Il destino di due fratelli

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Il suo sangue aveva il sapore dei ricordi. Lo sentii entrare in me come un'onda dolce e amara... Gridai, e piansi, prima di affondare i denti nel collo di Ichiru. E continuai a piangere mentre mi nutrivo di lui, mentre facevo mia la sua vita. Le lacrime sulle mie labbra si mescolarono al sangue... Percepii tutto il dolore, la rabbia, la tristezza che mio fratello aveva provato in questi anni, ma percepii anche il suo affetto, quell'affetto che credevo morto per sempre, perduto irrimediabilmente, e che invece non aveva mai cessato di battere nei nostri cuori.

"Vivi e realizza il tuo scopo..." mi aveva detto, spezzata la sua voce dalla stanchezza tipica di chi sta per lasciare questa vita. E la sua vita, lui, mio fratello, la stava donando a me. Mi aveva sparato con la Bloody Rose per costringermi a bere il suo sangue. L'aveva fatto per salvarmi, ed io non avevo potuto tirarmi indietro...

Le lacrime bruciavano sul mio volto, come nella mia gola bruciava la linfa vitale che sorso dopo sorso iniziava a scorrermi nelle vene donandomi una rinnovata forza.

Poi, improvvisamente, un disarmante senso di pace si impossessò di me. Ichiru stava morendo tra le mie braccia, ma sentivo che finalmente la sua sofferenza si era dissolta.

"Io e Zero saremo di nuovo una cosa sola..."

Il pensiero di mio fratello mi raggiunse, quasi volesse essermi di conforto per il crimine di cui mi stavo macchiando, quasi volesse farmi capire che non gli stavo togliendo la vita, ma gliela stavo restituendo...

Dopo aver allontanato la bocca dal suo collo, continuai a stringerlo ancora per un po'. Strinsi il suo corpo esanime, sperando forse di trattenere così la sua anima. Non volevo lasciarlo andare, ma ormai era troppo tardi...

Deposi Ichiru a terra. Intorno a lui, il sangue sgorgato dalla mortale ferita che Rido Kuran gli aveva inflitto. Lo guardai. Sembrava sereno. Smisi di piangere e mi pulii la bocca con il dorso della mano. Mi voltai e mi diressi alla porta. Sulla soglia mi fermai per un momento. Ed in quel momento realizzai che Ichiru non era morto, ma era vivo dentro di me, e lo sarebbe stato per sempre. Sì, era così. Finalmente avevo ritrovato mio fratello...







Questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Matsuri Hino. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

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