UNO

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"A presto dolcezza"
"Ciao"
Un cliente se n'è appena andato via e la strada é vuota, vuol dire che ho il tempo di rivestirmi con calma. Opto per un bikini con un perizoma nero e un reggiseno rosso fuoco che lascia scoperto un bel po' di seno. Ecco, sono pronta, ma per strada non c'è nessuno, quindi mi siedo sullo sgabello e mi metto a giocare col telefono. Dopo cinque minuti vedo un uomo, passa camminando velocemente ma guardando tutte le vetrine, supera la mia, poi torna indietro e lo riconosco: il proprietario del locale, merda mia ha vista seduta. Mi alzo di scatto e mi sposto dalla porta, entra con furia nella stanza, urlando "Andrea che stai facendo?! Stai seduta eh?! Batti la fiacca, beh, puttana, ora ti faccio vedere io come si fa" mi spinge sul letto mettendomi una mano tra i seni, chiude le tende e inizia a spogliarsi assicurandosi che io rimanga sdraiata dove sono.
É un uomo alto, muscoloso, ma con la pancetta di chi ha superato i quaranta da un pezzo, con lui non ci sono preliminari, solo sesso e botte. Si é spogliato del tutto e mi guarda con aria famelica, per lui ogni scusa é buona per farlo. "Togliti il reggiseno" ubbidisco senza fare storie e me lo slaccio velocemente, si eccita alla vista del mio seno e si lancia contro di me. Mi mette una mano sul culo e strizza con forza, poi lecca e bacia i miei capezzoli. Provo a baciarlo, ma lui si alza, mi guarda male e inizia a picchiarmi dicendo che sono solo una troia e non devo permettermi di prendere iniziativa con lui. Mi fa male ovunque, ma non é contento, mi sfila il perizoma ed entra in me, fa un male atroce, dovrei esserci abituata, ma lui ci mette troppa potenza, mi fa saltare ad ogni suo movimento e sembra non venire mai. Quando decide che é soddisfatto dalla parte davanti, si stacca e affonda la faccia nel mio seno mentre fa passare una mano sotto il mio culo. Dopodiché mi gira e mi riempie da dietro. Dopo poco più di tre ore si alza e se ne và "Brava troietta, ora continua a lavorare" esce dalla stanza mettendo sul tavolo dei soldi. "Strano che paghi" penso, vado a vedere e trovo cinque euro, ecco ora lo riconosco.
Mi rivesto e vado alla vetrina, sta volta in piedi, a continuare il mio lavoro. Sono piena di lividi e dolorante, mi gira la testa e mi odio. Dio quanto mi faccio schifo, tutti i giorni qui, a mettermi in mostra come se fossi un oggetto e a farmi chiunque, piegandomi sotto il volere di qualsiasi uomo. Ma non é male, no, non é per niente male vederli agitati come bambini appena mi spoglio, non é male quando mi supplicano di fare qualsiasi cosa. No, non credo che cambierò mai, rimarrò sempre qua, ad Amsterdam, a fare la prostituta. Passa un altro uomo, si ferma, mi guarda ed entra, spingendomi dentro delicatamente, ma con una mano sul mio lato B. Si ricomincia, stessa storia di sempre, ancora e ancora, finché non mi vorrà più nessuno,e a quel punto, non sarò nessuno. Che schifo di lavoro.

Ehiii! Questo é il primo capitolo, spero vi piaccia, cercherò di aggiornare al più presto, intanto ditemi nei commenti cosa ne pensate😉

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