Secondo anno di liceo, primo giorno di scuola...
Era come sempre in ritardo. Sua madre aveva iniziato a chiamarlo alle sette, ma nonostante i suoi sforzi era sceso o meglio si era buttato giù dal letto giusto in tempo per vestirsi. Camicia classica,maglioncino sulle spalle e pantaloni ben stirati, ora era perfetto e pronto per scappare fuori casa.
Era sempre stato popolare a scuola: ottimi voti, tante ragazze, tanti amici, o meglio quelli lo seguivano per farsi notare accanto a lui, che era il classico bel ragazzo. Nonostante tutto però non era felice... gli mancava qualcosa, ma ancora non sapeva cosa fosse. Quella mattina, mentre di fretta attraversava il corridoio deserto della scuola per andare in classe, sentì il rumore sordo di un pugno che si scagliava contro qualcosa. Cosa avvenne dopo avrebbe cambiato il suo concetto di amicizia e la sua vita, per sempre. Allungò il passo e seguì i rumori che si mischiavano a dei mormorii, ma si bloccò non appena vide Charlton Crow che inveiva su un tizio mingherlino con lo sguardo appannato. Era noto che Charl spacciasse, era all'ultimo anno e questa sua attività gli aveva fruttato diverse sospensioni. Quel ragazzo di sicuro non aveva fatto i conti esatti con le proprie tasche e ora si ritrovava in un mare di guai.
«Merda!» imprecò avvicinandosi, passandosi una mano tra i capelli. Perché cavolo non se ne andava semplicemente in classe, pensò fra sé e sé. «Ci sono problemi?» chiese senza lasciarsi intimidire dallo sguardo fulminante di Charl. «Mi sembra che il tuo amico stia diventando viola in viso, credo sia il caso che tu gli liberi il collo» aggiunse risoluto, notando il mingherlino rimanere senza fiato.
Non lo aveva mai visto in giro, o forse semplicemente non ci aveva mai fatto caso. Lui non era stronzo, ma difficilmente si soffermava ad osservare gli altri. Eppure qualcosa quel mattino lo aveva attratto verso la direzione opposta rispetto alla sua classe e ora si trovava lì a fissare gli occhi offuscati di quel ragazzo. Dopo cinque minuti buoni la situazione non si era mossa e il ragazzo avrebbe perso i sensi di lì a poco. Sbuffò sonoramente.
«Quandoti deve, Charl?» domandò senza batter ciglio, certo che il problema di quella colluttazione fosse il denaro. Il tipo, senza mollare la presa sul collo, ringhiò con disprezzo che mancavano duecento dollari. Erano un bel po' di soldi, ora capiva il perché di tutta quella scenata.Non volle sapere altro, infilò la mano in tasca ed estrasse delle banconote spiegazzate.
«Tieni,coglione. Sono cento. Il resto lo avrai se ti levi dalle palle» asserì fissandolo con aria di sfida. «Prendere o lasciare» aggiunse sventolandogli le banconote davanti alla faccia, senza lasciargli possibilità di replica. Charlton lo fissò furioso,strappò dalla sua mano i soldi e se ne andò dandogli una spallata.
Ci fu un momento di silenzio imbarazzante, durante il quale non distolse neanche per un secondo lo sguardo dal ragazzo appoggiato al muro, che lentamente riprendeva fiato. Era vestito in modo strano: jeans stretti, catene, anfibi logori e una maglia che aveva visto giorni migliori.
«Sei nuovo di qui?» chiese, appoggiandosi a sua volta al muro e chiedendosi mentalmente cosa cavolo ci facesse lui lì in quell'angolo della scuola, con un tizio che pareva appena uscito dall'album di una rock band.
Un giorno qualsiasi, cinque mesi dopo...
«Ehi, stronzo! Devi proprio finirla tutta?» così Jimmy si rivolse all'amico stravaccato sul divano, intento a fumarsi una canna. Ancora non gli sembrava vero, o meglio chi lo conosceva da tempo non si capacitava di come Jimmy Randall fosse caduto così in basso. Lui, il classico bravo ragazzo, si era messo a fare il teppistello. Certo, questo era quello che tutti quelli che pensavano di conoscerlo mormoravano alle sue spalle. Lui invece così si sentiva libero e per la sua libertà doveva dire grazie a Troy.
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Black Dragon series
ParanormalBlack Dragon. Quello era il loro gruppo, la famiglia che si erano costruiti, quel drago nero che era impresso su ognuno di loro dentro e fuori. La loro musica era dura, forte, un po' come loro: Jimmy era la chitarra solista; poi c'era Troy, il canta...