluto, una visita di un giorno massimo due ma non avrei mai pensato che volessi venire a vivere qui!" Disse continuando a guardarmi
"Capisco che tu non mi voglia ospitare, ma non verrò a vivere qui,  avevo pensato di stare qui per un periodo fin quando non avrò trovato qualcos'altro"
Il più lontano possibile.... Disse la mia vocina che qualche volta ritornava a farmi visita
"No no, anzi mi farebbe piacere ospitarti anzi so che se ci fossi tu in quell'appartamento mi aiuteresti a mantenere la situazione  sotto controllo soprattutto con i ragazzi, delle volte quando entro lì dentro non mi sembra più una casa, ma un vero e proprio porcile e forse con te le cose potrebbero migliorare, quindi per me non c'è problema, ma solo vorrei sapere perché?" La mia schiena passò da rilassata a estremamente dritta
" Non voglio più stare in quel posto, comunque dici sul serio?, mi ospiterai?"
Cambia discorso ti prego..
" Certo! Sono felice di averti qui, solo ti chiedo scusa se delle volte sentirai abbastanza schiamazzo ma con il locale di sotto e le persone ubriache sai è inevitabile, comunque come sta il tuo vecchio? Sono anni che non mi viene a trovare quel bastardo, se la sta spassando bene vero? Tra i ricconi e lo champagne" una risata lasciò le sue labbra
"Eh già" dissi con malinconia
" Aspetta, lui sa che sei qui?"
"Eh sì, certo.... Li ho già parlato di questa piccola tappa, solo sto cercando un lavoro perché sono rimasta al verde, conosci un posto dove cercano impiegati?  , anche una cosa da poco, anche perché non voglio essere un peso Ad" gli rivelai
"Qui" disse con un sorriso, i miei occhi si spalancarono
" Dici davvero?"
"Ovvio, mi servirebbe una barista in più soprattutto in questi giorni che è il mese dei camionisti, si fermano qui e delle volte sanno essere davvero molto casinisti" rise credo pensando a qualche ricordo o qualche avvenimento passato
"Immagino, -Risi- grazie Ad solo sei libero di cacciarmi quando vuoi"
"Non scherzare ragazzina, qui sarai sempre la benvenuta, anzi mi scuso io perché come vedi questa non è  una dimora"
Sorrisi, a dire il vero amavo questo posto, così semplice e accogliente
"Bhe ragazza, si è fatto tardi è meglio che vada a mettere un po a posto il magazzino" disse guardandomi e posando lo straccio sul bancone, annui
"Sai già la strada vero? -scherzò- le chiavi sono dietro la tenda appese nel porta chiavi" mi alzai dallo sgabello, presi il mio zaino e lo misi sulle spalle, notai Ad fisso a guardarmi, mi sentivo in imbarazzo e non riuscivo neanche a capire il perché, così ricordai, non gli avevo neanche chiesto a che ora apriva il locale e a che ora avrei iniziato, perché dovevo fare sempre figuracce
"Ad, mi ero dimenticata, a che ora inizio stasera?" scosse la testa divertito,
"Riposa ragazza, avrai fatto un viaggio moto lungo -annui spontaneamente- inizieremo domani mattina, ti presenterò tutto l'equipaggio tranquilla" Risi iniziando a camminare, ma prima di arrivare alla tenda Adam mi richiamò
"Si" dissi in un piccolo sibilo e guardarlo
" Non sono stupido, un giorno vorrò delle spiegazioni, non voglio avere un'altro peso sulle spalle" disse guardandomi e entrando nel magazzino, sospirai,
Era ovvio sapevo che tutte le mie scuse erano inutili, semplicemente perché lui conosceva mio padre, non so neanche come mi fosse venuto in mente di venire qui, forse è tutto inutile, forse questo posto non ha quella magia che mi ricordavo, forse dovrei seguire i consigli di tutti e andare via.
Che cosa stai dicendo stupida questo è l'unico luogo in cui non verrano mai più, in cui non ti cercheranno mai più!
Il campanellino  della porta mi fece ritornare alla realtà, ero ancora dietro alla tenda a pensare, uscì e mi misi dietro il bancone, due ragazzi parlavamo tranquilli ingnari della mia presenza, o almeno uno continuava a parlare e l'altro era terribilmente silenzioso mentre continuava a guardare i suoi passi, la mia voce risuonò nel locale,
"Ehi ragazzi scusate, ma il bar è chiuso dovete passare più tardi" nel momento in cui lo dissi un'altro ragazzo entrò, aveva una somiglianza famigliare se non per i suoi capelli biondi stavo per ripeterli la stessa cosa ma uno dei ragazzi mori mi precedette
"Ehi dolcezza non so cosa ci faccia tu qui ma sai quei jeans ti donano" mi guardò facendomi l'occhiolino, la sua espressione era abbastanza buffa mi scappò una risata ma mi trattenni, i miei occhi caddero su il ragazzo riccio al suo fianco, fece una smorfia e si accomodò sullo sgabello, "ehi no, ragazzi il pub è chiuso" dissi,continuai a guardare il ragazzo riccio seduto di fronte a me, il suo sguardo era fisso sul suo telefono e non intendeva ascoltarmi e soprattutto non intendeva neanche alzare lo sguardo, il ragazzo biondo adesso era vicino al bancone, mi guardò perplesso prima di guardare gli altri,
"Ehi tu devi essere la nuova barista vero ? Sai Adam mi aveva detto che ne stava cercando una,  ma non credevo l'avesse trovata così  facilmente" disse guardandomi e porgendomi la sua mano che strinsi con fiducia , mi ricordava qualcuno ma ora non era tempo di distrazioni, non sapevo cosa fare, loro conoscevano Adam e intuivo che fossero suoi amici, quindi non potevo mandarli via, dovevo andare di là a chiamare Adam
"Ehi Niall vacci piano, l'avevo vista prima io!" Disse il ragazzo moro dell'occhiolino
Aspetta cosa!? Niall, N I A L L?
"Oddio Niall!" Quasi urlai, mi sporsi così tanto che per un minuto credetti di atterrare dall'altra parte del bancone, ma il corpo di Niall mi sosteneva grazie all'abbraccio che io gli diedi con tutta la forza possibile, quanto mi era mancato?! e solo adesso capí i tanti pensieri sulla somiglianza, senti le sue mani sulla mia schiena, ma il suo non era un abbraccio reale e spontaneo era più che altro un semplice abbraccio, quasi trattenuto, ma ciò non mi importava, mi staccai dall'abbraccio con un sorriso a trentadue denti, il suo viso era confuso ma non potei negare che anche da parte sua intravedevo un sorriso
"Allora come stai?" Mi aveva messa di buon umore sopratutto dopo le parole di Adam, ad interromperci fu la voce quasi scioccata del ragazzo moro "Aspetta voi vi conoscete?" Annui mentre Niall rimaneva fermo, lo guardai "comunque ti dona il biondo anche se non avrei mai pensato che te lo saresti fatto" dissi ridendo, i suoi occhi divennero delle fessure scrutando meglio il mio viso, probabilmente stava cercando di capire chi fossi, risi alla faccia buffa del ragazzo moro dell'occhiolino guardava Niall con una tale confusione
"Dai pensaci, non mi riconosci?" Risi di gusto quando fece NO con il capo, si era portato il dito sulla fronte cercando di ragionare
"Intanto che ci pensi vado a chiamare Adam nel magazzino" mentre lo dissi il ragazzo riccio parlò per la prima volta, la sua voce era incredibilmente bassa e rauca, lo guardai senza rendermi conto che continuò a guardare dietro di me dopo aver urlato il nome di Adam, mi risvegliai dai i miei pensieri e rendendomi conto che Adam ormai era già di fianco a me
"Allora ragazzi scommetto che adesso non smetterete più di tartassarla di domande, quindi lasciatela andare ha fatto un lungo viaggio e potrà parlare anche domani dei bellissimi vecchi tempi" disse Adam guardandomi, per la prima volta il ragazzo riccio mi guardò negli occhi, il suo sguardo mi intimorì, non riuscì a reggere il suo sguardo e trovai le mie unghie davvero interessanti
"Aspetta Ad, vecchi tempi?, di che stai parlando?" Chiese il ragazzo moro,
"Dai ragazzi non ditemi che non la avete ancora riconosciuta?" Niall e il moro disapprovarono invece il riccio semplicemente ignorò la domanda,
"Non vi dice niente Aaliyha? Aaliyha Jordan?" La loro testa scattò verso di me, solo il riccio non si mosse, "Oddio no, non ci posso credere, La ragazza del campanello è tornata" disse Niall sporgendosi per abbracciarmi
"Oh finalmente ci siete arrivati brutti babbei?!" Feci un'occhiata complice ad Adam, anche lui sapeva di non esserci arrivato così in fretta eppure finse ma restai al suo gioco ridendo sotto i baffi
"Dai Louis non vai ad abbracciarla"
Oddio Louis?  Adesso mi ero persa io qualcosa?
"Ovvio Ad, non potrei non salutare quella peste che tanto tempo fa era bassa come un tappo e girava con il pannolone?" Disse prima di abbracciarmi e sussurrarmi un "mi sei mancata" nell'orecchio, dire che non ero rossa come un pomodoro per le parole di Louis era come dire che il Titanic non fosse affondato, rimasi stupita dal suo cambiamento, se lui mi ricordava una peste, bassa col pannolone, allora non sapeva come lo ricordavo io cioè all'epoca sembrava molto più alto anzi quasi un gigante, ma ora si è fermato eh..
Non osare dirlo....
Trattenni una risata per i miei pensieri
"Eh tu Harry? Non la saluti ?" Chiese Adam ad ...Harry....
Mi ricordo di lui, era quello più solitario del gruppo, quello più scontroso, ma anche quello più piccolo di età che però veniva trattato come il più grande, ricordo che all'epoca non parlavo mai con lui, in un certo senso non mi piaceva, molte volte Harry veniva di fianco a mio padre e lo guardava con sguardo di sfida, mio papà rideva ma avevo l'impressione che c'è l'avesse con lui e anche con me
"Ciao" non mi guardò neanche ma la cosa non mi importava, vidi Adam alzare gli occhi al cielo e dire in un piccolo sussurro "ci risiamo"
"Bhe ragazza adesso vai pure a riposarti come ho già detto sarai stanca e domani ci si deve alzare presto" disse facendomi l'occhiolino, intuivo che stesse scherzando perché anche quando ero più piccola faceva così, era tipo il nostro segnale
Sorrisi prima di annuire ma una una voce mi fece girare, anzi, la sua voce mi fece girare
"Che cosa ? Rimane qui?" L'espressione di Harry era tutto tranne che contenta, ma che gli avevo fatto?
"Ah sì giusto, ragazzi lei alloggerà su nell'appartamento, mi raccomando comportatevi bene e ditelo anche agli altri, gli ho già parlato del via e vai della casa e soprattutto della sporcizia che voi lasciate, ma lei ne è già al corrente e anche se è così questo non vuol dire che continuerete a farlo, abbiate un po di rispetto ora, mi raccomando" Niall e Louis annuirono guardandomi con facce complici, che cosa avevano in mente quei due!? Pensavo che le cose fossero risolte ma non sembrò così quando la voce irritata di Harry risuonò ancora come un fulmine
"Aspetta lei non può rimanere qui, insomma Adam tu dove starai? Sappiamo tutt-" Adam lo fermò subito
"Harry sai già che io abito nell'appartamento sotterraneo e che sono anche molto più comodo con il bar e tutto il resto, quindi smettila" disse Adam ma la sua voce era tutt'altro che arrabbiata o scortese, Harry lo guardò e abbassò gli occhi, i suoi muscoli erano tesi e potevo benissimo capire che la mia presenza lo infastidiva
Mi sto sbagliando o sta cercando in tutti i modi delle scuse per cacciarmi?
Louis lesse la mia espressione facciale e mi capi al volo
"Non farci caso Ali, sai oggi gli sono andati male degli affari ed è un po su di giri, vero Harry?" Disse il moro mettendo un braccio sulla spalla dell'amico, vidi Harry tirargli un piccolo pugno alla fine della sua frase, Louis pronunciò un piccolo lamento, scossi la testa e li salutai con un piccolo "ciao" al quale loro ricambiarono con un sorriso, ovviamente tutti tranne Harry,
Presi le chiavi che avevo lasciato sul bancone e attraversai la tenda, i miei piedi salirono le scale ma le loro voci ancora udibili non mi fecero continuare
Va via già non sei gradita poi se ti scoprono a ficcare il naso nei loro argomenti ti cacceranno sicuro
La mia coscienza aveva ragione, ma la mia curiosità  era più forte
"Perché cazzo è qui?" La voce di Harry era chiara e moto facile da capire
"Ehi calmo Harry, lo so che non ti sta a genio, ma lei non ha fatto niente prova a metterci una pietra sopra"
Ero pienamente  d'accordo con Adam ovvio che non gli avevo fatto niente
"Non voglio vedere la faccia di una fottuta figlia di papà tutti i giorni"
"Dai Harry non essere così esagerato conosciamo Aaliyha da un sacco di tempo, sai benissimo che è  una brava persona, come tutta la sua famiglia, quindi non incazzarti,con persone che non c'entrano niente, al massimo se proprio sei incazzato prendi a pugni qualcuno o inizia a correre, ma non attaccare una ragazzina di diciott'anni solo perché non ti va a genio" disse Niall difendendomi e da una parte mi senti pienamente sollevata
"Forse hai ragione magari mi passerà col tempo senza darli confidenza ma lo sai che il mio orgoglio è un fottuto bastardo e non ti darà mai pienamente ragione quindi come tua risposta dico che la tratterò come si deve - grazie per non aver detto la tratterò bene,ma ok amico- solo per il rispetto di Adam perché non mi è  mai piaciuta, ne lei ne suo padre"
Non riuscivo a capire come facesse a provare così tanto odio per me, e soprattutto per mio padre  uomo buono qual era ancora,
"ok basta questo argomento sta prendendo una piaga diversa e soprattutto non mi piace parlare dei miei amici quando essi non sono presenti" questa fu l'ultima cosa che senti prima di salire le scale.
***********
Appena entrai nell'appartamento il mio naso fu subito invaso da un'ondata di odore sgradevole, mi tappai le narici e iniziai a respirare con la bocca, oltre al fatto che ci fosse un vero e proprio schifo avevo paura di inciampare tra qualche bottiglia di birra vuota, sul bancone della cucina oltre ai piatti ormai in decomposizione trovai riviste hot, sgranai gli occhi, da quello che avevo capito questa casa era un pò di tutti ma non credetti mai e poi mai che i maschi fossero capaci di fare questo, ma non ci pensai più di tanto, andai nella prima camera a disposizione che per mia fortuna era abbastanza in ordine posai il mio zainetto e decisi di mettermi a lavoro, non potevo lasciare tutto così,
Iniziai togliendo tutto le bottiglie per terra e sul divano, passai dal lavare i piatti a passare la spira polvere, ero sfinita, chiusi le finestre che avevo aperto qualche ora fa per far circolare l'aria, fuori era già buio e sgranai gli occhi quando guardai l'ora sul display del mio cellulare, erano state le quattro del pomeriggio e adesso erano le sette, decisi che finalmente mi sarei potuta andare a riposare, entrai nella piccola camera, tolsi lo zaino e mi appoggia sul letto, la mia faccia si appoggiò sul cuscino, quanto mi era mancata questa sensazione i miei occhi erano quasi del tutto chiusi, ma una voce che in quell'attimo mi sembrò davvero molto acuta e irritante mi fece fare uno sbuffo rumoroso
"Oddio ma questo è odore di pulito?" chiese la qualsiasi persona che ora era nel salotto
"Nono ci posso credere, vieni a vedere il piano cucina, luccica e riesco persino a specchiarmi"
Dovevi vederlo prima..
"Wow Adam se dato da fare fratello, non immaginavo pulisse come una fottuta femminuccia" se solo avessi le forze sarei già di là ad urlargli contro per tre motivi validi, oh molto validi
E forse quello più importante era di abbassare la voce, ma essendo troppo stanca misi solo un lamento e il cuscino come "tappa orecchie" e fu lì che i miei occhi crollarono davvero.
******
I miei occhi si aprirono per un motivo a me sconosciuto, credetti di essere ancora nel mondo dei sogni quando vidi un ragazzo a tre millimetri dalla mia faccia, la mia gola la sciò un forte stridulo e mi postai il mio corpo all'indietro, nel frattempo il ragazzo aveva fatto un balzo indietro e la espressione era dolorante mentre si tappava le orecchie
"Louis ma sei scemo!" Urlai, lui lasciò le sue orecchie e giurai di vedere un lieve rossore sulle sue guance
"Che stavi pensando di fare?" In quell'attimo di silenzio senti delle risatine in salotto e degli schiamazzi
"No Ali non è come pensi, mi serviva una cosa che avevo lasciato qui" disse in sua difesa
"E dovevi per forza avvicinarti alla mia faccia?" Chiesi con tono ovvio, lui non rispose, senti delle risatine dietro alla porta, portai gli occhi al cielo prima di parlare ancora
"Bhe ora hai trovato quello che ti serviva?"
"Emm, no" i suoi occhi erano puntati sul letto, mi girai ma non vidi niente tranne le coperte un po' stropicciate a causa mia, stavo per dirgli di prendere quello che gli serviva, ma la porta si aprì di colpo facendo entrare Niall, Zayn che avevo riconosciuto subito, la sua pelle olivastra non era facile da dimenticare, e Liam che riconobbi subito anche esso da una caratteristica fisica come la voglia sotto al collo, che da piccola guardavo sempre chiedendomi perché la avesse, un sorriso spontaneo spuntò sul mio viso, senza rendermi conto delle loro parole fin quando Louis non fece uno scatto e chiuse la porta, li sentì correre dal corridoio alla sala le loro risate non erano più trattenute ma spontanee e molto più forti da come me le ricordavo, puntai gli occhi su Louis prima di realizzare cosa stessa prendendo sotto la coperta, ovvero dei...preservativi
La mia bocca si spalancò, "Adesso mi spieghi perché cavolo ci sono dei preservativi sotto le coperte di un letto" chiesi cercando di mantenere una postura sicura,
"Eh, non sapevo dove nasconderli, Zayn li frega sempre e dentro al comodino era troppo scontato" senti le braccia cadermi a terra, dire che ero sconvolta era poco, ma non riuscì a trattenere una risata, vidi il suo viso rilassarsi e ridere con me
"Per un attimo ho creduto davvero ti fossi arrabbiata" disse ridendo
"Oh lo ero" risposi scuotendo la testa
"Comunque di là c'è della pizza" disse iniziando a incamminarsi verso la porta "se ne vuoi un pezzo fai meglio a sbrigarti perché io e Niall non ci controlliamo" annui "grazie,ma Louis ti prego non nascondere più i tuoi, i tuoi,-preservativi?disse lui- si quelli-annui con imbarazzo-nel letto, o almeno in questo fin quando ci sarò io" chiesi, lui rise e disse "ok capo" prima di correre di lá, lo seguì e vidi tutti i ragazzi intorno al tavolo, vidi Louis avvicinarsi al tavolo e dare una gomitata a Niall e a Zayn uno scalpellato, Liam riuscì a evitare il pugno sul braccio mentre gli altri due si lamentavano, il riccio era a capo tavola non sembrò interessato ai ragazzi visto che il suo sguardo era puntato su di me, mi sentii in imbarazzo quando lo vidi scrutarmi dalla testa ai piedi, non mi ero neanche accorta che Liam e Zayn mi avevano appena fatto una domanda e che tutti mi stessero guardando in attesa di una risposta , tolsi gli occhi dal viso di Harry e guardai i due ragazzi che continuavano a guardarmi insistentemente con sguardo perplesso "Mmm cosa?" La mia voce uscì quasi come un lamento
"Ci hai riconosciuti vero?" Chiesero, "Ovvio" dissi subito e loro si sentirono lusingati mente alzavano i loro diti medi a Niall e Louis con sguardo di sfida, Niall si girò verso di me con tono dispiaciuto "ehi, perché a noi non ci hai riconosciuto" i miei occhi scattarono sul viso di Harry quando capì che Niall si riferiva a loro tre, "Perché siete cambiati" i due si guardarono e alzarono le spalle iniziando a mangiare la pizza, il riccio posò di nuovo i suoi occhi sul telefono, la sua espressione era seria quasi arrabbiata, quando finì di incantarmi provai a prendere un pezzo di pizza ma ormai era quasi tutta finita tranne quella al prosciutto, ma non mi piaceva tanto quindi presi il pezzo più piccolo e mi accontentai di quello, nel frattempo Niall e Louis fecero il torneo di "chi mangia più pizza", e vinse Niall, invece il torneo di rutti con la Coca-Cola lo vinse Louis, ero schifata e sbalordita allo stesso tempo, Harry fu il primo ad alzarsi con una bottiglia di birra in mano e ovviamente il suo telefono..
Che asociale..
Subito dopo vidi Zayn Liam Niall e Louis seguirlo e sedersi sul divano, lui era sulla poltrona e non si interessò quando Niall e Louis si stavano quasi per picchiare per il telecomando, erano così buffi quei due, mi alzai e iniziai a sparecchiare, buttai gli scatoloni della pizza nella raccolta differenziata provvisoria che avevo fatto io qualche ora prima, mi sentì osservata e infatti trovai gli occhi di tutti guardami, le mie braccia erano lungo i fianchi e si alzarono un po' quando dissi "Che c'è?"
"Prima è passato Adam di qui e ha visto che hai pulito casa, ha detto che non dovevi scomodarti e" le parole di Niall furono interrotte dalla serratura, due ragazze entrarono nell'appartamento, riconobbi subito Lenny amica di infanzia e quasi sorella, appena mi vide corse ad abbracciarmi, la mia corsa fu più piccola della sua ma l'impatto fu forte ma non ci importava "Mi sei mancata" dissi io
"Oh non sai quanto" rispose lei, ci staccammo ridendo e mi fece presentare l'altra ragazza dietro di lei, si chiamava Dalia era come dire molto vivace e simpatica, si vedeva che era totalmente diversa da me e Lenny, noi eravamo più strafottenti, lei invece era molto curata in tutti i dettagli la sua parlantina era infinita ma ti conquistava, Lenny mi spiegò che lei e Dalia lavoravano da Adam, e Adam gli aveva già parlato di me come da quello che avevo capito lo aveva detto a tutti, e Dalia non vedeva l'ora di incontrare la nuova "collega", mi avevano detto un po di regole, o almeno le più importanti come non dare mai confidenza a nessun cliente, oppure se qualche cliente provoca o fa azioni scorrette dovevo chiamare il Bodyguard che Adam "noleggiava" nelle serate speciali cioè quelle più movimentate, quel pezzo non lo capì, ma Dalia mi fece ridere quando mi disse di chiedere la stretta di mano hai clienti e stringerla come un uomo e contemporaneamente ripetersi nella mente "Sono migliore di te bastardo" Io e Lenny la guardammo stranita e scoppiammo a ridere, Lenny si bloccò un attimo e guardò i ragazzi sul divano, non si preoccupò di salutarli e neanche Dalia, i suoi occhi si spostarono per tutta la casa "Aspetta, ma questa casa è pulita?"
"Oddio è vero, eravamo così prese a parlare che non me ne ero neanche resa conto" disse Dalia con una risatina isterica,
"Oddio quanto ci hai messo?" Sorrisi divertita
"Eh un po" dissi guardandomi in giro.
*****
Una mezz'ora più tardi Dalia e Lenny dovevano andare via, Dalia aveva detto che se non tornava a casa suo fratello Mike la uccideva, Lenny rise e li chiese perché non avesse ancora la patente e Dalia alzò le spalle dicendo che non le piaceva studiare, Risi scuotendo il capo, avevamo parlato per un'ora e passa senza mai fermarci, le adoravo ed ero davvero felice che da domani avrei iniziato a lavorare con loro, non mi sembrava affatto pesante, anzi
Prima di andare via Lenny guardò i ragazzi o almeno quelli che erano rimasti cioè Liam e Harry, e li disse di aiutarmi a sparecchiare, Liam si alzò in quel esatto momento e disse che doveva tornare a casa intravidi Harry guardarlo male e posare gli occhi su di me, abbassai lo sguardo imbarazzata, lo vidi rimettere gli occhi sul telefono e rimanere lì seduto, iniziai a sparecchiare, buttai le bottiglie di birra nel cestino dei vetri, posai le posate e i bicchieri nel lavandino, piegai gli scatoloni della pizza e li buttai nell'esatto cestino come anche i tovaglioli , tolsi la tovaglia e la scotolai per terra la piegai e la posai nel cassetto, presi la scopa e spazzai, finito tutto mi guardai intorno, Harry guardava la TV sbuffando e facendo zapping tra i canali l'aria era tesa e nessuno dei due non azzardava ad aprire bocca, solo in quel momento mi accorsi che delle bottiglie di coca-cola e acqua erano vuote sul davanzale, le presi e provai a comprimerle per poi buttarle, ma la mia stanchezza era al limite come la mia forza, mi avvicinai ad a Harry il quale sembrava per la prima volta davvero preso da uno show, mi avvicinai ad Harry lentamente, i suoi occhi erano incollati alla televisione credevo non mi avesse visto ma mi sbagliai quando fu lui il primo a parlare e a dire "che vuoi?" Continuando a guardare la tele con voce seccata, la mia bocca era impastata ci misi un po' a rispondere ma lo feci " P-Potresti aiutarmi con queste bottiglie" adesso ero davanti a lui e la mia voce era così piccola e insicura,
"Ragazzina se parli un po' più forte non ti mangio" era irritante, stronzo e fastidioso, ma ci passai sopra senza dirgli che io avevo un nome e lui doveva rispettarlo, li posai le bottiglie ma mi evitò continuando a guardare la tele
"Harry" lo richiami ma non mi guardò ancora, si stava prendendo gioco di me?
"Harry?" Lo richiami ancora, ma stavolta più seria di prima
"Se parli così piano non ti sento" quasi urlò
"Harry!" Stavolta urlai al limite della mia pazienza, si girò con un ghigno sul volto
"Finalmente hai capito ragazzina" disse alzandosi dalla poltrona, i suoi occhi bruciavano nei miei la sua altezza non si poteva paragonare alla mia i nostri visi erano così vicini, e i suoi occhi erano così chiari e pieni di sfumature, in quel momento sentí una mano accarezzare la mia e un brivido si posò sulla mia schiena ma quando abbassai gli occhi vidi la mano di Harry sfiorare l'ultima volta le mie mani solo per prendere le bottiglie che avevo tenuto così strette da far diventare le mie nocche bianche, lo riguardai confusa e lui si spostò prima di superarmi e nel frattempo comprimere le bottiglie con nessuno sforzo, mi sentì una stupida e non sapevo neanche il perché insomma non era successo niente come era successo tutto, avrei voluto chiedergli che cos'è era appena successo ma ero una codarda e sapevo che non era successo niente la mia testa stava andando in confusione ed io la stavo aiutando ma i miei pensieri si fermarono quando la voce di Harry risuonò nella sala "Che cazzo di fine ha fatto il cestino? È soprattutto che cazzo GLI HAI fatto?"Era davanti ai vari cestini provvisori che avevo creato, la sua espressione era come dire quasi scioccata, mi avvicinai con fretta al sotto lavello "ah ho fatto la raccolta differenziata, ma è solo provvisoria domani magari andrò al supermercato a prendere i veri e propri cestini" dissi entusiasta e fiera del mio lavoro, Harry sembrò irritato anzi rimase fermo a guardare i sacchi le sue narici erano aperte e aspirava molto forte , la sua vena del collo era visibile e in un nano secondo, buttò le bottiglie per terra e diede un calcio al mobile dell'anta del sotto lavello, il suo calcio era così forte che per un secondo credetti che si fosse smontata l'anta ma mi risollevai quando vidi che si era solo chiusa, lo guardai scioccata e non potevo permettere che distruggesse la casa di Adam solo per qualche suo pensiero malato,
"Ehi sei impazzito" dissi scontrosa avvicinandomi a lui e non mi interessava se sarei sembrata sgarbata,
"No, sei tu impazzita, che cosa credi di fare ragazzina?" Io? Davvero? Impazzita io? Ma lui è fumato, e giuro che se mi chiama ancora ragazzina lo uccido, solo Adam può
"Scusami se ho provato ad avere buon senso" dico scioccata, insomma, ho solo fatto la raccolta differenziata che cosa c'è di male ? Lui scuote il capo con una risatina ironica
"Davvero non capisci ?! Non mi sto riferendo a quello-indica il sotto mobile del lavello- mi sto riferendo semplicemente a te, non so che cosa voglia, ma sbrigati perché non vogliamo una fottuta "so tutto io", qui non vogliamo i nuovi arrivati, e soprattutto non ci piacciono persone finte, sei entrata qui dentro e hai già fatto credere a tutti di essere la cenerentola brava e gentile, ma io non ci casco sai, non lo farò ancora." Le sue parole mi provocano male al petto, non ho finto non ho provato a fare niente, sono solo stata me stessa, non capisco come faccia ad essere così chiuso e cupo insomma questo è un paesino come gli altri se lui non è il primo ad aprire la mente come pensa che potranno farlo le altre persone"Senti so che non ti vado a genio, ma non voglio fare colpo su nessuno, io sono semplicemente così che ti piaccia o no, non mi sembrava giusto essere ospitata da un vecchio amico e non fare niente per ringraziarlo soprattutto se so che devo condividere un appartamento con altre persone, e non so cosa io ti abbia fatto o come tu sia cresciuto perché questo è semplicemente un piccolo paesino come gli altri e non ci trovo niente di male ritornare nel posto in qui sono cresciuta e passare un po di giorni in tranquillità" sapevo che le mie parole non erano del tutto vere ma superai questa piccola bugia, insomma, c'era un motivo se ero lì, il posto dove nessuno va, dove nessuno ti cerca..
"Ragazzina, o sei stupida o sei davvero impazzita, Davvero non vedi? Davvero non vedi che qui non c'è felicità ? Che qui è tutto distrutto? Che qui ci vivono solo i condannati? Non sei mai stata di questo posto, non hai mai visto quello che abbiamo visto noi, non hai mai provato quello che abbiamo provato noi, solo perché venivi con tuo padre qui non vuole dire che tu ne faccia realmente parte, inizia ad aprire gli occhi, guarda le tue mani-si avvicinò e mi prese il polso, portò la mia mano davanti al mio viso e contemporaneamente al suo, i nostri corpi si toccavano ma lui non ci fece caso- e guarda le mie, pensi che si possano paragonare ? Non ti sei mai sporcata ragazzina e non lo farai, voi al di fuori venite qui solo per cercare un po di brivido e sputtanare tutti i soldi che avete, pensi che non mi ricordi di tuo padre ? Quel riccone che non ha mai mosso un dito per fare qualcosa? Se credi che questo sia un posto tranquillo, Bhe guardati in giro, non lo è mai stato, l'unica cosa che hai visto è stato il bar di Adam, non hai visto i parchi giochi bruciati le piazze vuote e i palazzi o le fabbriche abbandonate, hai sempre visto quello che volevi vedere, hai sempre avuto tutto ed eri così libera di credere in tutto quello che volevi cazzo, a volte vorrei essere anch'io in quella bolla, quella che ti sei costruita...
Eh sai non mi piacciono i giri di parole quindi ti sto solo aiutando a capire, ti sto solo avvertendo prima che sia troppo tardi, scappa da qui e soprattutto non provare mai più a cambiare questo posto, lascia le cose così." Era sbottato, aveva così tanto dentro e mi meravigliai con lui, sembrava così calmo e sembrasse avesse la situazione sotto controllo ma non era per niente così, mi senti attaccata io ero parte di questo posto anche se forse non avevo vissuto qui io mi sentivo comunque legata ad esso, lui mi sembrò così contraddittorio, non mi conosceva e non sapeva quello che io avevo passato quindi non doveva giudicarmi era sbagliato il suo ragionamento e io glielo avrei fatto capire
"Non andrò via solo perché me lo dici tu, non mi servono i tuoi avvertimenti anzi secondo me ti servono i miei consigli, lo sai che un libro non va giudicato dalla copertina?, tu non sai niente di me Styles, non sai quello che ho passato, non mi conosci e non conosci mio padre, come io non conosco te e non ti ho giudicato, vuoi solo mandarmi via ma non ci riuscirai, ti ho sentito oggi sulle scale, odi mio padre e odi me, ma mi sta bene, però non dire che non sono legata a questo posto, non dire che non ne faccio parte perché ci sono sempre stata, mio padre ha sempre provato ad aiutare questo posto, e so che non è il massimo ,ma mi sta bene, qui mi sento bene e non intendo andare via fin quando non vorrò davvero" il mio coraggio e la mia grinta si erano fatti vivi finalmente
"Le persone iniziano già a dimostrarsi per quello che sono davvero, ovvero UNA FICCA NASO, sei legata a questo posto ? Ne fai parte ? Non farmi ridere solo per qualche pomeriggio nel bar di Adam non vuoi dire che tu sia di qui, te lo ripeto non sai niente di qui, pensi che questo posto si chiami "The Hell" così a caso ? Ragazzina forse sei davvero troppo brava e ingenua per stare qui, e difendi tanto il tuo papino perché credi che abbia fatto qualcosa, Bhe svegliati non è il paladino della città, non lo è mai stato !non ha mai fatto niente per cambiarla, non ha mai parlato con nessuno dei suoi grandi amici e mi stupisco come Adam li sia ancora in debito" sto ribollendo di rabbia e non mi tratterò
"Primo, non chiamarmi ragazzina
Secondo,sei contraddittorio, non capisco cosa tu voglia da questa città, prima dici che non dobbiamo cambiarla, poi dici che bisognerebbe farlo e poi quando ci provo dici di non provarci, sei per caso fuori di testa? Se giudichi tanto gli altri fallo tu e basta no? Anzi vorrei proprio sapere che cosa hai fatto TU per cambiarla , dai dimmelo" rimane di sasso i suoi occhi erano di un verde scuro
"Questa conversazione è finita, anzi non dovrebbe mai essere iniziata" dice camminando a passo svelto verso la sua giacca,
Oh no che cosa ho fatto? Perché non chiudo mai quella boccaccia è ovvio che devo averlo ferito, i suoi occhi andarono sul pacchetto di sigarette sul tavolino le prese e le mise in tasca, ero di nuovo insicura e l'amica voce debole tornò
"Non dovresti" si girò prima di andare davanti alla porta "Che cosa ?" Chiese secco
"Fumare, mio nonno è morto a causa del fumo" dissi indicando la sua tasca "era una persona buona e non meritava di morire" dissi, lui sorrise come se mi stesse prendendo in giro, anzi lo stava facendo "Hai ancora tanto da imparare ragazzina.." Disse dirigendosi alla porta, evitò completamente le mie parole era ovvio che non li importasse niente e che non fosse dispiaciuto, non dovevo rimanerci male ma non avevo mai conosciuto una persone così strafottente come lui, comunque evitai di rimproverarlo per il fatto che mi avesse chiamato ragazzina ancora una volta, sbuffai quando prima di chiudere la porta mi guardò e disse "Comunque tu non sei un libro, e posso giudicarti già subito" disse sbattendo la porta, voleva che l'ultima parola fosse la sua, ma si sbagliava
Caro Harry sei tu quello che ha ancora tanto da imparare..
************
Mi svegliai con un forte mal di testa e due occhiaie, scesi giù e trovai già Adam nel locale a servire qualche colazione, io avevo già mangiato e dovevo essere energica ma la carenza di sonno vinse sul mio organismo e sembravo uno zombie, Dalia e Lenny arrivarono insieme e si misero subito al lavoro col loro grembiule nero, non so come facessero a essere così perfette anche di mattina ma avevo deciso che le paranoie le avrei fatte emergere più tardi, Adam ci avvisò che sarebbe uscito a fare delle consegne fuori città, mi chiese se sapessi già tutte le regole e risposi di SI, ci affidò il locale, mi sembrava una mossa troppo azzardata da fare, ma probabilmente si fidava ciecamente di Lenny e di Dalia anche se erano delle ragazze di giovane età, sorrisi, mi sembrò una cosa carina ma fui preoccupata allo stesso tempo, che cosa avrei dovuto fare ? Non sapevo neanche fare un cappuccino, Lenny notò il mio disagio e disse di stare tranquilla che capitava molto spesso che Adam dovesse andare via e la mattina non era mai tanto movimentata, mi disse che nell'ora di pausa se io fossi stata libera mi avrebbe aiutata a fare qualche coktel e a spiegarmi qualche bevanda e procedimento, ovviamente accettai, verso le 09:00 Dalia mi chiese se sarei potuta andare al supermercato perché mancavano delle cose in frigo e a mezzogiorno si sarebbe riempito il locale di camionisti affamati, le dissi di sì, ma non sapevo dove fosse così Lenny si offrì ma Dalia la fermò subito
"No no carina tu non vai da nessuna parte, sai benissimo che tra un'ora Cal sarà qui e tu non vedi l'ora di vederlo quindi non se ne parla" Lenny alzò gli occhi al cielo e obbiettò
"Mannaggia a me che ti racconto sempre tutto ficca naso che non sei altro" quella parola.. Piccoli frammenti mi fecero riportare a quella discussione, mi chiesi come fosse possibile , non avevo mai litigato così in fretta con nessuno, anzi ero una tipa abbastanza a posto e pacifica, non davo mai fastidio a nessuno, ma con lui era diverso, lui è diverso
"Quindi no smettila non metterai piede fuori da questo locale" la voce di Dalia mi fece riportare alla realtà
"Ma che vuoi ? Non devo dare conto a nessuno, e poi se non volessi vederlo ? E viene tra un ora quindi riesco a tornare in tempo, se manderai lei la farai perdere"
"Smettila con queste scuse, devi dare conto a noi perché siamo le tue migliori amiche e sappiamo che cosa è meglio per te, tu e lui dovete parlare si vede che il piccolo cuoricino cresce, e sai che Calum arriva sempre prima quindi non devi perder questa opportunità" Dalia mi fece ridere e mi rese davvero felice quando disse di essere migliore amiche, mi sentivo già parte del gruppo sembrava di essere tornata a casa, e mi mancava questa sensazione, il suo viso mi venne in mente insieme ad una fitta al cuore dolorosa che mi fece stringere gli occhi, quanto cazzo mi mancava?, lo sbuffo di Lanny mi riportò di nuovo indietro e la ringraziai mentalmente per non avermi fatto ricordare altre cose dolorose
"Ma è il tuo ragazzo L ?" Chiesi forse un po' sfacciata
"Eh no no, noi- noi siamo amici è Dalia che si monta la testa e pensa che io debba dirgli qualcosa, ma si sbaglia di grosso" aveva le guance leggermente arrossate è così carina,
Guardo Dalia con sguardo complice lei mi fa l'occhiolino e ho già capito che lei non si stava affatto sbagliando, Dopo qualche risata Dalia provò a spiegarmi la strada ma in modo invano, così Lenny ci provò in modo più chiaro e lento, provai a memorizzarmi la strada e pregai il signore di non farmi dimenticare niente, la giornata era splendente ma l'aria era fredda e pungente, dopo circa mezz'ora di camminata e fermate per ricordarsi il sentiero arrivai, il parcheggio non era pieno ma neanche scarso di macchine, ripensai ad Harry quando vidi un parco giochi distrutto in lontananza, girai subito lo sguardo ed entrai, avevo fatto la lista della cose necessarie, ci misi un po' a trovarle ma ci riuscì, mi misi in coda per pagare, e nel frattempo il ragazzo della prima cassa attirò la mia attenzione aveva comprato due scatole di birra, del pane bianco e una barretta di cioccolato, aveva degli occhiali sulla testa e dei skinny jeans neri strappati al ginocchio con una maglia normale nera degli AC/DC, quando la cassiera sulla quarantina gli chiese se voleva una busta lui fece solo un cenno con il capo e rifiutò, lei sembrava così scocciata mente masticava la sua cicca, non mi ero accorta che fosse il mio turno e mi sbrigai a metter tutto dentro le buste uscì fuori e lo cercai, volevo scusarmi, quasi imprecai quando non lo vidi ma una macchina rossa uscì dal parcheggio e mi diede un'ottima visuale per vederlo, era appoggiato alla sua Lang Rover nera che fumava, "Harry" lo chiamai ma non mi sentì, iniziai a correre con i sacchetti in mano "Harry" lo chiamai più forte la sua testa si girò verso di me, adesso ero abbastanza vicina e mi fermai, il mio fiatone era evidente ma cercavo di nasconderlo non volevo che lui pensasse a qualsiasi cosa sul fatto che io abbia corso per parlargli
"Ah Harry io volev-" venni interrotta quasi subito dalla sua arroganza
"Che cazzo ci fai qui ?" Era ancora arrabbiato?
" Ero venuta a prendere delle cose per il pub e"
"Chi ti ha mandato?" Buttò la sigaretta
"Dalia"
"Come pensavo quella gallina non capisce un cazzo"
"Ehi non parlare mai più così di lei" dissi irritata
"Che cazzo ?! Siete già migliori amiche ?" Ecco che ci risiamo, litigheremo sempre
"Perché ti scaldi tanto non credi che io sia abbastanza grande per andare in giro da sola ?"
"È questo il punto ragazzina,No, non puoi girare da sola qui, non hai capito niente di quello he ti ho detto ieri eh ?! Sei proprio una testona?!" Ancora con questo ragazzina, non imperará mai il mio nome?!
"Senti ero venuta per chiederti scusa, ma è stato un errore" dico girandomi, ma una stretta al polso mi fa girare e mi attira a se come se fossi una piuma, le buste nelle mie mani cadono e Harry mi tiene stretta al suo corpo "sei impazzito per caso?"
"Ragazzina non giocare con il fuoco, prima o poi ti brucerai, sai benissimo che non puoi girare da sola,soprattutto vestita così" ero confusa indossavo solo dei semplici pantaloni neri
"Ho solo dei Jeans neri Harry?" Dissi confusa
"Si dei Jeans neri normalissi ma che ti calzano a pennello e fanno immaginare tutte le tue curve e devo dire che ti rendono ancora più terribilmente sexy e innocente" dice leccandosi le labbra, se mettessi un uovo sulla mia faccia si cuocerebbe da solo, Harry mi guardò negli occhi ed io abbassai lo sguardo non riuscivo a reggere tutto quell'imbarazzo, rimasi sorpresa e lo guardai di nuovo quando parló "quindi non ti lascerò andare da sola a piedi" non volevo salire in macchina con lui
"No io non voglio venire con te!"
"Non fare la ragazzina viziata e sali, so che sarà difficile per te non essere viziata ma mi dispiace" stronzo, si allontanò e prese le due buste a terra e le mise nei sedili posteriori, riamasi ferma col broncio
"Scusa qual è il tuo problema? Mi odi e vuoi che venga in macchina con te ?io non ti capisco, lasciami andare da sola allora" chiuse lo sportello con violenza
"Senti ragazzina io ho altre cose da fare e fidati non ho mai picchiato una donna perché sarebbe scorretto ma il mio motto è " c'è sempre una prima volta" quindi se vuoi provare dimmelo e saremo in due, e comunque non lo sto facendo per te ma per Adam perché so che ci tiene a te" dice, so che sto rischiando ma è divertente, ignoro il commento su Adam
"Non ne avresti il coraggio"dico incrociando le braccia e gonfiando il petto "Ho appena sbattuto la portiera della mia Lang Rover, ho il coraggio di fare tutto ora, quindi se non ti sbrigli adesso con le buone, ti farò sbrigare io con le cattive" sto per ribattere ma due braccia mi prendono e mi caricano sulle spalle inizio a scalciare e dargli pugni sulla schiena che per lui sono solo carezze "lascimi mostro, lasciami stare, mettimi giù Harry, ora." Urlo, sento la vibrazione della sua risata sula mia pancia ed è piacevole, la portiera del passeggero si apre e vengo messa li, lo guardo male "adesso se non vuoi che Adam ritorni e non ti trovi e se non vuoi che la tua amica venga licenziata fai la brava bimba e stai calma" dice, incrocio le braccia e aderisco meglio la schiena al sedile, chiude la portiera, li faccio la linguaccia nel frattempo che si volta e mi allaccio la cintura, sale e prima di partire dice. "Per qualsiasi ragione al mondo non mettere i piedi sul cruscotto" rido leggermente e guardo fuori, la giornata è bella ma il posto rende tutto spento, mi perdo tra gli edifici abbandonati, il silenzio regna tra di noi, ripenso alle sue parole, lui crede che io sia sexy ?! Al solo pensiero divento rossa, mi giro e lo guardo
Oh anche tu sei sexy
I suoi occhi sono sulla strada, e mi stupisco quando dice
" Non ti hanno insegnato che è maleducazione fissare le persone?" La mia testa scatta sulla strada e ingoio il gruppo in gola, "Non ti stavo fissando"
"Oh anche bugiarda bene! Di male in peggio" idiota. Scuoto la testa il suo tono è buffo e mi fa sorridere
"Non pensavo fossi il tipo ?"
"Il tipo per cosa ?"
"Il tipo che indossa magliette dei liceali con stampe di band sopra" Risi a fior di labbra
"Ehi ti stai prendendo gioco di me per caso?"disse con tono buffo a modo offesa, mi fece ridere di gusto
"Mmm forse caro Styles" dissi guardando fuori, poi il silenzio tornò, ci eravamo accorti che eravamo passati dall'essere arrabbiati a scherzare, eravamo in silenzio come se avessimo capito i nostri peccati, insomma noi non potevamo essere amici era solamente logica, Harry si distrasse un attimo quando cercò qualcosa fra le tasche ovvero le sigarette che trovò e prese subito, scossi la testa quando l'accese,
non immaginavo aver fatto tutta quella strada, mi sembrava piu corta, ma forse era solo una mia impressione,ero tra i miei pensieri e solo adesso notai che Harry aveva aperto il suo finestrino
Che gesto gentile
"Mi dispiace" disse così dal nulla, ero confusa non riuscì a capire di cosa stesse parlando
"A cosa ti riferisci ?"
" A tuo nonno" disse aspirando e buttando fuori, avrei voluto ringraziarlo e dirgli perché continuava se aveva capito il pericolo che poteva rischiare anche lui, ma mi precedette con un
"Siamo arrivati scendi" freddo e distaccato, ma insomma non conoscevo Harry e non potevo capire a pieno il suo carattere, quindi decisi solo di entrare nel locale Amnesia e riprendere a lavorare come se non fosse successo niente, anche se mi sentì strana, avevo fatto un patto con me stessa, avevo giurato che per ricominciare dovevo per forza trovare qualcosa che mi facesse sentire viva come una volta, e che se mi fossi sentita così non avrei dovuto lasciare andare quella cosa, non avrei dovuto permettergli di andare via e allontanarsi da me, e con Harry era successo, mi ero sentita viva, in un modo diverso ma comunque viva.

8411parole. Boom Bitch 🙈💁🏿👊🏽💪  Prometto che gli altri capitoli saranno un pò più corti, ditemi se vi piace e se dovrei continuare

The Hell (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora