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Piove. Ancora. È una giornata grigia, una come le altre, o quasi. Vedo le gocce scendere dal tetto, lente e costanti.
Un suono acuto e ripetitivo mi fa risvegliare dai miei sogni, solo spegnendo la sveglia riesco a far riposare le mie orecchie intorpidite.
Passo per il corridoio: è pieno di specchi e fotografie, principalmente sfilate di mia madre o vestisti di alta moda.
La cucina è ancora vuota  e dalle
finestre non entra ancora abbastanza luce per illuminare tutta la stanza.
Non ho fame, afferro una mela rossa dal cesto della frutta e la infilo nella borsa insieme ai libri.
Vado a prepararmi e, quando torno, c'è mio padre in salotto, "ogni tanto dovresti mangiare qualcosa Loise" accenna rivolto a me, ma non gli do peso, non ho intenzione di mangiare se, come ora, non ho la minima fame.
È un uomo alto e robusto, come sempre sta leggendo il  giornale sulla sua poltrona di pelle rossa.
L'aria è fredda, c'è molta nebbia e le strade sono trafficate come al solito.
In classe, nonostante sia presto, trovo già la mia compagna di banco: Bianca  "ciao Cloe!" mi saluta lei...non devo avere un bell'aspetto stamattina perché prima di continuare mi squadra per un attimo e poi continua "ho finito il libro che mi hai prestato...però...la fine è un po'...brusca: lei non poteva morire così..." Mi dice con voce titubante...sapeva perfettamente che questo era uno dei miei libri preferiti e non avrei gradito critiche nei suoi confronti, ma non ci faccio molto caso, d'altronde è solo una delle tante persone che non arriva a capirlo.
"È la vita, piuttosto non ti è piaciuta la storia meravigliosa di Rick?" le domando con scarsa speranza . "Non molto...ma devi per forza leggere IO E TE è meraviglioso" mi svela sognante, però la interrompo bruscamente "No! Mai e poi mai. Non ho intenzione di leggere un libro così insignificante."
"Calmiamo gli animi giovani adolescenti senza futuro!": basso, chiatto e saccente, è il nostro insegnante di matematica e scienze dal primo anno, non è mai riuscito a passare più di dieci minuti senza disprezzare i suoi alunni. A volte però non ha tutti i torti, guardando ora come ora la mia classe mi accorgo che tutti i miei compagni sono dal primo all'ultimo le persone più superficiali che conosco. Si, non si salva nessuno.
Per esempio Bianca: può sembrare tanto carina e simpatica ma appena le si chiedesse di ragionare con la sua testa non saprebbe proprio cosa dire o, come al solito, direbbe qualcosa di altamente futile e infantile. E così tutti gli altri perchè non conta nulla se hai voti buoni a scuola o se hai letto qualche famoso best seller giusto perchè lo leggevano tutti, conta quanto riesci a vivere per conto tuo o tenere un discorso che abbia almeno un po' di spessore.
Sento il mio nome rimbombare nella classe: il prof sta assegnando un'altro dei suoi lavori di scienze a coppie, "Cloe con Gabriele".
Oh no! Proprio quello di cui stavo parlando: Lui è Il Ragazzo Più Superficiale di tutta la scuola...non capisco perchè mi abbia messa con lui, non ha senso, sa perfettamente che non studia nulla e mi abbasserebbe solo il voto...
Suona la campanella e Gabriele si avvicina lentamente al mio banco e lascia sul banco un bigliettino, c'è scritto <da me domani alle quattro> neanche un punto di domanda o qualcosa del genere.
Ma mi arrendo ad andarci comunque, non avrei voglia di litigare con lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 13, 2016 ⏰

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