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La pioggia scendeva dal cielo ad un ritmo allarmante; le chiare, iridescenti gocce colpivano imperdonabilmente l'oscura strada di Londra, Inghilterra. Nessuno camminava lungo questa via, era troppo umido e freddo per fare una passeggiata a mezzanotte quella sera. Penetranti tuoni ruggivano in sottofondo, spaventando chiunque osasse uscire nella tempesta. L'unica persona abbastanza coraggiosa da correrci in mezzo era una donna. I suoi scuri capelli ramati si attaccarono al suo volto come la pioggia la bagnò mettendo in evidenza i suoi lineamenti. Un tempo era bellissima ed impeccabile, ma il martellamento costante di stress nella sua mente ha creò pieghe nella sua pelle e un cipiglio quasi permanente. Non indossava niente tranne che degli stretti jeans, un maglione, un impermeabile, ed un paio di stivali di gomma. Questo era tutto ciò che poteva permettersi.

Lo scoppiettare proveniente dal cielo aveva il suono di una frusta in una sorta di film d'avventura, i tuoni spaventarono la donna talmente tanto che lei fece quasi cadere la coperta che teneva accuratamente tra le sue braccia.
Dopo essersi ripresa dallo spavento, scosse la testa, non lasciando che la tempesta abbia la meglio su di lei. Continuò a correre attraverso la strade bagnate di Londra con le guancie che bruciavano a causa della fredda pioggia- anche se le sue guance erano bagnate già prima a causa del pianto che aveva consumato.
Per una donna della sua età, lei piangeva molto. Era un difetto che sperava non passase al piccolo bambino che teneva tra le braccia, a nasconderlo dal mondo era la sua sottile coperta, ma sapeva che il disagio emotivo che si stava causando in questo momento sarebbe sufficiente a trasmettergli questa caratteristica.
Anche se la luce dei lampioni illuminavano l'abbandonato passaggio, trovava difficile vedere dove stesse andando. La sua vista era offuscata da una forma diversa di liquido salato che non era il cielo a creare, ma che era prodotto dal suo stesso organismo. Le sue dita erano probabilmente l'unica parte del suo corpo ad essere ancora asciutta. Si aggrappavano al suo petto con solo una coperta in mezzo. Questa era una bugia in ogni caso. C'era molto piú che solo una coperta. Cosa c'era dentro essa, quello era ciò che davvero importava.

Si era in precedenza intrufolata nella stanza del suo bambino, lo prese in braccio, lo portò giù per le scale normalmente traballanti e fuori dall'edificio senza guardare per terra, i passi, o anche il bambino stesso. É stato piú o meno un segno per lei prendere questo bambino e abbandonarlo. Se la porta avesse fatto un suono quando lei si fosse avviata fuori, se lo sarebbe tenuto ma rimase in silenzio dato che la pioggia lubrificò le giunture abbastanza da metterle a tacere per una questione di minuti.
Era la notte perfetta per avere una fuga segreta. Decise che questo neonato era troppo per lei e per ogni altro giorno della sua vita.
Tra le braccia della tempesta, la pioggia battente e i forti spruzzi di pozzanghere che le automobili creavano, era la notte perfetta per scappare.

Presto la giovane ragazza fu di fronte alle porte di un orfanotrofio. L'orfanotrofio sembrava brillare a causa della pioggia mista alla luce dell'avorio che splendeva dai lampioni. Questi lampioni erano stati colpiti un paio di volte precedentemente, e per questo sono incollati verso l'alto, così che facciano luce sulla superficie dell'edificio, facendolo splendere e luccicare. Questo fece rassicurare la ragazza, rendendo questo posto fatto per sembrare perfetto. Il suo bambino sarà al sicuro qua, lei lo sapeva.

Ulteriormente lungo la strada, inseguendola il piú velocemente i suoi piedi gli permisero, un giovane ragazzo chiamò il suo nome urlando, la sua voce disperata e tremante, spaventato che lei avesse fatto il peggio per se stessa e per il neonato di due mesi. Quando finalmente intravide il suo corpo inzuppato, si affrettò nella sua direzione spingendo i suoi corti riccioli castani lontano dal suo viso, così che potesse vederla bene.

"Anne... cosa stai facendo?" lui chiese con un'ansioso e afflitto tono.

"Gli sto dando una casa migliore." lei rispose frettolosamente senza guardarlo neanche una volta ma tenendo gli occhi fissi sull'edificio.

Orphan [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora