Capitolo 11

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Pov. Jase

Più passano i giorni più mi convinco che il mio piano stia funzionando. Da quando le ho scritto la prima volta lei mi sembra cambiata. Non so spiegare in che modo, ma lo so. Sembra più spensierata di prima. Io penso che lei abbia un passato non troppo bello, ma per ora si ostina a non volermene parlare. Forse è dipeso dal fatto che neanche io voglio fornirle informazioni su di me.

Anche io non ho avuto una bella infanzia. Da quando sono morti i miei genitori so che qualcosa è cambiato. Se mi vedessero ora i miei vecchi amici non mi riconoscerebbero più. E non intendo di aspetto fisico. Sto parlando del mio carattere.

Quando avevo circa quindici anni ho iniziato ad andare alle feste, bevevo mi ubriacavo e non continuiamo che è meglio. Sappiamo tutti cosa capita dopo, ti fai una bella ragazza e il giorno dopo non ti ricordavi neanche il tuo nome. Non il suo, ma il tuo, vuol dire che ci davo molto dentro con l'alcol.

Dire che i miei genitori erano preoccupati non chiarirebbe la situazione. Ogni singolo giorno mi ripetevano la stessa identica frase. 'Capirai chi è veramente la ragazza giusta quando te la ritroverai davanti agli occhi e a quel punto non ti importerà se è bella o brutta, alta o bassa, magra o grassa, buona o cattiva, per te esisterà solo lei, e anche se devi lottare per averla, fallo, i grandi traguardi vengono solo dopo grandi prove.'

Con questa frase mi volevano dire che dovevo piantarla di fare cazzate, la mia anima gemella sarebbe arrivata e non importava che giocassi con tutte le ragazze che mi si paravano davanti nel frattempo.

Comunque sia ora sono cambiato. Loro sono morti e io ho capito finalmente che tutto quello che mi avevano detto era vero. E così ho smesso. Poi mi sono trasferito, non volevo più vivere in quella casa e così sono venuto qua, e ho trovato il mio angelo.

Oggi sono passate due settimane dal nostro primo messaggio. Penso che se continuerò di questo passo al massimo tra altre due settimane le posso dire chi sono veramente.

Questa mattina si esce due ore prima da scuola perché c'è una specie di assemblea. Dopo esco con dei miei nuovi amici e alcune ragazze e andiamo al luna-park. Non so chi ci sia precisamente, ma presto lo scoprirò.

Mentre perlustro la classe alla ricerca di lei vedo una ragazza che mi sbava praticamente addosso, penso che mi voglia chiedere qualcosa ed infatti è così.

-Scusami, io sono Amber, mi piacerebbe uscire con te uno di questi giorni. Tu vuoi?-

Mio dio, e ora che le dico? Mi dispiace un sacco, ma non posso proprio, ho detto che non voglio uscire con nessun'altra che non sia lei e devo rispettarlo.

-Mi dispiace ma non posso. Tu non sei il mio tipo. Mi piace già qualcuna, non te la prendere, ma lei è la luce dei miei occhi-.

Le vengono le lacrime agli occhi, ma vedo che si rifiuta di piangere. Le deve essere costato molto venire qui e dirmi che voleva domandarmi.

Mentre lei se ne va le compare dietro Angel. E' sempre bellissima ma oggi ancora di più. Il motivo è che mi ha rivolto un sorriso. Cosa più unica che rara. Lei che mi sorride. Roba da matti! Dopo giorni e giorni che non mi guardava neanche di sfuggita. Voglio sapere il perché ma le sorrido solo, non vorrei subito rovinare tutto.

Si siede vicino a me e mi sussurra: -Ciao Jase, come stai?-

Sgrano così tanto gli occhi che quasi mi escono, non posso crederci, o ha capito che sono io il suo ragazzo segreto o non so cosa le sia successo.

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