Skateboard.

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Stavo dormendo con la musica a palla nelle orecchie quando la musica si bloccò e il telefono cominciò a suonare, aprii lentamente gli occhi e sullo schermo del telefono era apparso un nome, Anita, mi ricordai di chi fosse e le risposi

"Pronto?"
"Oohh ce l'abbiamo fatta a rispondere!"
"Eh scusa Anì stavo riposando"
"L'avevo immaginato..."
"Bhe allora? Che volevi dirmi di così importante?"
"Aah si giusto. Io e Silvia, la biondina che stava con me questa mattina, andiamo al parco a fare un giro con lo skate.. Stai a venì?"
"Si certo! Dove ci incontriamo?"
"Al bar Roka, ora vado ciaaaaoooo"

Mi alzai dal letto e mi feci una doccia. Appena finito di asciugarmi i capelli, misi una t-shirt nera, pantaloncini di jeans, mi legai alla vita una camicia e mi misi le scarpe. Quando scesi sotto c'era Edoardo, mio fratello, sul divano a vedere Dmax

"Oh Ann dove vai con lo skate?"
"Edo sto uscendo con delle amiche"
"Amiche?"
"Si, amiche, dotate di vagina."
"Sappi che verrò a controllare quando meno te lo aspetti."
"Seh ciao!"

Ero quasi arrivata al bar Roka, quando da un vicoletto sbucò una moto che mi tagliò la strada. Caddi a terra per lo spavento e lui si fermò.
Scese dal motorino, lo avevo già visto prima, si tolse il casco, capelli ricci marroni, occhiali neri... Il ragazzo dell'autobus!


"Cazzo scusami, andavo di fretta stai bene?" chiese preoccupato

"Stavo meglio prima" risposi scocciata

Mi porse la mano sorridendo e mi aiutò ad alzare.

"Ti ho già vista da qualche parte, può essere?" chiese interessato

"Non lo so, non ricordo." risposi

"Mh va bene , io sono Matteo comunque" mi disse

"Io sono Anna" gli risposi con meno entusiasmo

"Piacere... Scusa come ho detto prima vado molto di fretta ci vediamo in giro. Ciaaao" e schizzò via

"Ciaao!" urlai per farmi sentire, ma aveva già girato l'angolo.

Arrivai al bar, c'erano Anita e Silvia con altre ragazze.

"Ehi sono qui ! " urlai avvicinandomi a loro

"Ma certo che sei lenta Anna!" mi disse Silvia

"Ero quasi arrivata, ma un cretino mi ha tagliato la strada col motorino perché <andavo di fretta> " mi spiegai ricopiando le sue movenze

"Vabbe dai non ti preoccupare, allora? Ce lo facciamo sto giretto?" si intromise Anita

Dopo due ore che sfrecciavamo a destra e sinistra per Roma, Silvia decise di fermarsi e di andare a sederci su un tetto di una casa abbandonata per vedere il tramonto tutte insieme. Prima di andare sul tetto ci fermammo in un bar a prendere un paio di birre e poi salimmo sul tetto.

Tornai a casa, salutai mamma con un bacio sulla guancia destra e andai in camera a cambiarmi.
Fu il più bel pomeriggio di sempre

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27 ⏰

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