Harry e Liam erano appena arrivati al bar dove Taylor e tutta la compagnia già li aspettava. Harry aprì la porta per entrambi e in fondo alla sala c'erano tutti seduti allo stesso tavolo. Liam, dietro al riccio si fermò ad osservare ognuno dei presenti; sinceramente non gli era mancato nessuno tranne Harry.
“Ciao ragazzi.” Salutò il riccio, facendo spuntare solo una fossetta; segno che non era un vero sorriso. Gli altri, non appena si accorsero della loro presenza si alzarono ed andarono ad abbracciare il loro “amico”, che da molto tempo non vedevano.
“Io vado a ordinare qualcosa da bere.” Si limitò invece Liam. Senza dar conto ai ragazzi che lo guardarono male per non averli salutati, si diresse verso il bancone del bar. Si spazientì non poco, quando vide che non c’era nessuno a cui ordinare.
“C’è qualcuno?” chiese appunto, pochi secondi dopo, da dietro una porta posta vicino alla macchina del caffè spuntò un ragazzo dai capelli corvini.
“Si, scusa. Stavo mettendo a posto le bibite. Desideri?” chiese il ragazzo, dai leggeri lineamenti orientali e la carnagione un po’ scura.
“Non ti preoccupare, vorrei un cappuccino e un cornetto al cioccolato.” Ordinò Liam, come in trance. Quel ragazzo senza nome, era davvero molto carino. Piccolo di statura, carnagione scura, capelli rasati ai lati e legati in un codino e due occhioni ambrati.
“Arrivano subito.” Gli sorrise gentile il corvino.
“Payne, hai finito di provarci?!” si sentì chiamare dal fondo della sala, da quel coglione del riccio. Dopo quella domanda vide gli altri ragazzi scoppiare a ridere e il ragazzo con cui si “supponeva” ci provasse arrossì di botto.
“Ma sta zitto, Styles!” ribattè Liam, alzando un dito medio in sua direzione.
“Dio, che coglione che è Styles.” Mormorò Zayn, mentre metteva sul bancone la tazzina con dentro un cremoso cappuccino.
“Sai che è il mio migliore amico, vero?” chiese Liam, per nulla innervosito da quella frase detta dal ragazzo. Ma Zayn interpretò male.
“Quindi devi essere coglione anche te, come il tuo amico.” Sbottò il corvino, lasciando a bocca aperta il castano.
“Piccolo, stai buono.” Disse Liam, con uno sguardo che di gentile non aveva nulla. Okay dare del coglione al suo amico, non sapendo cosa avesse combinato in quei mesi di assenza, ma dare del coglione a lui, senza nemmeno conoscerlo, quello lo faceva incazzare.
“Non chiamarmi piccolo.” Ringhiò Zayn, buttando su un tovagliolo il cornetto che Liam aveva ordinato precedentemente.
“Ti chiamo come mi pare.” Ribattè Liam. Non aveva mai visto quel moretto in giro per Doncaster, ma qualcosa gli diceva che non era nuovo della città. Zayn dopo quell’affermazione si limitò a sbuffare e mormorare un leggero “coglione” con l’intento di non farsi sentire dal ragazzo.
“Guarda che ti ho sentito.” Disse Liam, avvicinandosi sempre di più a Zayn. Il ragazzo cercò di allontanarsi anche se c’era il bancone fra loro. Liam si guardò a destra, poi a sinistra constatando che non ci fosse nessuno a guardarli; scavalcò il bancone trovandosi di fronte a Zayn.
“Che cazzo stai facendo?!” chiese alterato il ragazzo corvino. Liam sorrise furbo e si avvicinò talmente tanto da poter sentire il suo fiato sul collo.
“Volevo sentire di cosa sapesse veramente la tua pelle. E devo constatare che avevo ragione.” Sussurrò il castano dritto sul collo di Zayn.
“H-ho il ragazzo.” Balbettò Zayn, ma non allontanandosi di un centimetro.
“L’avevo immaginato, ma la tua pelle sa veramente di buono.” Mormorò ancora Liam.
“Di cosa sa?” chiese come caduto in trance, Zayn.
“Di cioccolato.” Sussurrò il castano prima di allontanarsi velocemente da lui, prendere la sua tazzina e il cornetto e andare a sedersi vicino al suo amico riccio.
“Ma cosa cazzo è appena successo?” domandò a se stesso Zayn, scosse la testa come a togliersi brutti pensieri su quel ragazzo dalla carnagione dorata, gli occhi di cioccolato, capelli quasi del tutto rasati tranne per il ciuffo innalzato e le spalle larghe. Un bel bocconcino, doveva ammetterlo, ma lui amava James. James, il suo ragazzo. Ragazzo che non vedeva da tre mesi. Prese il telefono e scrisse un messaggio al suo migliore amico.
You: Sei libero?
Lou: Per te, sempre
You: Scemo! Passi al Rouge?
Lou: Sono già per strada
Dopo l’ultimo messaggio di Louis, si mise a servire i clienti appena entrati nel locale in cui lavorava come cameriere per conto di suo zio. Il gruppo in fondo alla sala faceva un chiasso terribile che Zayn era stato tentato più di una volta ad andare e zittirli, ma quegli occhi di cioccolata lo mettevano troppo in soggezione. Dopo una quindicina di minuti il campanello posto sopra la porta d’ingresso trillò, avvisando l’arrivo di Louis. Zayn sentì solo il rumore, pensando che fosse un nuovo cliente non si distrasse dal preparare un caffè, perciò si spaventò quando due piccole mani si posarono sui suoi fianchi solleticandolo leggermente.
“Bo!” sussurrò Louis al suo orecchio. Zayn trasalì, facendo quasi cadere la tazzina piena di liquido scuro a terra.
“Ma sei scemo?!” urlò Zayn dritto in faccia al suo amico che ridacchiò divertito. Zayn doveva ammetterlo, Louis era veramente forte. Dopo tutto quello che gli aveva raccontato su Harry e vari baci e toccatine non faceva una piega, almeno non di fronte a lui e a Niall; aveva sempre il sorriso sulle labbra e sembrava anche abbastanza sincero.
“No, sono Louis. Allora, Zee, cosa ti ha messo in crisi?” domandò Louis sedendosi proprio sul bancone, col sedere a sporgere leggermente. Stava pensando veramente di mettersi un po’ a dieta; niente più merendine varie che Niall gli procurava giornalmente, manco fosse un venditore ambulante di schifezze.
“Non mi ha messo in crisi nessuno. Avevo solo voglia di vederti.” Rispose Zayn, intento nel pulire la polvere di caffè che si era sparsa sul piano di lavoro. Louis inarcò un sopracciglio, non credendoci minimamente.
“Si certo, come no. Sputa il rospo, beduino.” Lo derise il più piccolo. Zayn lo guardò male, odiava quel soprannome. Solo perché avevo origini pakistane, non significava che andava in giro imbacuccato in un asciugamano a montare cammelli.
“Va bene, ma non chiamarmi così.” Si arrese il corvino, facendo spuntare un sorriso curioso sulle labbra sottili di Louis.
“Payne, mi ha fatto andare in crisi. O almeno credo che quello sia il suo cognome.” Disse Zayn, girandosi verso Louis. Louis inarcò le sopracciglia; Liam Payne, il migliore amico di Harry Styles, era finito in riformatorio. Quindi era impossibile che fosse lì, a meno che non fosse tornato a Doncaster.
“Liam Payne? Alto, castano e rasato, tatuaggi sulle mani, occhi scuri e spalle larghe?” chiese Louis.
“Sì, perché? Lo conosci?” domandò Zayn, guardando il suo amico che si mosse a disagio dove era seduto.
“Sì, è il migliore amico di Harry.” Rispose con un sospiro Louis.
“Piccolo LouLou, mi hai nominato?” chiese una voce roca alle spalle del castano. No, perché a me? Si chiese Louis mentalmente.
Ecco a voi anche il capitolo 9! Ho voluto deliziarvi con un po' di Ziam ahaha.
Al prossimo capitolo, che non so ancora quando pubblicherò :)
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Alive [Larry Stylinson]
FanfictionOgni anno, Doncaster viene allestita di bancarelle e giostre per divertire grandi e piccini. Come ogni volta, Louis, Niall e Zayn ci vanno insieme per divertirsi un po'. Ma se da quel giorno per tutti e tre le cose cominciassero a cambiare? A Larry...