Capitolo 1

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Azzurra

Avrà vent'anni ma ne dimostra meno purtroppo. "È snervante! Ogni volta che vado in un negozio a prendere della birra mi chiedono la carta d'identità!" Strinse la presa sul cartone di birra e continuò il tragitto, a passo veloce, verso il palazzo rosa poco lontano diventata circa da un mese la sua nuova casa. Il quartiere non era molto bello, ma l'appartamento era l'unico a buon mercato per le sue tasche.
La solita vecchietta con il bastone sedeva sulla panchina fuori dal palazzo. "Salve" era meglio sorriderle che beccarsi di nuovo una delle sue solite prediche. "Vergognati!" Alzò gli occhi in celo <Eccola che comincia...> "Questo lo chiami vestire?!" Con il suo dito raggrinzito indicò i suoi jeans. Ok erano bucati, lo aveva fatto apposta a strapparli con le forbici e le piacevano così! Si limitò ad annuire ed entrare ignorandola. Sbuffò guardando i gradini, ora doveva pure fare le scale controvoglia. "Doveva guastarsi l'ascensore proprio questa settimana!" Tutto andava da schifo in quei giorni, come se il carma fosse contro di lei. Primo: doveva comperare due nuovi sgabelli, si ruppero durante il trasloco...
Secondo; al supermercato, prima di esser scambiata per una minorenne, ruppe una bottiglia di vino che dovette pagare arrivata poi alla cassa...
Infilò le chiavi nella serratura respirando a fondo, esausta dopo sei piani di scale. La porta bianca risuonò con un cigolio e il suo piccolo appartamento si mostrò davanti ai suoi occhi. Un stretto corridoio si apriva direttamente sul salotto, mentre a destra una porta portava in un piccolo bagno con doccia. Appese la sua giacca al appendi abiti alla sua sinistra e chiuse la porta a chiave dietro di se. Andò in salotto e vide la sua cucina ad openspace. La parte più bella della casa, poi ovviamente la sua camera. Desiderava il letto più di ogni altra cosa! Si volse di sinistra, superò il divano che stava di fronte al televisore ed aprì la porta che dava alla sua stanza privata. Il letto in fondo, sinistra subito l'armadio mentre a destra la porta a finestra che dava su un piccolo terrazzo. Con un balzo saltò sul letto e si stese di schiena. Sorrise "Una domenica tranquilla..." In piena solitudine. Se ne era andata di casa già due anni prima e aveva traslocato tre volte per i problemi di soldi, ma tempo fa aveva finalmente trovato il lavoro perfetto. Anche se i suoi genitori volevamo farle continui prestiti, lei voleva vivere come ogni ragazza normale contando semplicemente su se stessa.
Dalla tasca dei jeans tirò fuori il telefono e fece partire Baby Baby dei Winner. La sua canzone preferita. Vagò per Facebook e lesse una notizia sui BigBang " Allora avevo ragione che GD si mettesse di nuovo assieme a Subin!" Rise non credendo ai suoi occhi che quel tipo fosse così stupido. Continuava a mettersi assieme a quella troia... Poi pensò a quella ragazza, di due anni più giovane di lei, ormai diventata inseparabile dal gruppo BigBang dopo che fu la vincitrice del concorso. "Vorrei conoscere anche io i miei idol..." Passò su Instagram a guardare le loro pagine. "Manca poco e riuscirò ad andare in vacanza!" Con il nuovo lavoro sarebbe riuscita a guadagnare in fretta abbastanza soldi, secondo i suoi calcoli trascorrerebbe bene un mese in Corea con quei risparmi di una vita. Aveva racimolato a lungo ed ora con questo lavoro sarebbe riuscita ad accumulare il restante, ed in men che non si dica si troverà in Corea.
Si alzò e raggiunse l'armadio cambiandosi, indossò una maglietta larga e dei Training neri, lo specchio riflettè il suo corpo. La sua altezza di 1.65 era rimasta uguale, sperava veramente di crescere ancora un po' in altezza ma non fu così. Le forme del suo corpo erano sinuosi come onde ed omogenee, seni non troppo grandi e capelli mossi sul arancio rosso naturale. Essi raggiungevano il bacino con varie ciocche ribelli.
Se li legò e raggiunse il salotto buttandosi sul divano tranquilla, accese la TV e guardò il telegiornale. "Prossimo concerto dei Bigbang si troverà di nuovo a Zurigo, il venerdì fra due settimane" cambiò canale "Sarebbe bello andarci..." Lascio partire un film d'azione ed andò a prendersi una birra. Qualcuno bussò di colpo alla porta "Arrivo!" Camminò con la bottiglia di vetro in mano e guardò dal spioncino "Federica!" Aprì subito la porta vedendo l'amica in lacrime.
La condusse in casa sua mentre lei pianse fra le sue braccia "Cosa succede cucciola?" La accarezzo dolcemente alla schiena "Kai..." La guardò nei occhi con le lacrime che scendevano. La fece sedere sul divano, prese dei fazzoletti e quando si calmò cominciò a domandarle cosa fosse successo tra i due "Sono tornata poco fa a casa, prima del solito..." Chiuse gli occhi tremando "Va avanti..." La carezzò dolcemente alla schiena lasciandole il tempo per parlare "L'ho trovato in camera da letto con un'altra!" Scoppiò di nuovo in lacrime per poi accasciarsi sulle sue gambe "Quel pezzo di merda!" "Ma cosa ho fatto di sbagliato per meritarmi questo?!" Si rannicchiò vicino a lei piangendo ancora più forte "Tu non hai sbagliato niente! È lui che è un testa di cazzo!"
Federica scosse semplicemente la testa per poi alzarsi appoggiandosi alla sua spalla asciugandosi le lacrime " Cosa faccio adesso..." "Lai mandato via da casa tua?" Lei annuì "Se n'è andato con quella biondina...!" La abbracciò forte lasciandole sfogare tutto il suo dolore.

"Hei..." Le sussurrò accarezzandole la guancia. "Hmm...?" Fede si rannicchiò ancora più vicino a lei "Sei pesante, se vuoi dormire sai dove si trova la mia camera" la accarezzò dolcemente alla spalla. Non ci mise molto e l'amica come uno zombie camminò verso la sua stanza. Appoggiò la mano al muro prima di entrare "Arrivi anche tu...?" Traballò un attimo. "Domani dovrai lavorare anche tu" rise poggiando la mano al occhio assonnata. "Arrivo..." Guardò verso la TV ancora accesa "Grazie..." Sussurrò, così volse lo sguardo su di lei "Di niente tesoro, le amiche sono qui per questo. Ora va a dormire ti raggiungo subito" "Ok" strisciò via lenta.
Sciolse i suoi capelli facendoli cadere leggeri dietro la sua schiena spegnendo poi il televisore. Si alzò e guardò fuori da una delle sue finestre. La piccola città era illuminata da tutte le luci, sotto alla strada poche macchine passavano è un gruppo di ubriachi canticchiava una canzone, da quello che capiva il testo parlava sulle donne. "Sono felice della mia vita, anche se ci sono dei giorni si è no" si stiracchiò con un gran sorriso per poi sbadigliare stanca. "Le dieci e mezza, sarà meglio andare a dormire" si girò ma prima prese la piccola foto incorniciata in mano posta sull'isola della cucina, la guardò intensamente per poi baciarla dolcemente con tanto affetto "Notte" accarezzò la foto e si coricò a letto.

Ecco cui come detto nel libro precedente la nuova storia😏😄✨
Yla arriva 😂💕
Vediamo come continuerà per Azzurra😏.
Spero che vi piaccia questa continuazione🙈💕✨. Baci dalla vostra Gigi-zc28😏😘❤️

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