Capitolo 44: Ingenuità, quella sì che ti fotte.

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Abbracciai mia madre.
Ero contenta che mi ero semplicemente sbagliata.
Dopo un pò di tempo Luke si fece vivo.

-Dove sei stato?
-Ehm...al cesso.
-Loro sono i miei genitori, mi sono sbagliata su tutto.
-Ah.- Disse guardandoli male, non prununciò altra parola.
-Piacere sono il padre di Nat.- Disse mio padre porgendogli la mano per stringergliela, ma Luke neanche lo salutò. Si voltò e se ne andò per i fatti suoi. Andai da lui, gli spiegai per bene la situazione, alla fine lo convinsi a conoscere i miei genitori.

-Vorremmo vedere dove abitate!- Disse mio padre.
Così dopo mezz' ora di strada arrivammo a casa.

 -Staremo qui per un pò di tempo.- Dissi mostrando ai miei genitori l' abitazione.
-Ok. Noi domani sera torniamo in Italia, quando te la senti di tornare, vieni, la porta è sempre aperta. Per stasera passeremo la notte in un hotel qua vicino.

-Va bene, verrò a salutarvi. Ora però vado a dormire, sono distrutta.-
-Buona notte tesoro.- Mi disse mia madre.

Mi avviai verso la camera da letto. Mi cambiai e lasciai la porta socchiusa in modo che potesse entrare un pò di luce dal corridoio.

 Sentii Luke che parlava con i miei genitori, ero curiosa di sapere quel che stessero dicendo così mi avviai verso la stanza dove stavano.

-Cosa siete venuti a fare qui?- Chiese Luke.
-Cosa stai dicendo?- Rispose mio padre.
-Vi ho sentiti quando parlavate dietro le quinte durante l' esibizione di Nat: siete tornati da lei solamente per la sua fama. Sapete che avrà successo perchè è una ragazza in gamba, a voi interessa di più i soldi che vostra figlia, mi fate schifo.

Mi si bloccò nuovamente il cuore. Speravo intensamente che per una volta Luke si sbagliasse, ma durò poco.

-Hai ragione, ma ti ricordo che è ancora nostra figlia ed è sotto la nostra tutela quindi farà quel che le diremo noi.- Disse mia madre con aria strafottente.

-No invece.- Intervenii io. Feci qualche passò, mi misi di fronte a mia madre. Le sputai in faccia.
-Come ti permetti piccola bastarda? Disse mio padre tirandomi uno schiaffo. Mi fece cadere a terra.

-Non t' azzardare a toccarla ancora.- Disse Luke preso dalla rabbia.


Mi usciva un pò di sangue dalla bocca, ma non m' importava. Quello che mi preoccupava ora era Luke che era a terra, dolorante, mio padre gli aveva tirato un pugno sul naso e un calcio in pieno stomaco, adesso se ne stava andando via.

Ero davvero un' illusa. Un' ingenua povera ragazza.
Chiamai un' ambulanza. Luke sputava sangue dalla bocca.
Mi sedetti accanto a lui, lo alzai e gli feci appoggiare la testa sulle mie gambe come gli piaceva fare.

-Mi dispiace amore mio, sono stupida.

-No amore, sei tu che sei troppo pura e riesci a vedere sempre nelle persone cattive una bontà inesistente. Non ti devi scusare.

Lo tenevo lì tra le mie braccia, cercavo di dargli un pò di calore. Gli accarezzavo i capelli e ogni tanto qualche lacrima cadeva per posarsi sul parque della stanza.

 
Non potevo crederci: ero stata presa in giro dai miei genitori e la mia anima sputava sangue insieme a Luke. ®

Il Valore Della Vita (Completa) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora