Capitolo 14

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Oggi sono davvero felice. Il fatto è che il ragazzo misterioso e io siamo sempre più vicini, e io non vedo l'ora di scoprire chi è veramente.

In questo momento sono tra le braccia di Jase e ho appena vinto una gara in moto. Non ho perso il mio calibro evidentemente. All'inizio pensavo che lui non me la facesse guidare e sono rimasta stupita quando mi ha detto che potevo farlo.

Ho guidato al meglio e ho corso tantissimo. Il fatto è che Jase mi stava appiccicato alla schiena e per me quello era il paradiso. E' ovvio che anche ora lo sono. Tra le forti braccia del mio compagno di banco che fino a poco tempo prima non degnavo di uno sguardo.

Deve essersi accorto anche lui che c'è qualcosa di strano in me. Deve aver capito che sono cambiata, anche se minimamente l'ho fatto.

Prima che arrivino gli altri ragazzi ci stacchiamo. Ma riesco comunque a sentire il calore delle sue braccia ancora impresso sul mio corpo.

Non capisco cosa mi sta succedendo. Io fino a poco tempo fa lo odiavo.

Ma ora non ci riesco più, tutte le volte che lo vedo mi sento invadere da una strana sensazione, che io non ho mai provato.

Due secondi dopo sentiamo il rombo del motore delle moto dei suoi quattro amici che finalmente sono arrivati.

Le ragazze sono in brodo di giuggiole perché sono riuscita a vincere la gara anche se sono una femmina. I maschi invece si vede lontano un miglio che si sentono umiliati da me. Ma comunque dicono tutti che sono stata brava.

Finiti i complimenti ci mettiamo in coda per fare i biglietti per entrare al parco dei divertimenti e i ragazzi insistono a pagare per le loro ragazze, che all'inizio non vogliono, ma poi si arrendono alle loro insistenze.

La cosa veramente strana è che anche Jase vuole pagarmi il biglietto. Non so il perché ovviamente, ma faccio di tutto per farlo desistere. Non mi è mai piaciuto essere in debito con qualcuno che conosco a malapena.

Alla fine mi mette a tacere e mi spinge verso le altre ragazze così che lui sia capace di pagare anche per me.

Quando ci lasciano passare per i controlli vediamo dall'altra parte un sacco di giostre. Non vedo l'ora di salirci sopra, soprattutto alle montagne russe. Lì non ci sono mai stata. Quando lo dico agli altri mi sento tutti gli sguardi addosso, tutti sono meravigliati e mi dicono: 'Perché non ci sei mai andata?'

Io rispondo dicendo loro: 'Quando ero piccola mi facevano paura. E l'ultima volta che ci sono andata era quando avevo 12 anni' si sente dalla mia voce che qualcosa non va, e anche dai miei occhi, che saranno sicuramente lucidi.

Se ripenso al perché non ci sono più venuta mi viene in mente solo la morte dei miei genitori. Questo era uno dei pochi passatempi in cui tutta la mia famiglia era riunita. Senza di loro non ci sono più voluta venire. Infatti questa ne è la prova.

Non sono sicura neanche io del perché ora ci sono ritornata. Forse è perché mi mancava o forse è perché voglio cercare di superare le mie ansie. Ma ora che sono qui sento che il mio cuore si stringe in una morsa di dolore causato dal quel doloroso ricordo.

Sento gli occhi inumidirsi, e so per certo che non potrò trattenere le lacrime quindi esclamo: 'Vado due secondi al bagno aspettatemi qui'.

Scappo via di lì come un razzo e mi precipito nel bagno più vicino. Entro dentro ad una toilette e mi siedo sul coperchio del water iniziando a piangere.

*****

CIAO RAGAZZE,

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Un bacio e al prossimo capitolo ♥♥♥

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