-Diamine Albi, come stai?-
-Ma vaffanculo anche a te.-
Era piegato in due, le mani sullo stomaco, si alzò e sopportando il dolore aprì la porta e se ne andò.
Mi precipitai alla finestra per vedere dove stesse andando. Presi il mio giubbino in pelle nero, scesi in strada, ma Albi ormai non c' era più.
Rientrai a casa, cercai il mio cellulare. Chiamai Albi ma rispodeva sempre la segreteria.
Cazzo.
L' attesa era troppo estenuante. Non riuscivo a pensare ad altro.
Cercai di distrarmi, cosa cazzo gli sarebbe passato per la testa di fare, adesso?.
Passarono ore. Lui ancora non c' era.
L' orologio segnava le 5:30 di pomeriggio era troppo tempo fuori, ma la porta all' improvviso si aprì.
Era lui.
Albi.
Venì verso di me. Mi baciò.
-Scusami- Mi sussurrò nell' orecchio.
-Certo.- Dissi abbracciandolo.
Mi sedetti sul divano.
Albi prese un cuscino, lo mise sulle mie gambe e sdraiandosi appoggiò il capo sul cuscino.
-Prima ho parlato con Luke.- Disse.
-Si? Cosa ti ha detto?-
-Che ha la tipa, e quindi non mi devo ingelosire perchè siete amici e nulla di più.-
-Bene.-
-Ho anche una sorpresa per te per farmi perdonare.- Disse sorridendo.
-E quale?- Si alzò dal divano. Mi prese per mano e mi portò fino in strada. Qualche metro lontano da noi era parcheggiato un motorino, quello di Luke.
-Me lo ha prestato Luke.-
-Okkei, ma aspetta un secondo, mi devo cambiare e preparare!-
-Sei bellissima anche senza trucco, non ti preoccupare-
Mi porse il casco, mi sedetti dietro di lui. Misi le mie braccia attorno a lui, lo stringevo più che mai a me.
Guardavo il suo viso riflesso sullo specchietto. Lui mi vide. Sorrise e a me parve di vedere il paradiso.
Passò qualche minuto. Arrivammo a destinazione.
Mi portò in riva al lago vicino a casa mia.
-Hai visto che bello è il lago in questo punto?-
-E' bellissimo. grazie per avermi portata qui.-
Ci sedemmo sul prato, sotto un albero.
Non parlavamo. Il silenzio dominava tra noi due. Ogni tanto mi abbracciava forte.
Vidi in lontanaza dei pezzi di vetro, uno era molto grosso.
Mi alzai da dove ero seduta, camminai in direzione di quesi pezzettini di vetro. Albi mi seguì.
Erano pezzi di vetro di una bottiglia di birra, heineken.
Presi il pezzo più grosso.
-Cosa intendi fare?- Mi chiese Albi.
-Guarda!-
Alzai la manica della felpa, e incominciai a scrivere il suo nome tagliandomi il braccio.
ALBAN. Scritto tutto in maiuscolo.
Uscì un pò di sagnue,ma dopotutto non faceva neanche male.
-Tu sei pazza!-
-Hai proprio ragione! Tagliarmi il braccio per un ragazzo..mai visto un gesto più assurdo.-
Ridemmo. Ci baciammo.
-Ti amo.-Disse.
-anch' io, e tanto.-
Rimanemmo sul lago per molto tempo, fino alle 10 di sera, poi ritornammo a casa.
Salimmo gli scalini per entrare in casa, lui teneva il braccio attorno al mio collo.
Misi le chiavi per aprire, ma qualcosa me lo impediva.
La porta era aperta, strano. Le luci del corridoio erano accese.
Andammo fino in soggiorno. Albi tolse il braccio e mi tenne per mano.
Mamma e papà.
Oh no, cazzo.
-Mamma, papà, non dovevate essere in viaggio di lavoro?-
-Ci hanno lasciati tornare un pò prima, ma lui?- Disse mio padre mentre guardava straincazzato Albi, che tolse subito la mano dalla mia.
-Nulla è un' amico!-
-Senti coglione, vattene di qui, immediatamente.-Disse rivolgendosi al Albi, cercò di rispondergli ma gli dissi di non dire nulla, e di andarsene di lì.
-Ci avevi detto che non c' era alcun bisogno di venire con noi in viaggio, e che potevi cavartela da sola, ma credo proprio che io e tua madre ci siamo sbagliati a fidarci. Sei solamente una bambina, hai sempre bisogno di controllo. Domani dobbiamo ripartire ma quasta volta tu vieni con noi.- ®
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Il Valore Della Vita (Completa) [IN REVISIONE]
RomanceMi chiamo Nat, ho solo 17 anni e quella che vi sto per raccontare e la mia storia! Nell'estate del 2012 sono partita per (Albania, paese d'origine di mamma, per passare le vacanze estive. Tutto succede nella mia vita e nulla deve essere per sconta...