5 modi per scrivere in terza persona

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  Scrivere in terza persona può essere facile con un po' di pratica. A scopo accademico, usare questo tipo di scrittura significa evitare l'uso dei pronomi personali, come "io" o "tu". Tuttavia esistono delle differenze tra il narratore in terza persona onnisciente e il narratore in terza persona limitato (che a sua volta può avere un punto di vista soggettivo, oggettivo e punti di vista episodicamente limitati). Scegli, dopo aver letto questo articolo, il tipo di narrazione che si adatta meglio al tuo progetto. 


  Metodo 1 di 5: Scrivere un Testo Accademico in Terza Persona  


1

Utilizza la terza persona in ogni testo accademico. Per i testi formali, come le relazioni di ricerca e quelle argomentative, usa sempre la terza persona, che rende la tua scrittura più oggettiva e meno personale. Per la scrittura accademica e professionale, questo senso dell'oggettività consente allo scrittore di sembrare imparziale e, di conseguenza, più credibile.La terza persona dà l'impressione che lo scritto sia concentrato su fatti e prove, non sulle opinioni personali.


2

Usa i pronomi corretti. La terza persona si riferisce alle persone "all'esterno". Devi citare le persone per nome o usare i pronomi di terza persona.I pronomi di terza persona includono: lui, egli, esso, sé (stesso), lo, gli, si, lei, ella, essa, lei, sé (stessa) la, le, si, loro, essi, sé (stessi), li, ne, si, esse, sé (stesse), le, ne, si, sua, suo, loro, ecc.Puoi usare i nomi di altre persone quando utilizzi la terza persona.Esempio: "Rossi ha un parere diverso. Secondo la sua ricerca, le convinzioni precedenti sull'argomento non sono corrette."


3

Evita i pronomi di prima persona. La prima persona fa riferimento al punto di vista personale dello scrittore. Questo punto di vista fa sembrare le argomentazioni personali e supponenti. Dovresti sempre evitare la prima persona in un saggio accademico.I pronomi di prima persona includono: io, me, mi, mio, miei, noi, nostro, nostri, ci, ecc.Il problema della prima persona, da un punto di vista accademico, è che suona troppo personale e soggettiva. In altre parole, potrebbe essere difficile convincere il lettore che le opinioni e le idee espresse siano obiettive e non influenzate dai sentimenti personali. In molti casi, le persone che usano la prima persona in testi accademici, impiegano espressioni come "Penso", "Credo" o "Secondo la mia opinione".Esempio non corretto: "Anche se Rossi ha questo parere, io credo che la sua argomentazione non sia corretta".Esempio corretto: "Anche se Rossi ha questo parere, altri esperti del settore non sono d'accordo".


4

Evita i pronomi di seconda persona. La seconda persona fa un riferimento diretto al lettore. Questo punto di vista dimostra troppa familiarità con il lettore, perché parli a lui direttamente, come se lo conoscessi. Non dovresti mai usare la seconda persona nei testi accademici.I pronomi personali di seconda persona includono: tu, tuo, tuoi, ti, voi, vostri, vostro, vi.Uno dei problemi principali della seconda persona è che può sembrare accusatoria. Corri il rischio di dare troppa responsabilità al lettore che legge il tuo lavoro.Esempio non corretto: "Se ancora non siete d'accordo, significa che non conoscete i fatti".Esempio corretto: "Chi oggi non è ancora d'accordo, non conosce i fatti".


5

Fai riferimento al soggetto in termini generali. In alcuni casi, uno scrittore deve fare riferimento a qualcuno in termini indefiniti. È in questi casi che spesso si cede alla tentazione di utilizzare la seconda persona. Sarebbe invece appropriato un nome o un pronome di terza persona.I seguenti sono i nomi di terza persona più comuni nei testi accademici: lo scrittore, il lettore, delle persone, gli studenti, uno studente, un insegnante, la gente, una persona, una donna, un uomo, un bambino, i ricercatori, gli scienziati, gli scrittori, gli esperti.Esempio: "Malgrado le difficoltà del caso, i ricercatori persistono ancora nella loro tesi."I pronomi indefiniti di terza persona includono: uno, chiunque, tutti, qualcuno, nessuno, un altro, qualunque, ognuno, tutto, ecc.Esempio non corretto: "Potresti essere tentato di essere d'accordo senza conoscere tutti i fatti."Esempio corretto: "Qualcuno potrebbe essere tentato di essere d'accordo senza conoscere tutti i fatti."

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