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Waiting For You — II
20 Gennaio 2014.
Il tempo sembrava prendersi gioco di loro, ridendo alle loro spalle con un ghigno sul volto. Il freddo che tanto odiavano dava l'impressione di non voler andar via per far spazio al sole, ai suoi raggi e al suo calore.
Chan Yeol era comodamente seduto, se così si poteva concludere, sulla panchina in legno scuro con le spalle appoggiate allo schienale. Aveva le guance rosse e facevano concorrenza con la punta del suo naso. Sentiva freddo ovunque, ma agognava ancora di più poter passare del tempo prezioso con Baek Hyun. In quelle ultime settimane aveva pensato a lui per molto, forse troppo. Da quando lo aveva notato, si era chiesto se potesse fidarsi, se non fosse veramente un paziente di quell'ospedale come gli aveva fatto notare il suo migliore amico, Do Kyung Soo. In fondo, non lo conosceva neanche, ma sentiva di potersi fidare, anche se la realtà era ben altra.
Ma Chan Yeol era troppo accecato dai suoi sentimenti per potersene rendere conto. E, nonostante tutto, non gli interessava per davvero.
Per lui Baek Hyun poteva anche essere mentalmente instabile, ma i sentimenti che provavano l'uno verso l'altro erano veri. Lui lo sapeva, lo sentivae lo vedeva da come si guardavano, da come si sorridevano, da come il suo cuore battesse all'impazzata solo allo sfiorare della sua pelle.
«Perché stai sempre qua?», domandò Chan Yeol, mentre sorseggiava lentamente la sua tazza di caffè da cui usciva un filo di fumo. Le sue mani erano completamente arrossate a causa del freddo e quel bicchiere caldo lo aiutava non poco a non farle congelare. Le sentiva indolenzite e faticava anche a muoverle normalmente. «Sei abbastanza inquietante mentre osservi la gente», sottolineò con un ghigno sul viso che fece ridere l'altro.
Baek Hyun scosse la testa, sogghignando. In realtà lo sapeva benissimo cosa pensasse di lui la gente: le sentiva le voci sussurrate quando gli passavano davanti. Eppure, non ci badava più di tanto. Era semplicemente così e non ci poteva fare nulla.
«La stessa domanda potrei farla a te», ribatté Baek Hyun. Ridacchiò per poi bere il cappuccino che gli aveva portato il più piccolo. Quando glielo aveva teso, sul suo viso era spuntato un dolce sorriso mentre le sue guance si tingevano di un rosso vivo. Lo aveva ringraziato, mostrandogli tutta la sua felicità dove anche i suoi occhi sembravano brillare.
«Io sto qua per te», rispose l'altro, scostandosi i capelli dalla fronte e dagli occhi. Con la mano nascose il viso che era avvampato a quell'affermazione. Pensò di essere anche troppo audace. Da dove nasceva tutto quel suo coraggio?
«Non l'avevi capito?», aggiunse poi rilasciando una piccola nuvola di condensa dalle labbra.
Baek Hyun trattene a fatica l'ennesimo sciocco sorriso che emerse sul suo volt. Sentiva le farfalle nello stomaco e il cuore battere a mille come se volesse uscire dal suo petto. Sbuffò rumorosamente per mascherare il suo imbarazzo, mentre con lo sguardo osservava l'insegna dell'ospedale. I suoi occhi all'improvviso si riempirono di malinconia e tristezza, provò una forte sensazione di rimpianto mista a dubbi. E si rese conto di essere diverso da Chan Yeol, di non essere adatto a lui.
