Il treno della vita.

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"Era un giorno come tutti gli altri e come sempre noi ragazzi eravamo alla stazione a fumare e passare il tempo a parlare e facendo battute,fin quando inizio a guardare quel luogo che amavo così tanto e quei treni che passavano e mi portavano quel senso di malinconia,sono sempre stato un ragazzo strano,amavo cose che mi facevano del male,ero proprio attratto dai guai e dal dolore.
Eravamo seduti su l'ultima panchina della stazione,era il nostro posto fisso,stessa panchina,stessa gente,Io,Mirco,Marco e Giovanni."

<<"Dai passala non ti attaccare">> dice ridendo Giovanni, <<"Ma non rompere,chiudine un altro,fammi fumare in santa pace.">> rispondo ridendo per poi farmi altri due tiri e passarla a Giovanni.
Giovanni fuma e conclude il giro passandola a Marco e Mirco,mentre io con il telefono in mano aspetto un messaggio che forse non arriverà mai, "Andiamo via da qui,avevi ragione,vedi il primo treno che sta arrivando io sono già dentro,sali",aspetto solo questo,di scappare via da tutto e tutti ma niente da fare è un stupido sogno.
Sento il mio telefono squillare,è un numero che non conosco,rispondo. <<"Pronto?">> una voce che non riconosco mi risponde dicendo <<"Daniele vieni fuori la stazione">> e stacca,era abbastanza inquietante come cosa,una voce che non conosco mi dice di uscire fuori alla stazione e stacca il telefono.
Gli altri mi guardano e mi chiedono: <<"Chi era?">> rispondo avviandomi verso l'uscita <<"Dobbiamo uscire fuori">> gli altri mi seguono senza dire una parola ma dalle loro espressioni si vede la loro curiosità,beh in effetti la mia era 10 volte di più,ma non potevo dirgli che non sapevo chi fosse a telefono non mi avrebbero mai seguito.
Arrivati fuori troviamo,Denise una mia amica,se si può definire così.
<<"Daniele">> la sua voce ormai non la riconoscevo più,la guardo per un paio di secondi senza dargli risposta e lei mi abbraccia,rimango fermo,impassibile,non ci posso credere,dopo tutto quello che mi ha fatto pretende di risolvere tutto con un abbraccio.
<<"Cosa vuoi?">> la rispondo allontanandola da quello stupido abbraccio.
<<"Avevo bisogno di te,di vederti,mi manchi.">> mi guarda negli occhi dicendo quelle parole,io crollo,ci tenevo tantissimo a lei,ma dopo tutto quello che mi aveva fatto non potevo perdonarla,Marco sapendo tutta la storia con uno sguardo capisce tutto e interviene <<"Denise,vattene via,Daniele non è la tua ruota di scorta,guardalo in faccia lo vedi quel taglio? Quello è l'unico ricordo che dovrà avere di te,almeno si ricorderà di quanto male gli hai fatto.">>
Aveva ragione,quel taglio,mi bastava quel taglio per ricordarmi di tutto il dolore che mi aveva fatto,la guardo negl'occhi e sorrido <<"Denise,sai una cosa?">> lei mi sorride e mi risponde <<"Cosa?">> gli accarezzo la guancia e gli dico <<"Ora vai a morire,dai ragazzi andiamocene.">> e mi avvio verso il centro con i ragazzi sentendo da lontano lei che continua a chiedere scusa e a pregarmi di restare,ma ora basta,devo cambiare,non posso essere sempre il ragazzo dolce e gentile che poi alla fine sta sempre male.
<<"Ma cosa è successo con quella ragazza?">> mi chiede Giovanni,siccome lui usciva da poco con noi non sapeva di questa storia.
<<"Davvero vuoi saperlo?">> lo rispondi abbassando lo sguardo,lui mi guarda e mi risponde <<"Forse non è il momento,poi ci sarà il momento giusto e ne riparleremo tranquillo">> conclude dandomi un pacca sulla spalla,lo guardo e gli faccio un sorriso.
Denise..diamine..chi potrebbe mai aspettarsi che una ragazza così bella e simpatica poteva nascondere un diavolo dentro,io ci tengo ancora a lei ma devo essere forte,mi ha fatto troppo del male,sono passato 5 mesi ormai e anche se in questi 5 mesi ho cambiato già 7 ragazze non trovo nessuna come lei,ormai nella mia città sono diventato un poco di buono,uno stronzo,un puttaniere,senza neanche pensare che non è stata una mia scelta,dovevo cambiare se volevo essere felice,ora ho raggiunto il mio scopo,niente mi tocca,non mi importa di nessuno,o almeno così pensavo fino all'arrivo di Denise,devo dimenticarla.
<<"Dai ragazzi ne chiudo un altra,ho voglia di fumare">> dico ai ragazzi che capiscono al volo e acconsentono.
<<"Come ti senti?">> mi chiede marco mentre chiudo <<"Sto bene marco,non m'importa più di lei,ti ricordo quello che mi ha fatto passare.">> rispondo in modo molto aggressivo facendo cadere tutto quello che avevo in mano <<"Cazzo!">> urlo e dò un pugno al muro da cui ero coperto.
Mirco mi prende da dietro,mi mantiene le braccia e mi dice <<"Daniele calmati.">> mi libero dalla sua presa con forza lo guardo e gli rispondo <<"Come cazzo faccio a stare calmo?! Mi è caduto tutto.">> poi Marco mi spinge contro al muro e mi dice <<"Ora basta,ti calmi,non stai così perché ti è caduto tutto,perché tanto ne abbiamo altro,tu stai così per Denise.">>
Appena sento il suo nome mi crollano le gambe e cado per terra,mi appoggio vicino al muro seduto per terra e inzio a ripetere sotto voce <<"Cazzo perchè? Perché?">> vedevo gli altri parlare ma non sentivo più nulla,vedevo solo il loro movimento della bocca era come se tutto fosse sparito ed esistevo solo io.
Ad un certo punto il silenzio si interrompe e sento Giovanni dire <<"Non è questo il momento giusto per chiederti cosa è successo con questa Denise ma non riesco a stare fermo senza poter fare nulla,e se non mi dici cosa è successo non posso fare nulla.">>
Non riuscivo a rispondere la mia voce era come soffocata non riuscivo a parlare,gli do la mano facendomi segno che volevo alzarmi da terra,prende la mano e mi alza,dovevo smetterla mi sembravo un bambino alla sua prima relazione andata male,dovevo riprendermi.
<<"Dato che ci tieni così tanto..ti rispondo.">> dico con poca voce <<"Io e Denise stavamo insieme da un anno,era la ragazza giusta per me o così pensavo,gli ho dato di tutto ma alla fine più dai e meno ricevi.">>
Giovanni mi guarda con un espressione di confusione <<"Cosa intendi?">> sorrido e gli rispondo <<"Cosa intendo?">> rido <<"Sono stato insieme a lei un anno,in cui 9 mesi lei stava anche con un altro, e la vedi questa cicatrice? Mi è stata fatta da quell'altro ragazzo,quando ho saputo di lui sono andato con l'intenzione di picchiarlo a sangue e ci stavo anche riuscendo finché non è riuscito a prendere un coltellino.">>
<<"Ora finalmente capisco..scusa forse era meglio non fartelo ricordare.">> disse Giovanni.
Già,in effetti i ricordi fanno sempre male sia belli che brutti,specialmente se sono di amore,e ancora peggio se di amore non contraccambiato.
Il treno della vita passa una volta sola  e noi per paura di perderlo ci buttiamo nel primo treno che vediamo passare,peccato che non era ancora il nostro turno.

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