Conversazione

1.1K 73 1
                                    

<<Ciao, Juss>> lo salutai ammiccando. Era così bello dietro a quell'insulso schermo...

<<Oh, Jess... cosa mi fai>>, disse con tono eccitato mordendosi il labbro inferiore. Arrossì dal suo modo di fare.

<<E così, vivi al Central Park, eh? Ed io che credevo che fossi dall'altra parte del mondo!>> esclamai con euforia cercando di non pensare al suo corpo straordinario.

<<Già, e tu di Manhattan. Facciamo entrambi parte della grande mela>>. Ah, il mondo è così piccolo!

<<Beh, a quanto pare abbiamo rotto il ghiaccio!>>, gli sorrisi. Lui ricambiò annuendo <<sai, mi è piaciuta molto la frase che hai scritto sotto l'immagine rebloggata>>.

<<Grazie. Ero in vena di ispirazione >>, scherzò <<ma ora, dimmi qualcosa di tuo, Jess>>. Mi morsi le labbra al nomignolo che preservava per me <<non farlo più>>, mi rimproverò. E ora che avevo fatto??

<<Cosa?>> lo guardai confuso.

<<Le labbra. Mi viene l'istinto di mordertele. E mi fai andare in estasi, è una tortura non poterti toccare>>, ammise con tono duro. Ero scioccata! Lo guardai con la bocca spalancata, e la rinchiusi immediatamente.

<<Okay, mi dispiace. Cosa vuoi sapere di me?>> tagliai corto. Non ero mai in imbarazzo davanti a qualcuno, specie davanti ai ragazzi! Ma lui, sembrava avere quel potere. Forse era per la sua sfacciataggine, oppure per il suo fisico scolpito.

<<Raccontami oggi cosa hai fatto. Mi sei mancata moltissimo>>. Okay, questo è molto, ma molto strano! Mi stava spaventando, così.

Deglutì velocemente <<volevo far sputare fuoco da una tredicenne tutto trucco e tacchi>>, e stavo pensando a te...

<<Sul serio? Perché? >> chiese divertito alzando un sopracciglio.

<<Sono una tipa vendicativa. E poi, mi aveva offesa>>.

<<Dicendoti...?>>

<<Dicendomi che ero una sbadata. E che stavo pensando al principe azzurro...>> Arrossì violentemente, e non feci a meno di mordermi il labbro, guardando altrove. Lo sentì gemere.

<<Allora, ti sono mancato anch'io >>, mormorò guardandomi in adulazione. Annuì alle sue parole, e continuai a morderlo guardandolo dritto negli occhi. L'imbarazzo scomparve.

Diretta, gli chiesi <<da quanto tempo sei in astinenza?>>

<<Da due giorni, e già mi manca penetrare qualcuna >>, ammise con nonchalance. <<Tu?>>

<<Da quest'estate >>, risposi ignorando il suo sguardo intenso.

<<Se vuoi, posso donarti il mio corpo per una notte, JessieLove>>. Lo guardai con disprezzo. Era questo il suo scopo? Abbindolarmi per una sola lussuosa nottata di movimento?

<<Ti ringrazio, ma non sono in vena. Perché dovrei donarti il mio corpo?>>

<<Perché ti piace il sesso. E ti piaccio io>>, disse accennando la mia presentazione.

<<Ascolta, dolcezza. Sto passando un brutto periodo e fare sesso, è l'ultimo dei miei problemi, credimi>> ero troppo dura forse, ma mi mandava in bestia il suo comportamento cosi sfacciato.

<<Ti chiedo scusa. Non credevo che stessi passando un periodo così buio. E non ho mai passato un'intera giornata a scusarmi...>>. Ammise con voce spezzata, mi si strinse il cuore a ad ascoltare le sue parole, e mi scioglievo ogni volta che incrociava il mio sguardo. Cosa sarebbe successo se ci saremmo visti nella realtà? 

<<Nessun problema, Juss>>, gli sorrisi comprensiva.

<<Adoro il nomignolo che mi hai dato!>> era così gioioso. I suoi occhi brillavano, e il suo sorriso era così smagliante da farmi venire un capogiro! 

<<Ed io adoro quello che usi per me>> mi fa eccitare... Ma non avrei dovuto dirglielo. Mi avrebbe attaccata affermando che ero una poco di buono, o un'assetata di sesso.

<<Okay, Jess. Credo che sia ora di andare, ci sentiremo domani va bene?>> chissà cosa avrà da fare di così importante...

<<Certo, nessun problema. Buonanotte!>> lo salutai staccando la chiamata.

Decisi di buttarmi sul letto, ascoltando le note di 'I Wish', cantata da Cher Lloyd. E' un'artista così brava... ed io sono così confusa! Perché mi tremano le mani quando lo vedo? Perché mi imbarazza così tanto? Ha un potere su di me incredibile, quel ragazzo. Non so neanche se mi piace... eppure studio psicologia, dovrei saperle queste cose. Invece, buio totale. Mi addormentai con le cuffie nelle orecchie e, tanto caos.

La mattina dopo, mi svegliai con un fortissimo mal di testa. Peggio di una sbronza! Era sabato, quindi l'università era chiusa. O meglio, il mio corso era chiuso. Non avendo granché da fare, feci ricerche scientifiche sull'innamoramento di un individuo. Scoprì che i miei sintomi, tutti, erano collegati con una malattia. Ero attratta da Justin, e leggendo altro, ho scoperto anche che a volte il trattamento freddo di un individuo spesso, lo fa per paura. Justin ha paura di me? Nah, impossibile. Semmai ha paura... di innamorarsi! Ma certo! Ecco perché tutti quei misteri su misteri! Lui è stato ferito, da quel che ho capito, in passato e quella cicatrice, nonostante sia sigillata da un bel pezzo, ogni volta che si tratta di amore o di qualsiasi altro sentimento con cui ha poco contatto, si tira indietro trattando chiunque una schifezza! 

<<Eureka!>> esclamai entusiasta. Mia zia salì velocemente le scale, aprendo di sorpresa la porta.

<<Jessica! Preparati, presto! Hanno chiamato dall'ospedale!>> urlò spaventata. Il mio sorriso scomparve e capii subito che era successo qualcosa di grave. Molto grave.

Mi preparai alla svelta, indossando la prima cosa che mi capitava tra le mani. Non feci caso nemmeno al trucco o ai capelli. Mio padre era decisamente molto più importante di questo! Presi solo il mio cellulare, e salì a bordo del pickup di zia, e partimmo a tutto gas. Mentre eravamo in viaggio, mi spiegò che ci sono state conseguenze dell'operazione abbastanza gravi durante la notte, e che era in fin di vita. No. Non potevo accettarlo. Mio padre non poteva morire così!


Tumblr |Justin Bieber|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora