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Spero che la mia verifica sia andata bene perché sennò mi dovrò sorbire il solito discorso da i miei genitori, esco dalla classe dove come sempre c'è Dylan ad aspettarmi appoggiato al muro.
< Com'è andata? > mi dice riferendosi alla verifica.
< Si spera in un miracolo dai > fa una risatina ed usciamo dal cancello della scuola.
< Con Derek com'è andata? >
< Risolto tutto, mi ha chiesto di ritrovarsi al Plus, per chiacchierare >
Annuisce e ci avviamo.
Camminiamo verso il plus bar e io lo osservo. Mi tradirebbe? No, non lo farebbe mai. E se lo facesse? Scuoto la testa per togliere il pensiero orribile di Dylan con un'altra ragazza.
< Che hai? > mi chiede.
< Mi stavo chiedendo se mi tradiresti mai> rispondo in tutta sincerità.
< No. Non lo farei mai. Come si può tradire una come te? Sei diversa dalle altre ragazze con cui sono stato. Anche quando mi fai arrabbiare e vorrei andare via, penso a quanto sono fortunato ad averti accanto a me. Ti amo. Amo i tuoi capelli ramati, le tue lentiggini e i tuoi occhi verdi. Ti amo quando cominci a ballare per strada al suono della tua canzone preferita, amo il modo in cui arricci il tuo naso quando ti impegni a fare qualcosa. Sei diversa dalle altre. No. Non ti potrei mai tradire>.
Rimango zitta, non so cosa dire, non mi aspettavo questa dichiarazione. Lo guardo. È così bello.
< Beh... Siamo arrivati > dico sospirando.
Entrando sento subito il profumo di ciambelle e caffè, mi mancava questo bar, da sempre questo è il nostro bar, il bar di noi tre, è rimasto sempre uguale in tutti questi anni, il bancone in legno scuro,gli sgabelli imbottiti dove la sera sono "prenotati " per i depressi di cuore. Il corridoio con le mattonelle a scacchi e i tavolini rossi posti vicino alle finestre anch'esse di legno scuro.
La titolare di questo posto non l'ho mai vista, non c'è mai, il bar viene gestito interamente da Jerry, un uomo grasso e barbuto, con grandi baffi che non gli permettono neanche di respirare, è molto simpatico, accogliente ed ormai conosce noi veterani di questo bar.
Derek è già dentro seduto al solito tavolino, quello vicino alla entrata del bar e fissa una ragazza seduta a pochi tavoli più avanti da sola. Lo raggiungiamo, ma lui non si accorge che ci siamo seduti.
< È una bella ragazza > gli dico per attirare la sua attenzione.
Dylan che non si è accordo minimamente di lei, si gira per guardarla.
< Ma chi? Ma cosa dite? Quella? Ma no... È girata di spalle, non vedete? L'ho vista quando si è alzata per andare in bagno, sennò non la notavo neanche... > dice imbambolato, senza staccargli gli occhi di dosso. È ovvio che sta mentendo.
< Mi chiedo solo cosa ci faccia una ragazza sola in questo bar > aggiunge.
Dylan sghignazza e Derek lo guarda perplesso.
< Che c'è ? > gli dice
< Stavo pensando che non ti c'è voluto tanto per dimenticare Summer eh? Abbiamo già un'altra fra i pensieri >. Comincio a ridere ma a Derek non sembra divertente, si capisce dal modo in cui guarda Dylan.
Quella ragazza ha l'aria malinconica. La guardo ed effettivamente mi chiedo perché sia qui da sola. Si sarà appena lasciata con il suo ragazzo? Mi sembra di aver già visto quella ragazza da qualche parte. Ma dove? Mi alzo e vado da lei, sono troppo curiosa.
< Piacere, io sono Asam > le dico con un sorriso. Lei mi guarda perplessa con i suoi grandi occhi color grigio azzurri.
Naturalmente, che deve pensare una persona quando si vede arrivare una perfetta sconosciuta al proprio tavolo?
< Hirys, scritto h i r y s > dice
< Faccio lo spelling perché molti sbagliano a scrivere il mio nome > aggiunge, probabilmente ha visto la mia perplessità a quella risposta.
< Ahh, non ti preoccupare,  il mio è un nome strano, ti capisco, ti va di venire al tavolo con noi?> Le dico, chissà come reagirà Derek quando vedrà Hirys venire verso il nostro tavolo.
Indico il nostro tavolo dove sono seduti Dylan e Derek.
< Quello con i capelli neri è il mio ragazzo e si chiama Dylan, l'altro con i capelli biondi è il mio migliore amico, Derek, sono sicura che sarebbero felici di stringere amicizia con te, come lo sono io>.
Non sa che dire, è molto timida. Mi guarda non tanto convinta e poi annuisce con un accenno di un sorriso.

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