È un autunno innocente.
Le foglie sono cadute da quegli alberi ormai spogli e privi di vita.
Quando sono cadute non sapevano dove andare.
Ed io mi sento proprio così.
Non so dove andare. E non so cosa farò.
Frequenterò il mio primo anno all'università.
E mentre sono in autostrada verso l'edificio, l'ansia mi divora.
Spero di trovarmi bene.
Spero di trovarmi delle compagnie.
I miei pensieri vengono interrotti dal mio telefono che squilla. Sapendo già chi è, senza guardare il nome sul display, rispondo:"Pronto"
"Becky, tutto bene? Sei già arrivata?"
"No mamma, sono ancora in autostrada, tra circa mezz'ora sono li."
"Bene, mi raccomando, stai attenta!"
"Sì mamma è la centesima volta che me lo ripeti..." Dico sbuffando.
Ho sempre avuto un buon rapporto con mia madre, ma delle volte è...come dire..assillante."E va bene e va bene. Ci sentiamo dopo."
"A dopo" riattacco.
Sospiro e mi preparo all'inizio della mia nuova vita.
Parcheggio la macchina nel grande posteggio degli studenti e guardo l'insegna posta di fronte all'edificio: Stratford Music University.
Entrata nel corridoio mi dirigo in segreteria per confermare il mio arrivo.
La donna mi porge le chiavi della mia stanza e mi comunica che la condividerò con un'altra ragazza che è già arrivata.Corridoio 5, stanza 69.
Mi incammino con le mie due enormi valigie e la mia chitarra.
Cerco la stanza.
69.
Prendo le chiavi e la porta si apre svelando una ragazza con dei lunghi biondi capelli ricci intenta a riordinare i suoi vestiti nell'armadio.
Appena si accorge della mia presenza mi viene subito in contro entusiasta."Ehy ciao! Io sono Lizzie." Mi sorride mostrando una dentatura perfetta.
"Ciao, Rebecca." Ricambio il sorriso.
"Staremo molto tempo insieme qua dentro eh?!" Ride, mi è già simpatica.
Estroversa e solare. I suoi riccioli ribelli la rispecchiano molto."Già, hai già scelto il tuo letto?" Chiedo.
"No, aspettavo te!" È anche gentile.
Andremo molto d'accordo, me lo sento."Bene, quale preferisci?"
"Per me non fa differenza, ti va bene se io prendo quello?" Punta il dito verso uno dei letti.
"Certo."
Sì è fatto trdo pomeriggio quando io e Lizzie finiamo di mettere a posto la stanza, che ora è precisa ed ordinata.
Abbiamo sfruttato questo momento per conoscerci meglio: lei ha la mia stesa età ( è al primo anno anche lei), suona il pianoforte, come già avevo notato ama scherzare e divertirsi e non conosce nessuno in questa università, proprio come me. Siamo entrambe le prime conoscenti dell'altra."Io ho una fame! Che ne dici di andare a mangiare qualcosa nel locale in cui vanno tutti qua, verso le 9 iniziano anche anche suonare." Mi chiede la mia nova compagna di stanza.
Ci penso un po'. Non voglio fare tardi stanotte, domani iniziano le lezioni.
Alla fine decido di accettare, è pur sempre la prima sera all'universita , e voglio godermela fino in fondo insieme alla mia nuova amica."Ve benissimo."
Iniziamo a prepararci insieme.
Mi vesto abbastanza semplicemente: dei blu jeans, un top azzurro e le mie superstar.
Poi applico una sottile linea di eyeliner e sono pronta per uscire.Prendiamo la sua macchina ed arrivate a questo famoso locale noto subito l'insegna: MO' BAELL.
Lizzie mi accompagna dentro, e subito noto la alta frequentazione di questo locale. Sono solo le 8 e già metà dello spazio è occupato da ragazzi della mia età.
"Vieni, mangiamo qualcosa..." margherita mi prende per un polso, trascinando tra la gente.
"Come conosci questo posto?" Le chiedo mentre ci avviciniamo al bancone.
"Beh, conosco molto bene la zona, ci vengo sempre dato che mio cugino abita qui e...guarda eccolo la!"
Punta un barista abbastanza alto con una folta barba castana.
"Giò" gli fa un cenno con la mano e lui si avvicina.
"Ciao liz!!! Tutto bene?" Dice con aria entusiasta sorridendo a sua cugina.
"Benissimo, lei è la mia compagna di stanza...Rebecca" lui sii volta verso di me sorridendomi e dicendo un gentile" "Piacere Giovanni"
"Piacere" rispondo un po' imbarazzata.
"Posso offrirvi qualcosa?"
"Abbiamo un po' fame, ci consiglieresti qualcosa?" Chiede lizzie a suo cugino.
"No problem" Sì allontana e dopo un minuta torna con un piatto pieno di tramezzini e quant'altro.
"Grazie." Diciamo all'unisono io e la mia nuova amica.
"Ci vediamo dopo Giò" continua lei e lui le fa un cenno amichevole in risposta.
Ci sediamo ad un tavolo alto con degli sgabelli ed iniziamo a mangiare.
"Ora inizieranno a cantare!" Mi informa Lizzie mentre sento una voce al microfono:
"URBAN STRANGERS"
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Spazio Autrice.
Ciao a tutti.
Volevo scrivere una storia sui miei idoli: gli URBAN STRANGERS, anche se piu nello specifico di Genn ed ecco l'inizio.
Spero vi piaccia, e se è così vi invito a votarla e a farmelo sapere con un commento.
Ho molte idee quindi continuerò al più presto.
Detto questo, vi saluto e alla prossima.Urbanstrangersmine. Xx
STAI LEGGENDO
IceEyes||Genn Butch.
FanfictionUrban Strangers. "Perché lo fissi?" Mi chiede Lizzie. "Emh.." rispondo non riuscendo a togliere dalla mia menIceEyeste l'immagine degli occhi di quel ragazzo. "Non perdere tempo con lui, è strano." "Come si chiama?" "Gennaro. Genn Butch. " ●●●●●●●...