Era una giornata come le altre, ti svegli la mattina, guardi l'orario, ti vesti, prepari la cartella, fai colazione e vai a scuola. In quel giorno di pioggia in cui pensavi di essere solo e in realtà sapevi già che qualcosa sarebbe andato storto. Probabilmente avevi qualche brutto pensiero per la testa, sarà che la tua vita è un disastro perché vedi il dolore in ogni luogo, persino nella merda che un cane ha lasciato per la strada. Chissà magari era solo una giornata storta, un po' come tutte le altre, in cui facevi i tuoi calcoli e pensavi alla tua fottuta esistenza, in cui ogni giorno ti metti l'anima sulla spalla, perché troppo stanca per camminare, e vedi uno oceano pieno di squali e tutti i tuoi sogni vanno a puttane. Ti trovi lì con le cuffie ad ascoltare canzoni tristi, sei un pezzo di marmo freddo che non prova emozioni e lentamente avanzi quel freddo vento che ti gela il culo. Ti senti sbagliato, diverso, insostenibile, a volte proprio fuori posto. Fumi una sigaretta dopo l'altra e muori dalla voglia di urlare e sfogarti. Tutto inutile, tempo sprecato. Entri a scuola senza salutare nessuno e d'un tratto qualcuno ti offende e tu lo guardi male, ma che senso ha questa cosa? Le persone al giorno d'oggi non si fanno mai i cazzi loro, esistono esclusivamente per una cosa: rompere il cazzo, anche a chi non cel'ha. Della serie, fatevi una fottutissima vita.
Entri in classe e aspetti un po di tempo, il tempo che basta per fermare quel chiasso assordante che provocano i tuoi compagni, mentre tu sei lì, nell'angolo a disegnare i mostri che ti stanno mangiando vivo. La giornata procede come al solito, stai attento, prendi bei voti, vai al bagno e vomiti, così a caso, senza che ci sia un valido motivo. Il tempo passa e tu esci da scuola e vai a casa. Sicuramente una litigata con i tuoi non te la nega nessuno, decidi di fottertene, mangi qualcosa e vai in camera a studiare. Non hai nessuno, sei una fottutissima persona sola, apatica e asociale, un inetto, ovvero una persona incapace di vivere. Ma arriva quel momento del giorno in cui esci, ti fai la tua passeggiata in quel bosco in cui la gente non entra per paura, senti i suoni degli animali della sera, il battito di ali di una farfalla sulla riva di un fiume e di sottofondo un macabro silenzio. Non è proprio un silenzio, forse è solo il tuo cuore che hai preso in mano perché sta perdendo troppo sangue. Ma cosa hai fatto per ridurti così? Sei cambiato. Sì proprio così . Dovresti pensare un po a ciò che ti è successo e capire che cazzo ti è successo, è passato tanto tempo e forse te ne sei dimenticato. Sì perché a volte sono proprio i traumi ad essere dimenticati. Ci pensi tanto, forse troppo. E ti ostini a rifiutarli, come fossero i pezzi di cipolla che non vuoi sulla pizza perché ti fanno schifo. Probabilmente era solo una brutta giornata, ma forse era la giornata decisiva in cui avresti capito davvero qualcosa.
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Silenzio assordante
Mystery / ThrillerCosa faresti se la tua vita crollasse così velocemente da lasciarti senza fiato?