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Waiting For You — III

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Waiting For You — III

28 Gennaio 2014.

Byun Baek Hyun odiava con tutto se stesso il freddo e qualsiasi altra cosa che potesse essere lentamente riconducibile ad esso: la pioggia, il vento e l'aria gelida che entrava in qualsiasi spiraglio fino a colpire la sua pelle. Ma trovava estremamente piacevole la neve: guardare quei piccoli fiocchi granulosi lo tranquillizzava. Ogni volta che nevicava, rimaneva a fissarli cadere lentamente fino al suolo dove sparivano dissolvendosi.

Di quella stagione però amava coprirsi completamente con più strati di vestiti, riscaldandosi poiché il calore che gli provocava intorno a tutto il corpo lo faceva sentire protetto e al sicuro.

Quella notte, invece, seduto scomposto e scomodo sulla panchina, tremava febbrilmente a causa del gelido vento che superava le sue barriere ed entrava nei suoi vestiti, sferzando la sua candida pelle e gli provocava dei brividi ovunque. Sapeva di non poter resistere ancora a lungo eppure strinse i denti e chiuse gli occhi, forzandosi di scacciare il freddo. Mentalmente continuò a ripetersi che il freddo era solo uno stato mentale. Si coprì di più e rimase lì ad aspettarlo con impazienza, ansioso di poterlo rivedere.

Quando Chan Yeol arrivò trafelato e con il respiro pesante, a causa della corsa, che creava delle nuvole di condensa nell'aria, trovò il più grande rannicchiato sulla solita panchina posta al lato della strada. Le sue iridi castane tendenti al dorato, in quel momento, notarono il leggero e incostante tremore del ragazzo, immediatamente si sentì in colpa. Il cuore gli si strinse intorno a una morsa, immaginandolo seduto ad aspettare il suo ritorno al freddo e alla pioggia.

Respirò a pieni polmoni e si tolse la sua pesante giacca color nero per poi avvolgerla intorno all'esile e fragile corpo dell'altro. Baek Hyun si girò di colpo spaventato: non l'aveva sentito neanche arrivare, troppo immerso nei suoi pensieri. Rimase sorpreso sentendo il soffice tessuto dell'indumento sulle sue spalle, lo trovava confortevole e accogliente.

«Scusa, sono in ritardo», disse a gran voce il ragazzo con voce affannata. Gli sorrise ingenuamente, mostrandogli la fila di denti bianchi. «È colpa mia».

Baek Hyun lo guardò stranito, basito, si preoccupò e per una frazione di secondo, cercò di realizzare quello che stesse facendo Chan Yeol. Il cuore si gonfiò nel suo petto, facendogli quasi male.

«Cosa credi di fare?», sibilò, togliendosi l'indumento, nonostante sul volto gli fosse spuntato un sorriso divertito alla vista del più piccolo. «Così congelerai tu».

Chan Yeol ricambiò dolcemente con le guance completamente rosse a causa del freddo e del breve tragitto che aveva percorso correndo a perdifiato. Si sentiva in imbarazzo, ma ancora di più provava felicità per quelle piccole attenzioni.

«Preferisco congelare io che far congelare te», sussurrò a bassa voce timidamente. Baek Hyun si sentì mancare il respiro, gli occhi iniziarono a pizzicargli all'improvviso. «È colpa mia se ti ammalerai», sottolineò di nuovo, mentre le sue forti braccia avvolsero il corpo del giovane in un dolce gesto affettuoso.

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