Il dolce sapore del sonnifero

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Messagio Eriko - Zero
"Zero, ho assolutamente bisogno di te"
"Oddio Eriko, mi devo preoccupare?! Devo venire li?"
"Nono, stai tranquillo, ho assolutamente bisogno di un pezzo della tua prestigiosa collezione di veleni"
"ERIKO ISHII... NON PUOI UCCIDERE QUEL BABBEO DI TAWARA!"
"Ma va... mica devo farlo fuori, ho biosgno di un tranquillante che lo stordisca un pochino così da lasciarmi lavore in pace"
"Ok, tra 15 minuti circa ti porto il sedativo, lo lascio nella cassetta della posta, inventati qualcosa per venirlo a prendere"
"Ok, grazie... sei un tesoro''
"Si, lo so"


Eriko aveva appena messo via il cellulare nella sua gigantesca borsa e cominciò a pensare a una scusa, o a un'idea per poter uscire e andare a perdere la boccetta di sonnifero.
Dopo un po' le venne in mente del sushi a domicilio, che di lì a breve sarebbe arrivato.
Mentre i due ragazzi parlavano ed più e del meno la borsa di Eriko cominciò a vibrare e subito si fiondò a prendere il telefono nella borsa.
Il messaggio era da parte di Zero e diceva "La fiala e nella cassetta della posta, il sonnifero è insapore, basta versarlo in un bicchiere d'acqua e l'effetto sopraggiungerà in pochi minuti".
Eriko rispose velocemente al messagio, come se nulla fosse e continuò a parlare con Shin.
Meno di 5 minuti dopo il campanello suonò e subito la ragazza si lanciò verso la porta urlando
《Apro io, tu sistema la tavola!》
Appena aprì la porta Eriko pagò il fattorino e non appena lui se ne andò aprì la cassetta della posta e prese la filettata di tranquillante... oramai i giochi erano fatti.
Non appena entrata in casa la ragazza porto il sushi in sala da pranzo... Shin era ancora in cucina così Eriko ne approfittò per versare il sonnifero nel bicchiere pieno d'acqua dell'amico.
《Shin sbrigati ho fame!》
《Sì eccomi, stavi pulendo il disastro fatto in cucina》
Il ragazzo si precipitò nella Sala da pranzo e appena fu seduto Eriko ne approfittò per farlo bere.
《Ehy Eriko, non ti sembra che ci sia qualcosa di strano in questo bicc...》
Shin non finì nemmeno la frase che si addormentò.
Eriko alla velocità della luce salì le scale e si chiuse nello studio del dottr. Tawara a cercare il portatile.
La ragazza frugò per tutta la stanza ma nulla, fino a quando non trovò un cassetto chiuso a chiave nella cassettiera difianco alla scrivania.
Eriko si fregò le mani: nessuna serratura poteva resistere alle sue mani, infatti dopo nemmeno 30 secondi il cassetto si aprì.
Subito la ragazza trovò il portatile, che prese e poggiò sulla scrivania.
Lo accese e fortunatamente non trovò ne password ne codici per accedere.
La prima cosa che fece fu quella di cercare il fail contenente i dati dell'autopsia del prof. Saito; dopo aver letto la cartella prese la chiavetta USB che teneva nella borsa e copiò il tutto.
Senza pensarci due volte scese al piano di sotto e con mota fatica sopstò il corpo scento di Shin mettendolo sul divano; subito dopo prese le sue cose e se ne andò da casa Tawara, lasciando un biglietto con scritto "Ciao Shin, sappi che sei stato male a causa del sushi che ci hanno consegnato (era avariato) e a un certo punto sei svenuto. Ti ho messo sul divano per farti stare più comodo...ci vediamo lunedì a scuola. BACI ERIKO".
Non appena fu a quattro isolati dalla casa del ragazzo Eriko chiamò Zero al telfono per farsi venire a prendere ... la missione ere stata compiuta.

Viva me!
Popolo...sono viva! Scusate se vi ho abbandonati così tanto ma ho avuto impegni.
Non so se continuerò con aggiornamenti periodici, ma tranquilli che continuerò a pubblicare

La situazione di lui e di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora