24 Marzo 2012 ore 16:00, New York City
<< Rebecca! >> la voce del mio Capitano, Arthur Williams, mi distrae dal fascicolo sui cui mi stavo concentrando, alzo lo sguardo e lo vedo in piedi davanti alla porta del suo ufficio << Puoi venire un attimo qui, per favore? >> il tono è di domanda, ma non è affatto una domanda.
<< Certo, Capitano. >> rispondo alzandomi dalla mia scrivania e andandogli incontro.
Lui entra nel suo ufficio e io lo seguo << Chiudi la porta. >> mi ordina con tono pacato sedendosi dietro la sua scrivania << Siediti. >> dice indicando la sedia di fronte a lui.
<< Capitano, è successo qualcosa? Se è per l'arresto di quello spacciatore, è stato lui a colpirmi per primo...>> inizio ma lui mi ferma immediatamente.
<< No, Rebecca, non si tratta di quello spacciatore. >>
<< Ah...e allora, di cosa vuole parlarmi? >>
<< Ho ricevuto una telefonata da Seattle: la sezione Delitti irrisolti richiede la tua collaborazione. >>
"Seattle?! Delitti irrisolti?!"
<< Ma, ho due casi aperti qui, avevamo stabilito la massima priorità...>>
<< Peterson e Cooper se ne occuperanno mentre tu sarai a Seattle. >>
"Cosa?!"
<< Aspetti un momento, lei non mi sta chiedendo se accetto o meno l'incarico, lei mi sta dicendo che partirò per Seattle a priori! >> esclamo.
<< Rebecca, il Capitano Oscar Mitchell è un mio grande amico, mi ha chiesto chi, nella mia squadra, fosse il miglior detective, il miglior segugio, il più brillante...e ho fatto il tuo nome. >> "Sono lusingata e allo stesso tempo infastidita" << Tu andrai a Seattle e chiuderai definitivamente quel caso. Non accetto discussioni, tutto quello che voglio sentire è un "Sì, Capitano". >> conclude risoluto.
"Non mi sembra di avere molta scelta."
<< Sì, Capitano. >> rispondo non proprio convinta.
<< Bene, è già tutto organizzato: la camera d'albergo è già prenotata, è a carico del Dipartimento, e ti abbiamo già noleggiato un'auto. Partirai stasera stesso, quindi torna a casa ora e prepara le valige. >> esclama alzandosi dalla sua sedia girevole.
Mi alzo anche io e mi avvio verso la porta, prima di uscire dal suo ufficio mi giro di nuovo verso di lui.
<< Capitano, ho una scadenza per risolvere il caso? >>
<< No, il Capitano Mitchell mi ha assicurato che potrai prenderti tutto il tempo necessario. Se ci vorranno mesi, allora resterai a Seattle per mesi. >>
<< Le hanno detto di che caso si tratta in particolare? >> chiedo.
<< No, lo scoprirai direttamente lì e ti daranno tutte le informazioni di cui avrai bisogno. >> risponde.
Faccio per uscire definitivamente ma lui mi chiama di nuovo << Rebecca! >> mi giro di nuovo verso di lui << So che lo farai a prescindere, ma fa fare bella figura a questo Dipartimento. >>
<< Può contare su di me, Capitano. >> dico per poi tornare alla mia scrivania.
<< Ragazzi, io vado a Seattle, non so quando ci rivedremo. >> dico ai miei colleghi infilandomi il soprabito.
<< Seattle? Perché? >> mi chiede Johnny, Cooper.
<< La sezione Delitti irrisolti di Seattle ha bisogno del mio aiuto e, a quanto par,e potrebbero volerci mesi. >> rispondo aprendo il cassetto della mia scrivania per prendere le chiavi di casa.
<< Accidenti, deve essere una cosa grossa! >> esclama Mark, Peterson.
<< Già, e deve essere una cosa anche parecchio difficile, visto che hanno bisogno di un detective di New York! >> esclamo << Non so quando tornerò, ma sono sicura che potremo sentirci, non sono sotto copertura. Ciao e buon lavoro! >> esclamo uscendo.
"Almeno visiterò una città in cui non sono mai stata prima!"
25 Marzo 2012 ore 8:35, Dipartimento di Polizia, Seattle
<< Lei deve essere il detective Moore! >>
Mi giro e mi ritrovo davanti un uomo di circa cinquant'anni, vestito con un elegante completo blu scuro,
<< Esatto, lei deve essere il Capitano Mitchell. >> dico porgendogli la mano.
<< Sono proprio io, detective. Il Capitano Williams mi ha parlato molto bene di lei. >> risponde stringendomi la mano.
<< Beh, spero di riuscire ad essere d'aiuto, non ho molta dimestichezza con i casi irrisolti. >>
<< Sono sicuro che il suo aiuto sarà decisivo, detective. >> dice sicuro << Accomodiamoci nel mio ufficio. >>
Ci incamminiamo nel lungo corridoio illuminato da fredde luci al neon fino ad arrivare davanti ad una porta di legno molto scuro.
<< Prego, dopo di lei. >> dice gentilmente, facendomi spazio per entrare << Innanzitutto, voglio ringraziarla per aver deciso di collaborare con noi. >> dice per poi farmi segno di sedermi su una delle due sedie situate di fronte alla sua scrivania.
<< Si figuri, Capitano. >>
<< Posso offrirle una tazza di tè o di caffè? >> mi chiede.
<< No, grazie, sto bene così. >> rispondo gentilmente << Vorrei iniziare a parlare di questo famigerato caso che volete riaprire, o che avete già riaperto. Il Capitano Williams mi ha detto che non ne avete parlato al telefono. >>
<< Il caso è stato già riaperto, e si tratta di una questione molto delicata. >> inizia lui, sedendosi dietro la sua scrivania << E' un caso risalente agli anni '90, si parla del 1994, per l'esattezza. >> apre un cassetto e ne estrae un fascicolo << Sono molte le incongruenze di questo caso che ci hanno portato a pensare che le indagini non fossero state mandate avanti in maniera lecita, sospettiamo che delle prove siano state insabbiate. >> continua passandomi il fascicolo << E' stato classificato come 'suicidio', ma sono molti i conti che non tornano. >> conclude.
Abbasso lo sguardo sul fascicolo chiuso fra le mie mani e quello che leggo sulla copertina mi spiazza.
<< Avete riaperto il caso di Kurt Cobain?! >> esclamo meravigliata.
<< Esatto, e lei, detective Moore, lo risolverà una volta per tutte e darà pace all'anima di quel ragazzo. >>
STAI LEGGENDO
Cold Case
Mystery / ThrillerSalve. Il mio nome è Rebecca Moore, ho 32 anni, sono newyorkese e sono un detective della Squadra Omicidi dello Stato di New York. Sono entrata in polizia quando avevo 23 anni e ho scambiato l'uniforme con un completo quando ne avevo 29, diventando...