New Salem, 06:34 pm.
Gabrielle si era appena trasferita con la madre dalla nonna che ultimamente non godeva di buona salute. Aveva abbandonato tutto, casa, amici e scuola e doveva ricominciare tutto da capo, a 16 anni. Quando si è piccoli fare amicizia equivale a sbattere le palpebre: migliori amici in due secondi e poi separati per il resto della vita.
Essere di nuovo bambina a Gabrielle di certo non dava fastidio; nessuna preoccupazione, nessun dolore emotivo e Babbo Natale era ancora reale. Nulla poteva ferire una bambina.
- Tesoro, tutto bene? -
La madre richiamò l'attenzione della giovane ragazza seduta sul divano con le gambe incrociate a pensare e a fissare in vuoto.
- Oh sì, stavo riflettendo. -
- Gabi, perché non esci a esplorare un'po il nuovo quartiere? Io qui ci sono nata, tu invece ci crescerai. -
Crescere. Gabrielle non voleva crescere.
Uscì di casa e la prima cosa che prima mentre passava in macchina non aveva notato, fu' la fila di case dai colori vivaci con un giardino curatissimo e studiato quasi a tavolino. Spostò di lato i capelli corti e scuri e iniziò a camminare sul marciapiede mentre il sole piano piano tramontava lasciandosi dietro una scia di colori tenui. Ispirò profondamente assaporando il momento è si guardò le scarpe pulite. Avrebbe voluto indossare un paio di jeans o dei leggins invece aveva optato per dei shorts e una felpa che apparteneva a suo padre quindi le stava enorme.
Mentre continuava a camminare guardandosi attorno leggermente incuriosita, una risata in lontananza la costrinse a cambiare rotta e dirigersi verso la provenienza delle risate.
In una casa dal colore giallo pastello, sul terrazzo, vi erano due ragazze intente a chiacchierare e a ridere: una di loro aveva la pelle scura e i capelli lunghi e chiari, l'altra la pelle chiara e i capelli lunghi e scuri. Erano esattamente l'opposto fisicamente. Una delle due, quella con i capelli scuri, spostò lo sguardo verso Gabrielle e si alzò in piedi richiamando la sua attenzione con la mano.
- Ti sei persa? - domandò la ragazza accennando al fatto che quel quartiere era residenziale e tutti conoscevano tutti.
- A dire il vero no. - Rispose schietta Gabrielle abbozzando un sorriso tirato.
- Allora come mai da queste parti? Scusa se posso sembrarti impicciona... -
- Non lo sembri Diana, lo sei. - Disse la ragazza dalla pelle scura avvicinandosi con un sorriso cordiale.
- Ti sei trasferita nella casa dei Mayfray? -
- Mi sono trasferita da mia nonna, con mia madre. -
- È tornata in città! - Esclamò esaltata Diana.
- Scusa? -
- In questo quartiere vi era una cerchia di amici molto stretta e sono quasi tutti qui. Noi, gli eredi ufficiali, vogliamo far tornare questa tradizione. - Rispose Diana fiera di sé.
Gabrielle tirò ancora una volta il sorriso sempre più finto. Quella ragazza era pazza.
- Non ci siamo presentate. Vanessa Tesfaye , lei è Diana Moore. -
- Gabrielle Mayfray. -
- È un piacere conoscerti, sopratutto ora che il cerchio é riunito! -
- Un giorno ti faremo conoscere gli altri, non ti spaventare. - Disse Vanessa sorridendo dolcemente. Quella ragazza sapeva metterti a tuo agio anche con un solo sorriso e uno sguardo furtivo.
- Okay... Ora devo andare, la cena sarà sicuramente pronta... -
- Oh sì, hai ragione. Beh, ci si vediamo domani Gabi. -
Rispose Diana sorridendo e salutando con la mano. Gabrielletornò indietro verso la casa della nonna ripensando a quello che era successo prima. Se tutti erano rimasti a New Salem, perché sua madre era l'unica ad essere andata da quel posto? Come faceva Diana a sapere che il suo soprannome era Gabi? Di solito la chiamavano sempre Elle o Gabri. Gabrielle aveva molti dubbi e sopratutto molte domande senza risposta ma una cosa le fece tornare il sorriso: aveva fatto amicizia come quando era piccola.
