15 LA CERIMONIA TANTO ATTESA

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Scusate, ma ho deciso di anticipare un po' la velocità di svolgimento dei fatti. Spero non mi ucciderete...

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Le nuvole avevano iniziato a dissolversi, prendendo forma di bianchi batuffoli innocui.
La pioggia aveva lentamente smesso di 'irrigare' la foresta. Una fresca brezza serale cominciava a scuotere le fronde ancora zuppe d' aqua piovana; mentre, la luna piena iniziava a splendere oltre le nuvole.

Per tutta la giornata, io non avevo fatto altro che riposare nella tana degli apprendisti, accomodata sul mio giaciglio di muschio secco.

Un richiamo mi riportò alla realtà; ero sotto ad una grande roccia, e StellaD'Abisso, accomodata sopra di essa, osservava il Clan dall'alto, pronunciando le seguenti parole: 《gatti del Clan del Buio!》tuonò. 《Stasera ci saranno due nomine 》 proseguì.

Mi lisciai il manto con la lingua, pulendolo dal muschio, speranzosa.

《Vi chiedo cortesemente di prestare attenzione》. Arrivarono altri gatti bagnati da ogni direzione, poi giunsero anche le regine, con i loro cuccioli, che allegri zampettavano qua e là nelle pozzanghere.

《Vorremo dare il benvenuto come apprendisti a Felina e Nero》
Riconobbi istantaneamente l'altro gattino, era quello nero che era stato messo in guardia dal padre la prima volta che io ero entrata a far parte del clan del del Buio.

Astio passò per gli occhi del gattino color pece, odio profondo non suo mi volse... sembrava così disposto a giocare con me la prima volta che mi aveva vista, ed ora la sua giocosità e la sua allegria per le nuove conoscenze era sparita.
Lui voltò lo sguardo verso la grande roccia, assente. Viva l'allegria... pensai.

Felina si mise sotto la grande roccia proprio quando lo fece Nero. Percepiva l'odio di lui, appiccicato al manto, anche se in quel momento non la stava guardando.

StellaD'Abisso riprese a miagolare:《Felina, fino a quando non diverrai guerriera, sarai conosciuta come ZampadiFronda. La tua méntore sarà SpazioProfondo; è una buona guerriera, potrà insegnarti le migliori tecniche di combattimento》.
SpazioProfondo mi si avvicinò, e io chinai il capo, rispettosa. Ci toccammo il naso all'unisono, io fremente di eccitazione, e lei con scarso interesse, come se sapesse già quale sorte le sarebbe toccata.

Avevo lo sguardo fisso sugli occhi vitrei della mia méntore, ella quindi voltò lentamente la testa, e camminò fino ad affiancarsi alla roccia stellata, inseguita dal mio sguardo indagatore.《Nero, fino a quando non diverrai guerriero, sarai conosciuto come ZampaNera. La tua méntore sarà diFelce; è guerriera da poco, ma sono certa che riuscirà a trasmetterti la dote ottimistica in cui scarseggi》.

Il Clan radunato si irrigidì.
Nessuno si sarebbe aspettato che StellaD'Abisso giudicasse così un apprendista fresco di nomina, solo per l'espressione del suo volto.
Ma, passato il momento di tensione, i volti e i muscoli dei gatti, si rilassarono, tornando alla consueta normalità.

* * *


Cercai di tornare alla tana, ma una voce dietro di me, mi fece fermare con la zampa destra levata a mezz'aria.

《Iniziamo ora, l' addestramento》pronunciò una voce a me sconosciuta.
Dopo essermi voltata, mi bastò una sola occhiata per capire che che la gatta che avevo davanti era SpazioProfondo. Prima di allora, difatti, non l'avevo mai sentita miagolare; miagolava lentamente, moderando la tonalità di tono a seconda delle parole e delle circostanze.

Io, un po' spiazzata dall'informazione, la seguii verso l'esterno del campo, passando sotto un tunnel di ginestre da cui cadevano goccioni d'acqua grandi come occhi, e un terreno fangoso mi imbrattava le zampe di fanghiglia molle.

SpazioProfondo aumentò la sua velocità, tanto che io dovetti correre per tenerle il passo. L'erba, man mano che ci addentravamo nella foresta, aveva sostituito il terreno fangoso, permettendomi di sciacquarmi non solo le zampe, ma tutto il corpo.

Ero già fradicia, zuppa. Maledissi per questo quell' erbetta verdognola, alle cui estremità di trovavano le sgradevoli goccioline d'acqua.

SpazioProfondo avanzava nella foresta, facendo scintillare il proprio manto bagnato nel momento in cui si ritrovava sotto un bagno di luce lunare, per poi tornare, all'ombra, un'essere nero e misterioso.

*

Sì, lo ammetto... avevo paura. Non solo il manto nero di SpazioProfondo mi incuteva timore, ma anche una strana sensazione di disagio e insicurezza, che aveva iniziato a farsi strada dentro di me dopo la nomina di apprendista.

SpazioProfondo camminava, camminava senza mai fermarsi. Ogni tanto lanciava occhiate spaventate dietro di se', per controllare se la stavo ancora seguendo.

Tremavo. Non solo per la paura, ma anche per l' arietta fresca a contatto con la mia pancia e le zampe bagnate. Non osai lamentarmi. Qualcosa di mostruoso mi stava osservando da dietro le felci, qualcosa che sarebbe potuto spuntare da un momento all'altro....

*

SpazioProfondo si fermò, e, osservando la natura circostante, fissò lo sguardo su un punto peciso. Pensai che avesse visto qualcosa, ed era così, poiché pronunciò con tono solenne:

《Ve l'ho portata, lei è qui...》

Prima che potessi anche solo voltarmi per guardare chi la gatta avesse chiamato, mi misi a correre velocissima, veloce come il vento che fischiava nelle mie orecchie.
Non stavo pensando a nulla di più complesso che non fosse corere, correre verso il campo, probabilmente la mia unica salvezza.
Un miagolio terrorizzato mi giunse alle orecchie, ma venne strozzato a metà, come estinso immediatamente. A seguirlo ci fu solamente un ringhio sommesso, quasi canino, quasi innaturale...

SPAZIO AUTRICE * * * * * * * * * * * * * * *

Ciao a tutte/i !

Spero vi sia piaciuto almeno un po' questo capitolo. mi era venuta una voglia matta di scrivere qualcosa di "spaventoso" spero vi sia piaciuto almeno un po' questo capitolo!

Attendo vostre considerazioni/commenti/critiche/complimenti/infuriate... (non importa cosa siano).

Grazie a tutti coloro che hanno letto.

Alice777777


La nascita di un nuovo Clan/È GIUGNO *_*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora