-Figlio di puttana- disse mentre diventava rosso di rabbia in volto.
-Non preoccuparti, adesso sto bene!-
-Dici? E queste che cazzo sono?- Disse prendendomi il braccio sinistro e mettendomelo all' altezza degli occhi per farmi vedere i lividi che ormai contornavano la cicatrice che mi ero fatta scrivendo il nome "ALBAN" sul braccio qualche giorno prima con un pezzo di vetro trovato in riva al lago in una sera speciale.
-Devo andare!-Dissi
-Dove vuoi andare?-
-A casa, dai miei genitori.-
-Vengo con te!-
-Fai quel che ti pare.- gli dissi schietta.
Raggiungemmo casa mia. Luke rimase fuori dalla porta del cancello io invece continuai, la porta dell' ingresso era aperta.
Dal corridoio sentii che i miei genitori e mio fratello stavano parlando tutti insieme.
-Bravo Danny! Hai recuperato tutte le materie ti meriti un bel regalo!-
-E in più è il secondo ragazzo che ha totalizzato più goal nel campionato tra i "Giovanissimi 93"!-
Non esitai un secondo, ero troppo felice che le cose almeno per lui andassero bene.
-E Nat?- Disse, qualche secondo prima che io entrassi in salotto.
Rimasi ad ascoltare. In realtà, ad ascoltare il silenzio che rimbombava nella stanza.
-Tesoro, se ne è andata!- Disse mia madre accarezzandogli i capelli.
-Quando sei nato tu, non volevamo avere altri figli, però tua sorella è arrivata comunque.-Disse mio padre.
-Quindi è nata per sbaglio?- Chiese mio fratello.
-per sbaglio- Ripetè mia madre.
-Però comunque quando è nata l' avete amata esattamente come avete amato me, vero?-
Il silenzio si fece risentire nella stanza.
E in me i ricordi riaffioravano in un attimo.
Quando da piccola avevo sempre il sospetto che mio fratello fosse il loro favorito ma crescendo mi ero convinta che erano stupidaggini; Quando ogni volta che tentavo di dare un bacio a mia madre lei mi allontanava con la solita scusa "Non voglio che tu mi baci, se mi vuoi bene davvero melo devi dimostrare a scuola con i risultati".
Mi voltai. Il dolore mi lacerava l' anima, le parole "per sbaglio" continuavano a riaffiorire nella mia mente e a colpirmi dritto nel cuore.
Uscii dal cancello piangendo. Luke era lì che mi aspettava.
-Che è successo?-
-Andiamo, ti prego.-
Dopo quslche minuto, quando ormai eravamo lontani da casa mia mi fece nuovamente la stessa domanda:
-Cosa è successo?-
-Per sbaglio. Sono nata per sbaglio. Sono nata da un preservativo bucato, o forse neanche hanno pensato di usarlo!!!-
Dissi abbracciandolo. Avevo bisogno di conforto. Non ce la facevo più, il dolore riusciva a schiacciarmi.
-Torniamo a casa.- Disse poi.
Ore 8 di sera.
Entrammo in camera, la testa mi stava scoppiando ma non dissi nulla, avevo già causato troppi problemi per tutti.
Entrai sotto le coperte, mi addormentai in un istante tra le lacrime che rigavano il viso e cadevano nuovamente sul cuscino.
Un forte tuono mi fece svegliare.
Guardai sul comodino la sveglia, segnava le 2:30 di notte.
La stanza era compleatamente buia. Avevo freddo, le gocce di pioggia cadevano sul pavimento, la finestra era aperta.
Ero debole ma cercai comunque di avvicinarmi verso la finestra per chiuderla.
Sentii dei passi che venivano da fuori la porta, mi voltaii, la camera si illuminò per un istante a causa di un lampo.
Scivolai sul pavimento bagnato. Ora mi ritrovavo per terra. Cercai di sollevarmi, e ci riuscii.
La porta si aprì. Era Luke.
-Cosa è successo?-
-Nulla, mi sono svegliata perchè c' era il temporale e avevo freddo!-
-Si, anchio mi sono svegliato per il temporale. Sei bagnata!-
-Non fa nulla, non lo sono molto, ora ritorno a letto!-
Luke era in pigiama e andò verso la finestra per chiuderla.
-Cazzo, ho freddo.- Dissi battendo i denti sotto le coperte.
Luke appoggiò la mano sulla mia fronte.
-Cazzo hai la febbre!-
-Non fa niente.-
-Ma, va.. fammi un pò di spazio.-
Mi spostai a un lato del letto, lui entrò sotto le coperte e mi abbrocciò forte e in attimo il freddo sparì.
-Starai meglio, non preoccuparti, adesso dormi.-
-Non posso.-
-Intendi per quello che è successo oggi?-
-Anche, ma sopratutto perchè ho paura del temporale!- Dissi in modo ironico. Dopo tutto quello che era successo, vcino a lui ero ancora capace di sorride.
Lo bacia e per un attimo mi parve di ricordare tutte le emozioni che provai quando per la prima volta le sue labbra si erano impossessate delle mie e viceversa. ®
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Il Valore Della Vita (Completa) [IN REVISIONE]
RomanceMi chiamo Nat, ho solo 17 anni e quella che vi sto per raccontare e la mia storia! Nell'estate del 2012 sono partita per (Albania, paese d'origine di mamma, per passare le vacanze estive. Tutto succede nella mia vita e nulla deve essere per sconta...