64. E adesso..?

5.4K 282 21
                                    

Canzone per il capitolo

Goodnight goodnight - Maroon 5


Smisi di osservarmi per puntare la mia attenzione ad Adam, lui non era cambiato, i suoi occhi mi guardavano sempre nello stesso modo. Questo mi consolò, sapere che nonostante la scioccante scoperta lui non aveva cambiato, o almeno non del tutto, i suoi sentimenti verso di me, mi rincuorava, avevo avuto l'ennesima prova che Adam era davvero speciale, lo sapevo già, ma non fino a questo punto. Me lo aveva chiaramente ed esplicitamente detto: mi avrebbe aiutata, sarebbe stato con me, non mi avrebbe abbandonata, neanche stavolta, eravamo io e lui contro il mondo.

Avrei tanto voluto insistere, dirgli di lasciar stare, che ero un caso perso e che per l'ennesima volta si sarebbe dovuto allontanare, sempre per la sua incolumità. Ma sapevo già la sua risposta, il suo NO era ormai prevedibile, al contrario non lo avevo mai visto più determinato di così.

La mia stanchezza non si poteva più nascondere, ero esausta dai giorni in latitanza passati a camminare senza sosta e senza meta, e dietro l'invito di Adam entrambi ci accomodammo nella mansarda, e ci distendemmo sul materasso che avevamo a disposizione.

Ma quella notte, nonostante il bisogno di chiudere gli occhi e riposare, non fu fatta per dormire.

I nostri dialoghi continuarono, non eravamo abituati a stare lontano, un tempo sapevamo tutto delle giornate dell'altro, ci raccontavamo ogni cosa, o almeno quelle che si potevano raccontare, e la curiosità di entrambi ci portò a parlare. Per un attimo mettemmo da parte la paura e la confusione e ci abbandonammo ad argomenti più leggeri, fu come tornare indietro nel tempo, quando non c'erano problemi, quando tra noi tutto andava a gonfie vele.

Parlammo per ore intere, con spensieratezza, come se nulla fosse, parlammo degli ultimi mesi di scuola, degli esami, Adam per poco non veniva bocciato, ma si era comunque messo di impegno riuscendo a superarli, parlammo di quelli che invece non ce la fecero, e del fatto che il mio punteggio sarebbe stato il più alto della classe se solo avessi fatto meno assenze, a quanto pare una professoressa, quella di matematica ovviamente, mi aveva preso ad antipatia e si era impuntata nell'evitare che uscissi con il massimo. Parlammo della nostra estate, un'estate orribile, e a quanto pare non lo fu solo per me, entrambi come la scorsa non ci divertimmo molto,  parlammo dei litigi a casa Mitchell, tra Adam e i suoi genitori sulla scelta dell'università, come si prospettava i suoi non erano entusiasti della scelta del figlio di voler studiare storia dell'arte.

-Davvero storia dell'arte? E hai già cominciato o ..?- i corsi universitari in quel periodo dell'anno nella norma sarebbero dovuti già essere avviati.

-Si, mi piace davvero tanto, come sai è una cosa che mi appassiona, e no non ho fatto il test d'ingresso, quindi probabilmente mi iscriverò il prossimo anno.-

-Non ti sei presentato ai test? Ma così hai perso un anno.- Mi allarmai io, poteva benissimo farli, aveva sempre avuto un'ottima preparazione in arte.

-Non.. non me la sono sentita, non ci avrei comunque messo l'impegno dovuto, ho la testa un po altrove in questo momento, sai..-

Ah, noi povere menti confuse, sapevo benissimo il motivo, avevo davvero tutta questa influenza su Adam? Per me rischiò di farsi bocciare, e di perdere un anno di studi, un'influenza tale da bloccarlo totalmente.

In fondo lo capivo, lo capivo perfettamente era la stessa cosa che mi faceva provare lui, da quando Adam entrò nella mia vita io mi ci legai fino a dipendere da lui, Adam c'era, sorrideva e mi guardava e io stavo benissimo, Adam non c'era, non rideva, non mi calcolava, e io subivo le pene dell'inferno. 

Con un cuore d'acciaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora