Boston ora è diviso in quattro ordini:
PRIMO ORDINE: I Giustizieri, quelli che ritengono che la lealtà sia il modo per vivere in pace. Si vestono di bianco, il loro simbolo è la bilancia blu.
SECONDO ORDINE: Gli Arditi, sono coraggiosi. Difensori della città. Si vestono di scuro, il loro simbolo è una mano rossa a forma di pugno.
TERZO ORDINE: Gli Esperti, senza di loro non avremo la scuola, la medicina e la tecnologia, in pratica sono i nostri cervelloni. Si vestono in giacca e cravatta.
Il loro simbolo è il mondo d'oro.
QUARTO ORDINE:i Lucidi, dicono sempre la verità e hanno un ruolo politico.
Si vestono sempre con qualcosa di azzurro.
Il loro simbolo è un albero verde.Ogni ragazzo/a deve fare dei test per prendere una decisione per scegliere uno dei quattro ordini.
Io sono nata nel Terzo Ordine e ora dovrò scegliere a quale ordine voglio appartenere.Mia madre dice che dimenticarsi di se è un'arte, anche se io non la ho mai imparata.
Mi fisso allo specchio.
Penso che alla fine non sono così male, guardarmi allo specchio e pensare che ho solo 17 anni.
I capelli biondi che mi arrivano fino alle spalle e gli occhi di un grigio acceso.
《Isabel》mi chiama mio padre.
《Arrivo》gli dico.
Mi metto una maglia nera e scendo le scale.
《Dimmi?》gli domando.
《Oggi avrai primo test, hai paura?》
《chris...perché dovrebbe?》Gli domanda mia madre.
Giro lo sguardo verso mio padre per sapere la risposta.
《Bhe...non lo so.》Risponde con una risata.
Sento da fuori il rumore dell'auto di mio fratello accendersi.
《Isabel andiamo.》Mi chiama mio fratello.
《Arrivo... ciao mamma, ciao papà.》
Li saluto ed esco di casa per entrare in macchina.Siamo quasi arrivati a scuola.
《Strano.》Mormora.
《Cosa è strano?》Domando.
《Voglio dire...non hai mai scelto per te stessa e ora devi farlo.》
《Io sono contenta che decido per me stessa per una volta... però se cambio la scelta che vorrebbe mio padre non lo rivedrò più, non vi rivederò più.》Dico con un nodo in gola.Siamo arrivati e vedo già la mia amica Anna che mi sta aspettando all'entrata.
Mio fratello mi guarda e dice《Isabel... l'ho fatto anche io il test, non ti spaventare... andrà tutto bene.》
Apro la porta e scendo《ci vediamo a casa Dylan..》Dico chiudendo la porta.Vado verso Anna con le mani dentro le tasche del giubbotto.
《Isabel! sai che giorno è oggi?》mi chiede stupefatta.
《4/1/2078》Rispondo ancora un po assonnata.
《Si, ma oggi è il tuo compleanno!》Dice ridendo.
《È vero... scusa se non mene ricordo, ma quelli del mio ordine non festeggiamo i compleanni.》Entriamo nell'edificio, lei mi dà una spallata ridendo e io sorrido.
Ora dobbiamo separarci, ci salutiamo con la mano.
Ho davanti una porta di legno e stringo la maniglia, mi sta colando il sudore freddo dalle tempie per l'agitazione.