Capitolo 4

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"Evviva!" Urlò dalla gioia sentendo la comunicazione del pilota per l'imminente atterraggio. Il cuore le batteva a mille dall'emozione, finalmente dopo tanto tempo il suo sogno era diventato realtà. Mise la mano al petto ammirando Seoul dall'alto < È così minuscola da qui...> pensò vedendo la città illuminata dalle luci nella notte. Si sentì stranamente osservata ma prima di voltarsi controllò l'orologio < 20:30 in orario> voltò lo sguardo e notò come l'uomo al suo fianco stesse fissando il suo petto. "Le pare il modo?!" Il coreano batte le palpebre più volte "Mi scusi" sorrise maliziosamente voltando poi lo sguardo sul culo di una delle Hostess che gli passò di fianco. "Uomini..." Sussurrò indossando la giacca per coprirsi. Si allacciò la cintura come fu richiesto e ci fu uno scossone. Dei brividi le percossero il corpo sentendo come l'aereo rimbalzasse da terra e frenare poi pezzo per pezzo. Prese un profondo respiro e osservò l'aereoporto di Seoul, molto moderno e grande quanto quello di Milano Malpensa. Aveva superato la dogana in treno che viaggiava fino lì all'aeroporto, si era persa all'inizio al interno del edificio ma poi riuscì giusto in tempo a prendere l'aereo. Si slacciò la sicura e uscì seguendo la fila di persone prendendo la sua borsa. Raggiunse il reparto ritiro bagagli ed osservò il rullo del suo aereo. <Spero che nessuno prenda i miei bagagli...> incrocio le braccia osservando una valigia dopo valigia, qualcosa le sfiorò i capelli. Si volse e vide l'uomo di prima."Mi scusi vorrei passare" senza rispondere gli fece spazio e insieme osservarono le valige scorrere davanti a loro. Dal buco nel muro vide uscire la sua grande valigia blu, attese un attimo e poi la ritirò. "Dove è finita quella piccola?" Si sporse a guardare e notò qualcuno prendere la sua piccola di color blu scuro "Hei! È mia quella!" Urlò verso il fondo ma la signora non la senti. Prese la valigia e la seguì in fretta. Toccò la spalla della signora fermandola. "Scusi, ma quella è la mia valigia" la indicò, dopo la sua scarsa pronuncia inglese. Notò che fosse molto giovane, sicuramente più o meno della sua stessa età e portava dei buffi occhiali da sole. "Azzurra?!" <Cosa?> "Come fai a sapere come mi chiamo?!" La ragazza cominciò a ridere togliendosi la copertura dai occhi "Mi riconosci adesso?" Non credeva ai suoi occhi "Kyung mi!" Abbracciò la sua migliore amica d'infanzia, anni che non la vedeva, era destino rincontrarsi in questo modo! "Mamma mia quanto tempo! Sei bellissima!" Aprì le braccia guardando da capo a piede la sua amica. "ANCHE TU!" La abbracciò forte indietro ridendo "Allora ho confuso la mia valigia con la tua" gliela consegnò "Andiamo a cercare la mia insieme? Voglio sapere anche tutto quello che hai fatto fino adesso e per quale motivo tu ti trovi qui in Corea!"

Poco dopo si ritrovarono in un piccolo caffè dell'aeroporto. "Allora raccontami un po' di te" Cominciò lei dopo aver bevuto un sorso dalla tazza di caffè. "Beh come sai dopo le elementari ho traslocato nella svizzera francese con i miei genitori..."
Ricordava bene come lei arrivò a scuola con le lacrime ai occhi, saltò fra le sue braccia spiegando che i suoi genitori avessero trovato un miglior lavoro nella parte francese. Sarebbero partiti in poco tempo. La tranquillizzò quel giorno e si goderono il tempo rimanente insieme finché non partì e persero le notizie di se. Ed ora era lì davanti a lei a sorseggiare non un caffè, ma come solito faceva, una calda cioccolata con una spessa schiuma. I suoi occhi a mandorla, blu come li mare, erano meravigliosi come quando era bambina. "Dopodiché ho fatto le medie e poi mi sono data alla moda" rimase sorpresa "Moda?" Annuì con la testa girando il cucchiaio nella cioccolata. "Esatto, non sono famosa ma poso per qualche rivista qui in Corea, sono appena tornata da una vacanza" appoggiò i gomiti sul tavolo guardandola nei occhi. "Tu invece?" "Hahaha! Ma è fantastico! Una modella, dopo devi farmi vedere le foto!" Finì il sorso del suo caffè "Allora, dopo che tu te ne sei andata ho trascorso le medie. Poi ho studiato storia al liceo, fu dura ma ce la feci, alla fine sono diventata guida turistica come volevo" "Che bello avrai fatto molte visite" scosse la testa "No purtroppo no, volevo venire qui in Corea e ho cominciato a risparmiare, studiai ancora segretaria in un corso accelerato, ed ora lavoro per un capo di un'azienda giornalistica guadagnando di più di prima" "Questa passione per il Corea che ti ho trasmesso è rimasta impressa a vita" concluse Kyung mi sorridendole soddisfatta. "Mi ha stregato questo paese!" Risero entrambe "Dove andrai adesso?" Pagarono e si alzarono. "Andrò nel hotel che ho prenotato per un mese, purtroppo è un po lontano dal centro" si avviarono verso l'uscita "Sai una cosa?" La guardò in attesa della risposta, Kyung si fermò di colpo prima di uscire dalla porta "Verrai a vivere da me per questo mese d'accordo?" Rimase a fissarla <sta scherzando vero? Anni che non ci vediamo e mi propone di andare a casa sua?> "Non sto scherzando! Vieni ci divertiremo e sarò io la tua guida turistica, mi potrai anche accompagnare durante il lavoro qualche volta, se ti va" sembrava veramente felice di questa sua idea, alla fine non poté che accettare. "Sicura che posso?" "Ho detto di sì!" La prese a braccetto, uscirono e chiamò un taxi sventolando con la mano.

Il suo appartamento si trovava in pieno centro, in un grande palazzo. Appena lo vide quando il taxi si fermò rimase senza fiato. "E qui che abiti?!" Uscì dall'auto andando a prendere le valigie "Si! Il mio appartamento è al venticinquesimo piano" "Lavori davvero bene allora" Kyung mi non rispose, entrò semplicemente nella porta che fu aperta dal addetto. "Grazie" disse lei passando. Si ritrovò in una sala d'entrata e in fondo c'era un banco con una persona "Questo stabile e in parte hotel e appartamenti" si girò a comunicarle "Sai la cosa più bella?" Scosse il capo per poi posare lo sguardo sul bel ragazzo coreano dietro il bancone. "All'ultimo piano vivono i BigBang" spalancò gli occhi "Cosa?!" La prese alle spalle scuotendola "I re del K-Pop vivono proprio qui?!" I suoi occhi azzurri luccicarono e i suoi denti furono scoperti dalle fine labbra con una risata acuta "Si! Magari ti capiterà di vederli, ora andiamo sù" presero un ascensore e salirono finché le porte non si aprirono, tranquilla la sua amica camminava in mezzo al corridoio. Il terreno di marmo e delle eleganti lampade pendevano di poco dal soffitto, altre cinque porte si trovavano in quel corridoio, l'ultima in fondo era quella della abitazione di Kyung. Infilò la chiave e con un lieve rumore si aprì schiacciando la maniglia "Ben arrivata a casa mia Azzurra" portò dentro le valige. Nessuno corridoio, la porta mostrava subito il salotto e la cucina a openspace, una finestra si estendeva su tutto il lato mostrando Seoul, un divano grande e un televisore enorme. La cucina bianca e il tavolo al centro di marmo grigio "Ti piace?" Chiese l'amica voltando a sinistra verso la TV "Tantissimo! Hai una casa da sogno!" Cominciò a ridere "Vieni seguimi" vicino al televisore si apriva nel muro a sinistra un corridoio che portava a tre stanze chiuse dalle porte bianche come neve. "La camera dei ospiti e la prima qui a destra, quella in fondo è la mia mentre quella a sinistra è per il bagno. Entrò nella sua camera trovando una grande finestra con al lato destro un letto matrimoniale bianco e a sinistra di fronte un grande armadio a due ante scorrevoli con lo specchio, anche esso dello stesso colore. Posò le valigie e si buttò nel letto sentendosi sprofondare improvvisamente. "Me è uno ad acqua!" Le pareva di stendersi sopra un budino "Si è fantastico vero?!" Kyung si buttò sopra al suo fianco ridendo a crepapelle. "È anche divertente durante un altra cosa" la guardò nei occhi maliziosa "Pervertita!" La spinse via prendendola in giro. "Mi sei mancata in tutti questi anni..." Ammise lei alla fine. "Anche tu Kyung mi" si abbracciarono.
"Ora voglio vedere la tua di camera!" Le urlò contro alzandosi di scatto per poi uscire a corsa verso la camera della compagna. "Wow ! Ma è bellissima!" Era allestita uguale come la sua ma solo molto più grande e il suo letto stava sopra una pedana mentre la finestra mostrava verso la via da dove erano venuti, solo da molto più in alto. Si affacciò "Le persone sono così piccole!" La affianco ammirando la vista "Già, sembri una bambina lo sai?" Divertita rise come una sciocca "Si vede che sei di campagna" rimase a fissarla per poi toccarle i capelli. "Hai mantenuto la tua promessa vedo..." Annuì sentendo il suo cuore rallentare "Già..." Si toccò i capelli rossi guardandoli malinconica. "Vabbè che ne dici di comandare una bella pizza e guardarci insieme un film?" "Idea fantastica!" Uscirono dalla sua stanza. "Ha una domanda" la affiancò mentre si avviarono verso la cucina "Come va con il Coreano?" Deglutì "Più o meno lo so... Ma mi ricordo tutto quello che tu mi insegnasti" la spinse dolcemente con la spalla "Hahaha! Bene allora faremo pratica stasera che ne dici? Domani andremo in disco quindi se vuoi ambientarti..." Prese il telefono schiacciando i tasti velocemente per poi comunicare con la persona sull'altro lato della cornetta.

Heila, eccomi con il nuovo capitolo spero che vi sia piaciuto. Finalmente Azzurra è arrivata in Corea! Saluti e baci u.u❤️😂

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